Capitolo Ventisei. Un'altra Volta. (fine)

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Allison mi prese in giro durante tutto il tragitto verso l'aeroporto causa il mio rapporto con Tom in vacanza. Io le diedi pan per focaccia sfottendola per come cambiava in presenza di Georg—ebbene sì, ad Allison piaceva molto il mio amico, e non ero stata l'unica a notarla; anche Gustav mi aveva chiesto se c'era qualcosa tra loro due quando Georg era così presente e premuroso con Allison, chiedendole se avesse bisogno di qualcosa, facendo battute e dimenticandosi della nostra presenza.

"Okay, sai che c'è, mi piace" ammise Allison. "Ma si è appena lasciato con la sua ragazza e non voglio essere un ripiego per lui" risi mentre aspettavamo il volo. "E tu ed il ragazzaccio?"

Le piaceva chiamare Tom "ragazzaccio", per qualche motivo.

"Ci stiamo andando piano, immagino" risposi mettendomi Bora sulle ginocchia, non era felice di volare. La mia piccolina.

"Lui ha paura, non è vero?" feci spallucce. "Voglio dire, andiamo, i suoi genitori hanno divorziato quando era molto giovano e non ha mai veramente avuto una ragazza. Capiscilo!"

"Sai, anche i miei genitori hanno divorziato" le ricordai.

"Si, ma eri più grande quando si sono separati, giusto? Almeno i tuoi genitori hanno provato a darti un'infanzia in famiglia..."

"Il suo patrigno ha fatto un gran lavoro, Al"

Iniziavo ad essere sulla difensiva. Sapevo che io, i ragazzi e le loro famiglie erano molto in disaccordo con Allison su questo argomento. Lei prese un profondo respiro ed accarezzò le orecchie appuntite di Bora.

"Significa solamente che tu hai una percezione dell'amore diversa dalla sua. Lui non è sensibile o...non so come dire Jo, è solo che...questa cosa è nuova per lui, e manderà tutto a puttane ad un certo punto perché non sa cosa sta facendo, quindi quando succederà dovrai essere pronta a perdonarlo ed aiutarlo a non rovinare tutto di nuovo. O così o ti dimentichi completamente di lui..." la guardai sorpresa. "Cosa? Georg mi ha detto delle cose, okay?"

"Okay..."

"Hey, non rispondermi con 'okay'!" mi diede un pugno amichevole al braccio.

I mesi successivi furono un po' meno terribili. I ragazzi si divertivano in tour, ed io ed Allison andavamo benissimo al lavoro, eravamo riuscite a lavorare ad un paio di progetti insieme – ero bello lavorare con chi conosci.

Anche dopo che alcuni dipinti restati invenduti mi furono stati rispediti da New York, avevo più cose da dipingere, quindi eseguii qualcosa su Bora. Mi diede un po' fastidio il fatto che mia madre mi disse che non sarebbe venuta a L.A. per il mio compleanno, ma me ne feci una ragione. Dopo tutti i soldi che avevo fatto spendere a tutti in biglietti aerei per il mio matrimonio fallito, ero felice di sentire da papà.

"Ti è arrivato qualcosa nella casella postale"

Mi avvisò Allison quando le aprii la porta dopo aver messo chiuso la chiamata con papà. Avremo passato il Natale insieme, ed ero felice di sentire che non aveva più chiamato Tom, nonostante si assicurasse che andasse tutto bene tra di noi prima di agganciare.

"Si?"

Ricevetti molta posta, lettere dalla rivista per la quale scrivevo, un paio di bollette ed un paio di lettere.

"Cos'è?"

Lanciai la posta sul tavolino in salotto ed Allison si sedette accanto a me.

"Hai mai sentito di questa cosa chiamata 'taglio di capelli'? Te ne potrei fare uno"

"Non penso di averne bisogno, per ora". Risposi leggendo le lettere, erano da parte di qualche agente che chiamai appena dopo, con Allison incollata al mio orecchio mentre parlavo al telefono con la donna.

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