Capitolo 20

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   Non appena mi sono svegliata, mi sono resa conto di essere felice come non lo ero da tantissimo tempo.
Mi sono resa conto che io e lui abbiamo fatto l'amore. Sì, amore, per tutta la notte. E poi ci siamo subito addormentati.
   Adesso lo guardo dormire ed è ancora più bello di quanto lo ricordassi, con quelle labbra carnose, gli occhi verdi e quei morbidissimi ricci che, stanotte, ho stretto tra le dita per tutto il tempo.
   Mi alzo per andare in bagno e farmi una doccia e tutto il resto. E poco prima di entrare in doccia, mi accorgo che sul collo e sul seno sono piena di segni rossi e violacei.
   Appena me ne rendo conto caccio un urlo disumano, che rimbomba per tutta la sua stanza qui al college. Sì, lui ha deciso di prendere una stanza qui, mentre io sono a casa dei miei.
   Appena smetto di urlare arriva Noah, tutto trafelato e con gli occhi pieni di terrore
   «Cosa è successo?» Non fa in tempo a chiedere, che comincio a tirargli di tutto addosso: dagli asciugamani, alle spazzole, ai trucchi.
   «Sei impazzita? Che ho fatto?»
   «Sei uno stronzo bastardo! Ti pareva il momento, durante il nostro amplesso, di lasciarmi tutti questi succhiotti? Sei fuori di testa! Adesso dovrò coprirmi tutta per non farli vedere.»
   Lui comincia a ridacchiare, facendomi salire il sangue al cervello ancora di più.
   «Che cazzo ridi, coglione.»
   «L'ho fatto apposta. Così, tutti quei coglioni arrapati sapranno a chi appartieni.»

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