Eravamo giovani, e non avevamo problemi. Era l'età più bella della nostra vita, composta per lo più da risate, sciocchezze e musica.
Era il periodo in cui la musica era la nostra religione, che poteva dividerci o unirci a qualcuno.
Mi ricordo ancora i giorni di settembre, con sbalzi di temperatura, e con sbalzi d'umore.
Ogni mattina andavo a scuola, forse troppo presto, e nonostante gli arrugginiti cancelli fossero aperti, io restavo fuori.
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TRA LE RIGHE CHE NON HO SCRITTO.
Short StoryTi ascoltavo diffidente perché la vita mi ha dimostrato che "Non esserci" è sopratutto una scelta, esserci una convenienza. Io mi siedo ancora lì, lo faccio da quando ero bambino, alla fermata davanti casa dove passavamo le sere a fumare e a guardar...