Titan's Got Talent! [Yumikuri]

si preparano le valigie.

La nuova edizione del Titan's got talent era sulla bocca di tutta Shiganshina.
Ma c'era d'aspettarselo, chi non segue quella serie?

Intanto, nella cittadina di Trost, Keith Shadis era al corrente di essere stato chiamato come giudice della nuova edizione, almeno avrebbe liberato la mente.
E poi, doveva ammettere che se lo meritava, 8 anni di marines, 5 di addestramento generale e 3 di specializzazione, lo aveva portato alle vette della guerra.
Quella di 10 anni fa, la guerra contro i titani della Corea del Sud, uomini potenti, la cui arma erano le bombe chimiche, che Shiganshina non conosceva. Erano stati battuti all'ultimo dagli uomini di Shadis, 500 cadetti, nel 104°corpo di ricerca. Esatto, 103 tentativi falliti.
Si. Se lo meritava proprio.
E ne era più che soddisfatto.

<<Mike? Mi passi quella valigia là?>>
Mike passò pensieroso la valigia alla moglie, "ma perché così lontana questa nuova edizione!?"
Era il pensiero della giornata, lo scoop di prima pagina.
<<È lontana Tokyo.>>
Disse, senza nemmeno accorgersene.
<<si... ma immagina le possibilità e->>
<<E i bambini. Hanji, i nostri figli? Hanno 7,5 e 4 anni.>>
<<E hanno bisogno di me...>>
Continuò la frase Hanji, esasperata, la discussione andava avanti da 2 giorni.
In quel momento i piccoli sbirciavano dalla finestra.
<<la partenza è tra 2 giorni, il primo episodio tra 5. E poi hai una suocera generosa, approfittane.>>
Disse tutto d'un fiato, trattenendo la difficoltà nel pronunciare quelle parole.
Mike annuì docile, infondo 3 figli erano difficili da crescere da solo, ma un aiuto economico avrebbe tolto di mezzo i debiti dell'acquisto della casa, in una piccola cittadina chiamata Rose.

Nella piccola conurbazione Maria -chiamata come la fondatrice- ancora Reiner e Berthold pensavano ad allenarsi per la loro performance: Berthold camminava in una fune, sorretta da una palla su cui correva da fermo Reiner, il colpo di scena era liberare - alla fine- 10 colombe bianche.
<<Vai vai vai NO! Fermo là! Troppo a sinistra! Pendi di circa 45°a destra.>>
<<sei troppo preciso, Berthold.>>
Un passo alla volta, finché non doveva riuscire a correre da fermo su quella palla gigante. Dovevano chiamarsi "gli equilibristi" oppure "filo e palla" ma non era ancora chiaro il nome.
Intanto Annie entrò.
Ah, già, Annie.
Lei aveva il compito di far roteare un leone al centro della scena e riuscire a fargli liberare le colombe senza ucciderle.
<<Reiner, Berthold, ho trovato la migliore offerta.>>
<<A quanto ci vendono questo leone?>>
Chiese eccitato Berthold indicando la gabbia del leone. Si beh, eccitato sia oer la vista di Annie che per l'offerta. Di più Annie.
<<ammonta sotto i 10mila, è perfetto.>>
10mila erano tanti, ma la prima offerta era di 28.
<<come ti sei fatta fare questo sconto?>>
Annie alzò le mani e getto della polvere dorata nel pavimento, nascosta fra le tasche. <<Magia.>>
Risero tutti! Ma dovevano assolutamente allenarsi.

Nel mentre, a casa Ral...
<<2 ore.>>
<<solo 2 ore? I tuoi stanno via così poco? Petra?>>
<<si, ed è già passata mezz'ora>>
Petra aveva preparato uno zaino coi vestiti, un sacchetto di cibo e 50.000 yen rubati dalla carta di credito dei genitori.
Ora stava avanzando verso fuori, con la videochat accesa.
<<ora, entra nel vicolo Bestia. Ti aspetto lì.>>
<<quanto hai rubato dalla tua insegnante?>>
Si,perché Historia era stata mandata al collegio dai genitori, e tramite scommesse rischiose, era riuscita ad avere il portafoglio della prof.
<<70.000 yen>>
<<Perfetto.>>
E avevano chiuso la videochat. Dovevano farcela.

A casa Ackerman, la nipote di Levi, Mikasa, aveva fatto visita allo zio.
<<zio, voglio partire con te>>
<<per la tua voce?>>
<<Per la mia voce.>>
Aveva affermato.
Mikasa aveva una voce rauca e decisa, con allo stesso tempo una vena femminile che esaltava il suo fascino.
<<vedo che hai già la valigia>>
Aveva notato Levi, che occhio. Eppure era ben nascosta dalla giacca...
Mikasa era arrossita.
<<quindi?>>
<<va bene. Ad un patto.>>
<<quale?>>
<<non fare l'idiota e non presentarmi uomini. Capito?>>
Mikasa aveva memorizzato bene i comandi in testa, e li aveva ripetuti per autoconvincersi.
<<non fare l'idiota e non portare uomini dallo zio.>>
Il fratello di Mikasa -acquisito- era appena entrato.
<<e mi lasci qui?>>
Mikasa era impallidita. Dio santo, Eren.
<<sei abbastanza grande, starò via qualche mese ma ritornerò.>>
Inutile evidenziare le lacrime ben evidenti del giovane ragazzo.
<<vieni qui, piagnucolone.>>
E si erano abbracciati, ma quello era l'ultimo della serie.
<<partiamo domani>>
<<si.>>