capitolo 19

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Siamo appena entrati di corsa a casa sua, mentre ci stiamo baciando appassionatamente, e nel frattempo cominciamo a spogliarci senza staccare le bocche di dosso.
   «Non puoi capire quanta voglia ho di te. Non resisto più. Ero stufo di starti lontano, stavo letteralmente impazzendo senza poterti toccare e baciare» mi dice.
Ma quello che non sa, è che anche io l'ho desiderato allo stesso identico modo, e con la stessa foga e disperazione che proviamo adesso in questo momento, in cui riavvieremo il nostro amore. Perché sì, sono innamorata di lui da una vita; ma il suo tradimento mi ha ferita, rendendomi una persona che non sono: dura, fredda e incapace di relazionarmi con nessuno che non mi ispiri fiducia. E su questa cosa ci dovremmo lavorare insieme. Ma adesso voglio cogliere l'attimo e godermi il suo corpo, e il momento che ho aspettato per tutto questo tempo. Carpe diem Crystal.
   «Ti prego, fammi tua, non resisto più.»
   «Non ancora, tesoro. Rilassati e lascia fare a me» mi dice, iniziando a massaggiarmi e ad esplorarmi come faceva un tempo. E quando la sua bocca ha finito di esplorare tra le mie cosce, entra dentro e lancio un urlo di dolore. Dopo tutto questo tempo di inattività ci può anche stare. E adesso vedo il suo sorrisetto compiaciuto: «Sapevo che dopo di me non ti ha più toccato ed esplorato nessuno. Dici un sacco di stupidaggini per cercare di farmi incazzare, anche se tutti quei coglioni che cercavano di farti cadere ai loro piedi li ho stesi io, a suon di botte e minacce corporali.»
   «Cioè?»
   «Ho minacciato loro di tagliarglielo e infilarglielo in una parte che non gli sarebbe piaciuta molto, se avessero continuato a romperti le palle con i loro sguardi, ammiccamenti e provocazioni.»
   «Quanto sei stronzo! Ahi, fai piano, idiota» gli rispondo io.
   «No, che non faccio piano, stronza. Volevi che ti facessero quello che ti sto facendo io adesso?»
   «No che non lo voglio! Ma voglio essere io a decidere se rifiutare una persona o meno. Sai che ti amo, ma non sei il mio padrone che decide per me.»
   «Ne riparleremo. Adesso zitta, e sentimi e basta» mi dice, proprio mentre sto per urlare il suo nome, consapevole che la notte sarà ancora molto lunga.


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