II.Preparativi pt.2

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Piero pov

Mi sto sistemando il ciuffo allo specchio da quasi un quarto d'ora, ma niente!
《Che palle stasera!》 penso sbuffando pesantemente.
"Pieruzzooooo!" sento la voce di Ignazio chiamarmi.
"Chi minchia vui?!" sbraito in siciliano spalancando la porta.
Lui e Gianluca mi fissano e scoppiano poi a ridere. Vedo dietro ai miei amici Martina, la fidanzata di Gianluca, guardarli male e chiedermi scusa con i suoi occhi verdi.
"Ma che è successo?" mi domanda Gianluca con le lacrime agli occhi "che ti sei centrifugato i capelli?!"
"GIANLUCA!!!!" lo ammonisce subito la ragazza.
Li guardo male, ma mi scanso per farli entrare. Dopo neanche un attimo mi ritrovo in bagno con Gianluca che mi sistema i capelli, che dopo cinque minuti mi trovo perfettamente al loro posto.
"Comu minchia facissi Gianluco 'u sai solu tu!" apostrofa Ignazio.
"Se non avessi scelto di fare il cantante probabilmente sarei diventato parrucchiere!" risponde compiaciuto l'abbruzzese.
"Se non fossi diventato cantante..." rimbrotta subito Martina appoggiata alla porta "...non ci saremmo mai conosciuti!"
"Vero...me lo rimangio subito!" risponde facendo gli occhi a cuoricino come sempre.
Io e Ignazio alziamo gli occhi al cielo, pensando la stessa cosa.
《Due casi disperati!》
Ringrazio il mio amico e scendiamo nella hall dell'albergo dove alloggiamo e lì troviamo Michele e Barbara già pronti.
"Era ora..." ci riprendere il nostro manager "...stavo per farvi venire a chiamare!"
"U baruneddu voleva farsi bello per la serata!" mi punzecchia Ignazio scatenando la risata di tutti e innervosendo me più di quanto abbia già fatto il jet-lag.
Dopo aver accontentato le fans all'uscita ed essere entrati in macchina, ci dirigiamo verso il MOMA, dove si terrà una serata di beneficenza.
Noi siamo stati invitati, insieme a tanti altri grandi della musica e artisti del cinema e del teatro.

Arriviamo all'entrata del museo, attraversiamo il breve tragitto che ci separa dalle porte circondati da flash dei giornalisti e da richieste di foto e autografi dei fans.
Il primo impatto è fantastico. Come qualsiasi altra cosa in America, anche i musei sembrano avvolgerti completamente.
Ci fanno togliere i giubbotti che avevamo messo per coprirci dall'aria di metà settembre, che rispetto all'Italia sembra pieno gennaio, e ci accompagnano in una sala laterale enorme allestita con lunghissimi banchi di buffet a sinistra e bevande a destra.
In fondo si può notare subito un palco dove ci sono vari posti per gli strumenti che compongono l'orchestra e il piano rialzato del maestro, ma le melodie sono riprodotte da degli altoparlanti attaccati al soffitto.
《Mmmmh...strano!》

Stringiamo un po' di mani per un tempo infinito finché Michele non ci lascia gironzolare.
Vedo tante statue tutte bianche e in posizioni strane. Angeli. Ragazze mezze nude che sembrano arrossire alle lusinghe eterne di creature per metà umane e metà caprine.
"Chissà chi sono?!" dico in inglese ad alta voce.
"Satiri" mi risponde una ragazza nella stessa lingua "sono satiri!"

***

Salveeee ...questo è il secondo capitolo della storia! I preparativi sono conclusi e la serata è cominciata ...cosa succederà??
Lo scopriremo insieme e spero vi faccia piacere!
Un saluto e al prossimo capitolo ♡♡

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