Sai, i tuoi occhi mi facevano un certo effetto.
Bruciavano la mia pelle, con il loro ardere continuo.
E le tue mani, Dio le tue mani.
Che se ci pensavo soltanto, mi rimanevano addosso, anche quando eri lontano, anche adesso.
E la tua voce, si incastrava nelle mie orecchie, e non aveva intenzione di lasciarle libere.
Mi mancavi sempre, anche quando eri vicino a me, perché io ti volevo accanto. Mi mancavi quando prendevo la metro, ed essa correva a tutta velocità come cercando di raggiungere qualcuno, e di non farlo andare via. Oppure mi mancavi al fast-food, perché ogni volta che mi sedevo ed addentavo un panino, speravo che saresti arrivato tu da dietro, a morderlo prima di me. Mi mancavi quando disegnavo, e i miei lunghi capelli dorati mi andavano davanti la fronte, e speravo che li avresti legati tu, facendomi sentire i tuoi polpastrelli sfiorarmi la nuca. Ricordo che un giorno ti dissi "mi manchi", ma tu non mi rispondesti. Pensavo che dirtelo avrebbe potuto cambiare le cose,
invece non fu minimamente così.
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TRA LE RIGHE CHE NON HO SCRITTO.
Short StoryTi ascoltavo diffidente perché la vita mi ha dimostrato che "Non esserci" è sopratutto una scelta, esserci una convenienza. Io mi siedo ancora lì, lo faccio da quando ero bambino, alla fermata davanti casa dove passavamo le sere a fumare e a guardar...