capitolo 12

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Chi si crede di essere quello stupido idiota, per potermi parlare e trattare in quel modo? Io non capisco proprio che diavolo gli ho fatto di male, per meritarmi un simile trattamento da parte sua. Urlo mentre sto parlando con Candace, di ritorno dalla scuola.
   «Non so, secondo me è solo geloso che tu possa sfuggirgli dalle dita e che tu possa trovare la felicità altrove, con un ragazzo meraviglioso che gli faccia capire quanto idiota è stato a lasciarti andare.»
   «Non mi interessa se vuole fare il geloso, poteva pensarci prima, quando stavamo insieme e mi importava qualcosa di lui. Piuttosto che continuare a fare il puttaniere gigolò, e trombarsi tutte quelle troie che gli si buttavano addosso.»
   «Quando penso a tutte quelle zoccole che ci provavano con lui, quando stavamo insieme, e mi faceva credere di essere l'unica che amava e che ero speciale, mi va il sangue alla testa. Dio, che stupida idiota sono stata a farlo con lui per la prima volta. Potevo avere chiunque volessi, che diavolo mi è passato per la testa?» Domando a Candace, guardandola dritto negli occhi.
   «Non ti è passato proprio niente, eri semplicemente innamorata e hai fatto una cosa assolutamente naturale con il ragazzo che amavi, e credevi ti amasse.»
   «Già» esclamo, con i lucciconi agli occhi, mentre ripenso a quell’idiota.
   «Dai, amica mia, non ti abbattere. Lo so che, nonostante tu gliene dica di tutti i colori, ci tieni ancora a lui. E che, se ti desse modo di farti ricredere, ritorneresti con lui.»
Mentre sto per risponderle, davanti al cancello di casa mia trovo l'ultima persona che vorrei vedere in questo momento.

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