28. Polvere

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Trovo la scena talmente ridicola che a malapena trattengo una risata.

La signora Hudson l'informatore designato da Mycroft dopo un'attenta analisi della situazione? La persona più adatta a svolgere un compito così fragile e pericoloso?

Stabilisco che il prossimo 25 dicembre crederò anche che Babbo Natale esiste.

Cerco di soffocare tutto questo sarcasmo, nato come semplice arma di difesa, e faccio il mio ingresso nel salotto del 221 b di Baker Street, ormai designato come campo base dell'operazione.

Qui sono già riuniti tutti gli altri componenti della squadra e, come ho notato entrando, oggetto di attenzione è l'anziana padrona di casa che freme di impazienza al centro della stanza.

Stranamente Molly è arrivata puntuale e l'unico che deve ancora prendere posto sono io. Reduce da due notti completamente insonni passate ad arrovellarmi su possibili scenari catastrofici che vedevano Sherlock esanime sprofondare in un canale mentre il Re conquistava l'intera Londra, sia sotto sia sopra, faccio il mio ingresso nella stanza trascinando i piedi sul tappeto.

Il mio aspetto non rispecchia minimante la febbrile ansia di cui è preda il mio cervello. Mentre la mia mente è ansiosa di capire cosa stia accadendo a Sherlock, di apprendere che sia vivo e di sentire il racconto della signora Hudson, i miei occhi sbarrati ogni tanto sentono il peso delle palpebre e temo che agli sguardi degli altri io possa sembrare ancora più inutile e insignificante.

Molly è talmente tesa che a malapena riesce a stare seduta e si sporge con agitazione dal divano. Accanto a lei Lestrade continua a torcersi le mani e a muovere lo sguardo da Mycroft alla Signora Hudson. Ad un certo punto posa gli occhi anche su di me, ma deve classificarmi come poco degno di attenzione e torna a focalizzarsi sui due principali protagonisti della scena.

Il salotto dell'appartamento mi sembra più desolato che mai. La polvere ha ormai steso il suo pallido manto ovunque. Sherlock non è mai stato utile al mantenimento dell'ordine in questa casa; per lui le pulizie erano solo una perdita di tempo e dopo il suo passaggio il caos regnava sovrano. Quando si alzava al mattino nemmeno si ricordava di aprire le persiane come se luce o buio per lui fossero uguali. Ero sempre io a dovermi dedicare a spolverare I mobili o a passare l'aspirapolvere, ma da quando Sherlock non c'è più, sono io che ho cominciato a trovare tutto questo impegno indifferente.

Getto un'ultimo sguardo alla stanza con un vago affetto e senza aprire bocca mi appresto a prendere posto cosicché finalmente la Signora Hudson possa lasciarsi andare ad un sospiro liberatorio.

Sono abbastanza sicuro nel credere che Greg fosse a conoscenza dell'identità dell'informatore mentre comprendo dal comportamento di Molly che anche lei è rimasta alquanto sorpresa.

- Bene, possiamo cominciare. – esclama la Signora Hudson, ma viene subito interrotta da Mycroft. Non c'è da stupirsi che lui non appaia impaziente, deve essere già stato messo al corrente di tutto e ora considera questo incontro poco importante. Probabilmente considera noi tutti un ridicolo insieme di personaggi ormai non più utili alla causa. Però ci deve ancora troppo per ignorarci completamente, o ci nasconde qualcosa, in fondo è tipico degli Holmes agire solo quando sono sicuri di guadagnarci qualcosa.

- Ho notato un certo stupore in alcuni di voi sulla scelta di mandare la qui presente Signora Hudson all'incontro prestabilito con mio fratello. – esordisce Mycroft senza nemmeno guardarci.

- Diciamo che ci aspettavamo qualcuno con...- Molly si morde il labbro cercando di concludere la frase in modo che non suoni inopportuna - ...un'esperienza diversa. Senza offesa. – aggiunge sorridendo alla padrona di casa.

- Tranquilla cara, anch'io sono rimasta alquanto sgomenta e incredula. Pensavo fosse uno scherzo insensibile. –

Tutta questa scenetta mi sembra di pessimo gusto e non riesco più a trattenermi:

Remember | BBC Sherlock Fanfic #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora