Capitolo 18

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Crystal pov

   Sono passati tre mesi. Tre mesi da quando non ci siamo più sentiti; da quel famoso giorno al parco, e quello stronzo non mi ha più cercata...
So di essere stata anche io a sbagliare, e a trattarlo in quel modo, perché la colpa non è stata solo sua. Già da prima che lui andasse a letto con Becca, la nostra situazione era in stallo, andavamo solo a letto insieme e non c'era dialogo né fiducia, e prima o poi ci saremmo scottati.
   In questi tre mesi non ci siamo minimamente cercati: nessuna chiamata, nessun messaggio, nessuna scenata di gelosia o qualunque altra cosa da parte di nessuno dei due. Ci siamo spenti, allontanati. Solo ogni tanto, quando siamo in mensa, io con Candy e lui con i suoi amici, ci fissiamo intensamente negli occhi.
   Con gli sguardi velati dal rimpianto e dalla consapevolezza che sarebbe potuto essere tutto diverso, se solo fossimo riusciti a superare il nostro orgoglio e il nostro rancore l'uno verso l’altra.
Per poter finalmente essere felici, e solo adesso riesco a capirlo: lo amo ancora, sono pazza di lui e non voglio perderlo ancora.
   Mi alzo dal tavolo spiegando tutto a Candy e faccio cenno a lui con la testa di seguirmi, Si alza e mi raggiunge fuori.
   «Che cosa c'è? Vuoi ancora farmi soffrire come sei brava a fare? Perché sono stufo di questa...» non lo faccio finire di parlare, che mi avvento sulla sua bocca e cerco la sua lingua. Metto l'anima in questo bacio e dopo un po’ mi stacco, dicendogli: «Sono stufa di soffrire, ti amo e non voglio più avere paura. Torniamo insieme e smettiamola di fare i bambini; adesso ti voglio con tutta me stessa» e lui, sorridendomi, mi dice: «Finalmente hai capito che non puoi vivere senza di me, Crys. Mi hai fatto aspettare tre mesi, ma ti voglio e ti amo anche io. Adesso andiamo, che non resisto più; devo averti a tutti i costi.»

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