Capitolo 1

178 12 8
                                    


   La sveglia comincia a suonare, ma oggi non ho proprio voglia di alzarmi. Mentre la spengo per ritornare a dormire sotto il mio bellissimo piumone, noto che sono le 7:30, e sento mia madre che comincia a urlare
   «Crystal Bellamy Young, vuoi deciderti ad alzare il tuo bel culetto da quel letto, o vuoi cominciare a fare tardi già dal tuo primo giorno di scuola?»
   Mentre sospiro e comincio a pensare di uscire dal letto, sento dei passi veloci correre in camera mia e, senza neanche rendermene conto, ricevo una secchiata di acqua ghiacciata che mi inzuppa dalla testa ai piedi.
   «Mark, se ti prendo ti ammazzo!»
   «Così impari a non alzarti, quando ti si chiama la prima volta!»
Mark, il mio fratellone, ha 19 anni e frequenta il primo anno di università. È considerato da tutte le mie compagne il più grande figo di tutti i tempi. Lui è alto un metro e ottanta, moro con occhi verdi smeraldo, che ha ripreso da mamma, e un fisico statuario da dio greco. Abbronzato e scolpito dalle tante ore di palestra che fa.
   Ah, ancora non mi sono presentata? Sono Crystal Bellamy Young, ho 18 anni e oggi comincio l'ultimo anno delle scuole superiori al Sunnyday High School, nello stato della California. Vengo definita una ragazza bellissima, attraente, popolare e super gettonata; anche se io non mi sento così.
   Sono alta un metro e settanta, ho i capelli lunghi biondi e mossi. Labbra carnose e occhi azzurro ghiaccio, tendenti al grigio. Non mi sento questa grande bellezza sinceramente, anche se i corteggiatori non mi sono mai mancati. Mi definisco una ragazza dolce, ma che sa farsi rispettare con gli stronzi prepotenti. E soprattutto odio i bad boy puttanieri, che si sentono dèi sulla terra, solo perché centinaia di ragazzine sbavano loro dietro e gliela danno come il pane.
   «Scendo!» appena arrivo giù, mia madre mi guarda e dice: «Tesoro mio, comincia ad alzarti presto la mattina se vuoi che ti accompagni a scuola. Stamattina non posso, quindi vai con tuo fratello.
   Appena salgo in macchina mio fratello dice subito: «Dove credi di andare vestita così, signorina?» uffa, il solito geloso possessivo.
   «Ho solo una gonna, non mi sembra così grave.»
   «Una minigonna, vorrai dire. E questo top è troppo corto; sai che non devi vestiti così, altrimenti dovrò fare fuori tutti quei piccoli coglioni arrapati che ci sono nella tua scuola.»
   «Esagerato! Comunque, tranquillo.» Appena mi lascia davanti a scuola mi fa un sacco di raccomandazioni e, mentre sto per andare a salutare la mia migliore amica Candace, vado a sbattere addosso a qualcuno che mi fa finire per terra.
   Ma chi cazzo è il coglione che mi è venuto addosso senza neanche guardare?
Io... O mio dio! Di nuovo il mio peggior incubo... Noah.

Darkness LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora