17. Stella Cadente

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Angolo autrice:

Prima di tutto Buon Natale

Mi scuso per l'attesa, negli ultimi mesi avevo letteralmente spento il cervello e scrivere un capitolo decente sarebbe stato impossibile, ho quindi preferito aspettare un attimo di pausa per riprendere la storia. E ora la smetto di annoiarvi con le mie scuse e vi lascio al capitolo...sperando che vi piaccia :) 

Grazie a chi è ancora qui!

***

Sembra una giornata comune. Sono tornato alle sei dal mio lavoro in ambulatorio. Ho camminato tra le vie trafficate della mia città scontrandomi con persone che non conosco e che mai rivedrò. Noi persone, piccoli esseri umani, siamo come stelle cadenti lanciate in orbita, non ci fermiamo, andiamo avanti e a volte incrociamo nostri simili, ma questo non ci ferma. Ci fermiamo solo quando ci scontriamo davvero contro qualcuno, quando sono le nostre vite e non solo i nostri corpi a collidere lungo la rotta.

E allora la nostra vita viene stravolta. Cambia. A volte in meglio. Altre volte no. 

Io credevo fosse stata Kim la cometa che si era scontrata con la mia, cambiandomi la vita. Ma forse io, la mia stella cadente, l'avevo già incontrata. 

Sembra una giornata comune. 

Sono entrato in casa e ho sistemato i miei fogli. Ho letto un po'.

Ora sto preparando la cena. Kim è entrata poco fa. Mi ha salutato con un bacio. Ma forse mi ha salutato solo con la routine. La nostra routine. 

Sembra una giornata normale. 

Io in cucina. Kim seduta sul divano che controlla ogni telegiornale per verificare se c'è qualche notizia che possa esserle sfuggita sfuggita. Non mi parla. Non mi racconta la sua giornata e io non le racconto la mia. La presenza di Sherlock aleggia ancora su di noi, in quel varco che ci divide. Molly ha detto che non dobbiamo credere che le nostre vite orbitino attorno a lui. 

Ma se così fosse?

Sembra una giornata normale. Ma non lo è.

Quando imbocco la porta non mi volto nemmeno. 

- Io esco. -

Kim non risponde. Nemmeno lei si volta. 

Ma questo io non lo so perché sono già in strada. 

***

Il mondo non ha ancora smesso di girare. Eppure credo di essere fermo.  La testa pare volermi esplodere e cerco di prenderla tra le mani. Ma non le sento più, le mani. 

Non sento nemmeno le palpebre, troppo pesanti, troppo lontane. 

Non mi sembra di essermi somministrato una dose, e allora perché sto così male? E perché manca l'euforia provocata dalla cocaina? No, l'ipotesi viene scartata. Non mi sono drogato, non questa volta. 

Sento freddo, all'improvviso, come se migliaia di punte ghiacciate mi stiano perforando il viso. Acqua. Acqua gelida. 

- Sveglia bella addormentata- 

La voce mi fa sobbalzare. È vicinissima, sento il calore del fiato sfiorarmi l'orecchio. È una voce di donna, sensuale, avvolgente. Una mano, la sua mano, gioca coi miei capelli. 

Con un immenso sforzo di volontà apro gli occhi. 

Sono avvolto nella penombra, un'oscurità fredda, spoglia. Una lama di luce filtra dall'alto, da quello che sembra un tombino. Fuori, nel mondo,  è giorno. 

Remember | BBC Sherlock Fanfic #2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora