XXXI.Compleanno in due

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Alessandra pov

Sono ancora in dormiveglia, sdraiata su qualcosa di morbido, robusto, delicato e dolce.
Sento ancora nelle orecchie la musica della discoteca dove ieri, passata la mezzanotte, abbiamo fatto il brindisi e mi hanno cantato 'tanti auguri'.
Oggi, 10 gennaio, è il mio compleanno e sono felicissima.

Noi siamo tornati a Bologna dalla serata di Capodanno intorno al 7/8 gennaio, in modo da festeggiare insieme anche l'Epifania e da lì è cominciato il tira e molla tra mio padre e Ignazio, dove quest'ultimo mi aveva proposto di andare a stare da lui in modo da evitarmi affitti eccessivi.
Alla fine ha vinto il ragazzo.
Padre vs Fidanzato 1-1
Già da ieri Martina ha cominciato a tormentare l'anima a noi ragazze per il compleanno di Gianluca, che ci sarà tra UN MESE...ALLUCINANTE!!!

Alzo lo sguardo e incontro gli occhi scuri del mio ragazzo.
"Buongiorno splendore...tanti auguri!" e mi da un bacio a fior di labbra.
"Buongiorno bel ragazzone...grazie!"
Ci alziamo con calma e, dopo esserci fatti un po' di coccole in bagno, andiamo a fare colazione.
È da un paio di giorni che ho dei dolori alla pancia, infatti Ignazio è preoccupato, ma io so che è solo il ciclo in arrivo.
《Classiche robe da donne che i maschi non capiranno mai!》
Ci prendiamo caffè e brioche, per poi cambiarci, prendere Franzino, metterlo in macchina e partire.
Ignazio ha una sorpresa per me, ma non sono riuscita a cavargli niente di bocca. È stato una tomba da quando, il 5 gennaio, ha cominciato a stuzziarmi dicendo che aveva preparato qualcosa di speciale.

Percorriamo la superstrada per uscire da Bologna fermandoci a qualche piazzola di sosta per dare a Franz la possibilità di liberarsi.
Arriviamo fino alla zona di campagna e rientriamo prendendo un'uscita che non conosco.
《Dove diamine siamo finiti?》
Franzino scalpita, annusando l'aria e scondinzolando come un forsennato.
Ignazio guida tranquillissimo e canticchia a tempo con la musica che passa alla radio.
Arriviamo davanti ad una casa in legno circondata dal prato e alberi.
Il ragazzo parcheggia affianco ad pick-up mezzo scassato e arruginito e due furgoncini di un bianco sporco.
Ci avviamo verso la porta dove lì ad attenderci c'è una signora sulla sessantina, ma ancora in ottima salute e gli occhi vispi.
Ignazio l'abbraccia senza pensarci due volte.
"Signora Serena...che piacere rivederla!"
La donna ricambia l'affetto in pieno e fa le coccole anche al cane.
Mi prende per mano e mi presenta.
"Signora Serena lei è Alessandra Ascenzi, la mia ragazza. Alessandra, lei è la signora Serena Riconi, è la proprietaria di questo maneggio insieme al marito e si occupa anche di Franzino quando sono via!"
"Buongiorno cara!"
"Buongiorno signora!"
Ci stringiamo la mano.
Ha una stretta forte e robusta, di una persona decisa e determinata, ma sembra anche una di quelle nonne un po' diverse che non stanno tutto il giorno a fare la calza.

Entriamo dentro e la casa è molto rustica, spaziosa e piena di luce.
La signora ci offre un pezzo di crostata con marmellata ai mirtilli, che ovviamente Ignazio accetta ben volentieri perché sia mai che la roba da mangiare si rifiuta!
E dopo un'oretta e mezza di chiacchiere, io e Ignazio ci cambiamo le scarpe, mettendo gli scarponi che arrivano fino a sotto il ginocchio per evitare che ci sporchiamo, e ci dirigiamo verso la stalla.

Lo spazio è enorme, dove quasi tutti gli scompartimenti sono occupati da cavalli, tutti diversi eppure tutti bellissimi.
Poco meno della metà ci fermiamo e il ragazzo da un pezzo di carota ad un cavallo dal manto marroncino e la criniera scura.
Mi abbasso e leggo il nome: Walter.
"Nome bizzarro per un cavallo!" mi scappa da dire.
"È mio!" mi risponde lui, continuando però a guardare il cavallo negli occhi e ad accarezzarlo sul muso.
Resto un po' sorpresa da questa cosa.
Franz, che ci ha seguiti, fa le feste al cavallo ricevendo nitriti di felicità.
Ignazio mi fa avvicinare al cavallo, mi mette la mano sul muso e poi scansa la sua.
Ha gli occhi scuri come il suo proprietario e uno sguardo socievole.
Gli sorrido e lui mi nitrisce, accettandomi.

***

Ignazio pov

Selliamo Walter e gli facciamo fare un paio di giri del recinto.
Ale davanti e io dietro che tengo le redini.
Scendo un secondo e mi faccio consegnare la sorpresa che avevo organizzato.
Percorrendo un vialetto laterale alla casa giungiamo in uno piccolo prato dove passa un ruscello.
Vedo Ale con gli occhi che brillano e il naso perennemente all'insù per ammirare il panorama.
Attacchiamo Walter al ramo di un albero abbastanza vicino da permettergli di bere nel ruscello e lasciargli sufficiente libertà.
Mentre lei scende dalla sella, io sistemo il lenzuolo per il pic nic che avevo organizzato.
Quando si accorge di tutto mi abbraccia, riempiendomi di ringraziamenti e baci.

Mangiamo le leccornie che la signora ci ha preparato mentre Franz ci fa gli agguati per guadagnarci qualcosa.
Alla fine Ale gli fa mangiare un po' di frutta.
《E anche Franzino è contento!》
Passiamo il pomeriggio sdraiati sul lenzuolo a guardare le nuvole da quel piccolo spazio che ci è concesso, dato il fitto bosco che abbiamo intorno.
Le propongo anche di fare la follia del bagno nel ruscello.
"Ma non abbiamo portato i costumi?" chiede ancora un po' dubbiosa.
"E chi ha parlato di costumi?!"
Diventa rossa peperone, ma alla fine accetta.
Facciamo il bagno e tra un bacio e l'altro finiamo per fare l'amore.
Avvolti dall'acqua fresca e dalla foresta diamo sfogo alla nostra passione lasciando che la natura ci guardi.
Ci avvolgiamo nel secondo lenzuolo, che avevo portato in caso di pioggia, ci asciughiamo, vestiamo e ci stendiamo di nuovo.
"Sono molto contenta di questa uscita! Grazie amore mio!" e mi bacia.
Sentirmi chiamare così mi fa fare i salti di gioia.
Vederla felice è l'unica cosa che mi interessa.
《Ma non è ancora finita!》
"Manca ancora una cosa!"
Le mi sorride in attesa.
"Siediti...dammi le spalle e chiudi gli occhi!"
Lei esegue subito senza protesta, ma per sicurezza le passo la mano davanti per essere sicuro che non sbirci.
Le metto il mio regalo...sperando che le piaccia.

***

Alessandra pov

Aspetto che Ignazio mi dica di aprire gli occhi quando sento qualcosa sulla pelle.
"Apri!"
Al collo ho una catenina fine in argento con un ciondolo a forma di cuore finemente lavorato dentro la mano del ragazzo.
Mi giro verso di lui, in procinto di dire qualcosa, ma lo zittisco subito unendo le nostre labbra.
"Ti piace?"
"Piace?!...è bellissimo!"
"Si può aprire!"
Dentro c'è la foto in miniatura del nostro selfie a Capodanno.
Mi aggrappo alla sua maglia e me lo mangio di baci dalla felicità.
"Я люблю тебя, моя любовь"
"Che cosa hai detto?"
"Ti amo amore mio...in russo!"
Ci sorridiamo e dopo altre coccole, riprendiamo Walter e Franz e torniamo a casa.

***

Ma quanto sono pucciosi questi due? Quanto mi chiedo io?? 😍
Mi è venuto il romanticume tutto insieme e niente...a voi è toccato leggere roba diabetica...mi spiace😂
Il prossimo capitolo sarà un po' più movimentato...ma non dico niente 😁
Un bacione bella gente
Al prossimo capitolo
Frakkia ❤❤❤

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