capitolo 7

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   La mattina dopo mi sveglio per andare, ma non so perché, ho come la sensazione che non sarà una bella giornata.
   Mentre mio fratello mi porta a scuola ho uno strano senso di inquietudine, che non mi lascia neanche quando scendo per entrare a scuola e salutare Candace.
   «Che ti prende?» mi chiede lei
   «Non so, ho addosso una strana sensazione da stamattina»
   «Ma sarà solo una paranoia» dice lei. «Mah, speriamo!» dico io.
Neanche a dirlo, mi trovo davanti Noah che, con un sorriso strafottente, mi prende in giro. Gli rispondo per le rime, dicendo che è un senza palle. Mi prende per un braccio e mi trascina nell’aula vuota della biblioteca, e mi sbatte contro un muro.
   «Si può sapere che cazzo di problemi hai, idiota?» gli urlo.
   «Beh, se ieri mi avessi lasciato finire il mio lavoro, oggi saresti meno acida.» A queste parole non ci vedo più e gli mollo uno schiaffo.
   «Non tornerò mai più a letto con te, perché al contrario di te io ho rispetto di me stessa! E ho anche una dignità.» Detto questo, prendo e me ne vado lasciandolo solo con la sua anima oscura e tormentata.

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