Capitolo Diciannove. Tenuta in catene.

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Mi svegliai in un grande letto e con un peso all'altezza dei fianchi. Il cuscino aveva un profumo strano, quello di una forte colonia. Aprii gli occhi e realizzai che mi trovavo nella stanza di Matt e che lui era coricato di fianco a me. Non mi ero mai sentita così nel torto. Mi girai di lato e fissai la cabina armadio. La casa era piena di foto di posti diversi, la maggioranza delle fotografie erano state scattate da lui.

Mi voltai e fissai il soffitto; sentii un braccio attorno alla mia vita e mi venne posato un bacio sulla guancia.

"Buongiorno" disse lui ancora con gli occhi chiusi.

"Giorno" risposi vergognandomi di me stessa.

"Oggi devi andare a lavorare?" io annuii e mi sforzai di sorridergli.

"E devo andare adesso o farò tardi", con ciò mi fece scendere dal letto ed io mi avvolsi attorno al lenzuolo che portai con me provocandogli una risata. "Non ridere, non è divertente" raccolsi i miei vestiti dal pavimento e mi diressi verso il bagno passando per la cabina armadio.

"Scusami, è solo che..." mi vestii di fretta mentre lui parlava. "Quando avevo la tua età le ragazze non si coprivano fino al collo con le coperte..."

"Che ragazze a modo" ribattei cercando di pettinarmi con le dita. Era strano, non ero la persona che faceva sesso occasionale. "Tom vuole andare a pranzo insieme"

"Okay, ci vediamo stasera allora?" chiese appoggiandosi allo stipite della porta con indosso il pigiama.

"No, nel senso che vuole che andiamo tutti a pranzo insieme. Te compreso" risposi mentre mi acconciavo i capelli in una coda di cavallo.

"Oh, okay. Dovrei preoccuparmi?" mi porse i tacchi neri. "Mi sembra di incontrare i tuoi fratelli o qualcosa del genere..."

"Sei un bimbo grande, starai bene" risposi indossando le scarpe.

"Allora ti vengo a prendere a lavoro?" io annuii. "Fai almeno colazione?"

"Matt, devo andare a casa a cambiarmi. Non ho tempo" gli dissi.

"Almeno lascia che ti porti a casa" si offrì andando a cambiarsi in un paio di jeans e facendomi l'occhiolino quando si tolse la maglia per indossarne una pulita. Io alzai gli occhi al cielo e mi allontanai per scrivere un messaggio a Tom. "D'accordo, andiamo!" esordì, e notai che ora indossava un paio di sneakers. "Prima le Signore..."

Allison scoppiò quando mi vide arrivare al Salone, indossavo dei jeans neri ed una maglia grigia, i miei capelli erano ancora pettinati nella coda di cavallo disordinata di prima ed il mio make up consisteva nei residui della notte scorsa.

"Sei sfatta, ti sei ubriacata ieri sera?" mi seguì in bagno mentre estrassi la mia pochette per rimuovere il trucco rimasto.

"No" risposi, e lei proseguì con le domande riguardo al Gala, per poi afferrare una spazzola ed aiutandomi a sistemarmi i capelli.

"Ma sono ancora stirati..." commentò togliendomi l'elastico. Fece due più due e sussultò teatralmente. "HAI PASSATO LA NOTTE CON LUI!" strillò afferrandomi appena per le spalle. "Finalmente stai con un ragazzo decente!" gioì Allison.

"Si, potresti...aiutarmi?" dissi indicando i miei capelli. Lei rimase a bocca aperta ma almeno mi diede una mano con i miei capelli.

"Com'è stato?" mormorò. "Voglio sapere tutto!"

"Beh, sai...è successo...quello che è successo..." risposi applicando il mascara sulle mie ciglia e cercando di evitare la conversazione. "Abbiamo altre spose oggi?"

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