Capitolo Venticinque. Meglio di me e te.

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Forse questa grande distanza che ci separava ci faceva bene; Tom aveva detto cose che non mi aveva mai detto prima, e capivo dalla sua voce che era difficile farlo, per lui. Le scorse settimane erano state strane in quel senso, continuavamo a scriverci e lui mi mandava molte foto per farmi vedere cosa stavano facendo – era diventato qualcosa di divertente, come un gioco.

Il resto dei ragazzi mi chiamavano più che potevano, ma Georg non si dimenticava mai di scrivermi quasi ogni sera.

Mi divertivo a Los Angeles e mi ero fatta altre amiche al Salone. Avevo rifiutato il servizio fotografico per quella rivista di moda; mi avevano invitata a scrivere un piccolo articolo sulle sopracciglia ed avevo praticamente spiegato cosa fare e cosa no. Evidentemente aveva riscosso un discreto successo, dato che mi avevano poi chiesto di scrivere un altro trafiletto sui lucidalabbra recenti...quindi ora scrivevo per loro ogni mese facendo facilmente dei soldi. Dovevo ringraziare Matt, il quale non mi aveva mai insultata da quando l'avevo lasciato – al contrario mi aveva aiutata. Se solo lui fosse stato Tom sarebbe stato tutto più semplice...

Quando i ragazzi tornarono negli Stati Uniti lo fecero per suonare in Florida, la quale era ad ore di distanza da me. Tom mi invitò al concerto – era molto entusiasta di vedermi – e portai con me Bora, la mia piccola Bulldog francese. Causa la mia asma, dalla quale ero quasi completamente guarita, non avevo mai avuto un cane prima. Mia madre ama i cani, adesso infatti ha un dannatissimo Alano che è grande quanto un puledro. Avevo sempre invidiato i ragazzi perché avevano dei cani, ma solo ora avevo fatto il grande passo: da una pianta ero passata ad una creatura con dei sentimenti e del pelo.

"Che carina!" disse Allison baciando la testa di Bora mentre riceveva anch'ella coccole dal cucciolo. Bora era così socievole con gli sconosciuti...

Sapevo che non sarebbe stato un cane da guardia nonostante ne avesse la stazza.

"I biglietti sono per la prima fila, dovremmo andare là presto" dissi alla mia amica.

Ci trovavamo nella nostra stanza di hotel e lei stava giocando con Bora sul suo grande letto mentre io preparavo i vestiti per stasera: un top nero senza maniche, jeans grigi strappati ed i miei tacchi neri, volevo essere carina, non cadere e rompermi la caviglia...

"Sul serio?" Allison alzò lo sguardo su di me.

"In che senso?" mi guardai attorno, confusa.

"Ti fa una doccia desso?" avevo preparato le cose per lavarmi, quindi annuii.

"Stasera fai sicuramente sesso, non provare nemmeno a negarlo – hai i prodotti costosi nel beutycase"

In realtà avevo quei prodotti perché facevano bene alla mia pelle sensibile e li avevo sempre usati...

"Ora. È presto e ti conviene riprendere la tua abbronzatura perché sei tornata da New York bianca come un fantasma e ti manca quel qualcosa che hai se vivi a LA"

Si alzò e si diresse verso la sua valigia.

Presi la mia piccola Bora in braccio e la portai con me vicino alla finestra. Era effettivamente molto presto e c'era molto sole. Il nostro hotel era attrezzato con una grande piscina ed ero restia solo per la mia piccola Bora, dubitavo che avesse voluto mettersi a prendere il sole con noi. In più non le piaceva l'acqua.

Mi abbassai e posai Bora a terra, la quale andò nella sua piccola cuccia ed iniziò a giocare con uno dei suoi giochi di plastica. Presi il mio costume e mi andai a cambiare dopo Allison.

"Oh mio dio; ti piace, non è vero?"

Ero in piscina con Bora, la quale nuotava felicemente attirando l'attenzione delle persone che la guardavano e facevano anche delle foto. Allison si stava abbronzando non lontano da noi, mentre io stavo cercando di far stancare il mio cucciolo per farla mettere nella sua cuccia con noi – ovviamente protetta dal sole con un ombrello. Alcune persone mi chiesero cose su di lei e sorridevano alla vista delle sue tenere e grandi orecchie.

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