La verità era che provavo qualcosa per Matt, qualcosa che non riuscivo a decifrare dato che non ci frequentavamo tanto, ma quando la Campagna finì lui rese chiaro che ci stava provando veramente e, mentre Georg se ne andò poco dopo l'inizio del nostro secondo appuntamento, era ovvio che Tom non era assolutamente d'accordo – il che mi confondeva.
Kate era sempre lì quando andavo a trovare i ragazzi. Era così strano condividere la stanza con loro mentre parlavo a Bill di qualcosa che era successo al lavoro o dei miei dipinti che erano finiti ed esposti a New York.
Quel giorno dovevo prenotare il mio volo per la Spagna; avrei trascorso il Natale con mia mamma ed il suo compagno, e Capodanno con papà, mentre i ragazzi partirono per la Germania per le vacanze.
Dopo aver prenotato il volo controllai le mie email e lessi quella del proprietario della galleria di New York; aveva adorato i miei dipinti ed era contento di ri-esporli in Gennaio. Io composi immediatamente il numero che sapevo a memoria, quello di Tom.
"Pronto?" rispose infastidito, io guardai lo schermo e vedendo l'immagine del suo volto sorridente che avevo impostato per suo contatto, realizzai di averlo chiamato e mi resi anche conto che era forse troppo presto per le telefonate. "Pronto?" ripeté lui.
"Hey Tom, come va?" mi sentivo così stupida; gli avevo parlato così poco da quando era entrata in gioco Kate.
"Cosa vuoi? Stavo dormendo" si lamentò Tom.
"Volevo chiamare Bill..." alla mia confessione seguì il silenzio. "Tom?"
"Sono qui" mormorò controvoglia.
"Pensavo ti fossi riaddormentato..." risi. "Ad ogni modo, ho prenotato il mio volo per tornare a casa ed ho ricevuto un email da New York"
"Oh, davvero?" faceva lo scontroso ma decisi di ignorarlo.
"Si, hanno amato i dipinti!" non riuscii a trattenere il mio entusiasmo. Era la prima volta che esponevo i miei lavori in una galleria importante. "Non ci credo; è come se tutti questi anni siano serviti a qualcosa!"
"Sono felice per te" disse, ma sembrava tutto fuor che felice.
"Sei sicuro?" chiesi dubbiosa.
"Beh, grazie Jo per esserti abbassata al mio livello ed avermi chiamato, dato che non sembri farlo più. E forse è per questo che sono felice, perché l'hai capita e mi hai lasciato stare"
"Tom, con chi stai parlando?" sentii Kate in sottofondo e mi concessi un po' di dignità.
"Fanculo". Io non alzai nemmeno la voce, semplicemente chiusi la chiamata. Guardai Alliso che stava sistemando i capelli di una ragazza. "È uno stronzo!" le dissi, e le si trovò d'accordo con me.
Mamma era stupenda come sempre, l'avevo abbracciata a lungo quando mi aveva aperto la porta di casa. Ero tornata in un bellissimo pomeriggio di Seville. Mamma era ritornata a fare la commercialista e, in base a ciò che mi aveva detto di Fernando, il suo compagno, era un uomo biondo ed abbronzato un paio d'anni più grande di lei. Per quanto era strano vedere i tuoi genitori con altre persone, fu bello incontrare l'uomo che lei avrebbe sposato.
"Io non volevo, ma lui ha insistito" sussurrò Mamma mostrandomi l'anello di diamanti.
"Oh, mamma lo ha fatto di sua spontanea volontà? Non fartelo sfuggire!" scherzai.
In tutto avevo trascorso una settimana con mamma ed era andato tutto bene, lei non vedeva l'ora di vedere foto di Matt e chiese dei ragazzi.
"Simone mi tiene aggiornata; ma dimmi" insistette quando io feci spallucce.
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1. Who are you now? |ITA|
Fanfiction| Storia originale di @LouNeverWanted2Dance | cover credits: @translatorITA | 📚 Josepine ha una pessima situazione in mano: se si innamorasse del tuo migliore amico? E se lui la amasse a sua volta? Ma se fossero entrambi troppo spaventati per fare...