Capitolo 1

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"Mi scusi. Conosce Katniss Everdeen?" domando ad un uomo che con un'ascia poggiata sulla spalla torna a casa dal suo turno di lavoro.

"Perché vuoi saperlo, ragazzina?" risponde. Una cosa che odio delle persone è che quando chiedi qualcosa, loro ti rispondono con un'altra domanda.

"Perché sì."

"Perché sì non è una risposta, ma comunque so chi è, o meglio, chi era."

"Ebbene?" incalzo.

"Quando aveva sedici anni ha vinto la sua prima edizione degli Hunger Games, a diciassette è sopravvissuta alla Terza Edizione della Memoria e, infine, è diventata la colonna portante della rivolta contro Capitol City ed è riuscita ad eliminare quei Giochi. Sedici anni fa, la nipote di Coriolanus Snow ha istituito nuovamente gli Hunger Games scegliendo i tributi tra i vincitori che hanno partecipato alla Rivolta e che sono sopravvissuti tra cui la Everdeen."

"E che fine ha fatto?"

"Si è suicidata per far vincere Johanna Mason a cui ha affidato la sua bambina... Non ricordo correttamente il nome, ma credo che si chiamasse... Niente. Non mi viene."

"Posy..." sussurro quasi senza farmi sentire "Grazie. Ci hanno assegnato una ricerca su di lei per casa." gioco la carta del mio aspetto. Anche se ho sedici anni ne dimostro molti di meno.

"Se vuoi saperne di più, la madre è in questo Distretto a dare una mano in ospedale. Chiedi un colloquio con lei."

"Grazie ancora." inizio a correre all'impazzata e  solo dopo essere arrivata all'edificio indicatomi, mi ricordo che non gli ho chiesto il nome della madre.

"Potrei parlare con la dottoressa Everdeen?" chiedo a una donna sui quarant'anni dai capelli nero carbone. Spero abbia mantenuto il cognome del marito

Ci pensa su "Credo sia in pausa, prova a vedere nel suo studio. Corridoio di destra, ultima porta a sinistra."

"Grazie."

Wow. Non resta qui neanche un mese e le assegnano uno studio? Deve avere delle mani guaritrici eccellenti.

Seguo le indicazioni della donna e raggiungo la porta. Il legno dev'essere altamente pregiato perché non l'avevo mai visto prima. Le nocche della mano destra battono tre volte e una voce quasi roca mi invita ad entrare. È una donna quasi sui sessant'anni, i capelli sono biondi e non cerca di nascondere le ciocche bianche che col tempo sono iniziate a spuntare sul cuoio capelluto. La corporatura è esile e direi che non è molto alta. Quasi le arrivo.

"Cosa posso fare per..." appena alza lo sguardo dai fogli che stava scrutando sbianca "Per te?"

"Lei dovrebbe essere Mrs. Everdeen... È strano anche darle del Lei... Piacere, io sono Posy Mellark."

Si porta una mano alla bocca, quasi per soffocare un urlo. Ormai la sua pelle sembra cadaverica "Non è possibile... Posy Mellark è morta anni fa..." mi squadra da capo a piedi. Credo che le ricordi tanto sua figlia.

"Sono io... E posso dimostrarglielo." dalla sacca tiro fuori tutto ciò che ho trovato nel cassetto: la perla, le foto e la lettera "Riconosce questi oggetti?" glieli poso cautamente sulla scrivania e guardo il viso per cogliere ogni singola espressione. Si rigira la perla tra le mani, guarda le foto e legge la lettera.

"Questa... Questa è la calligrafia di Katniss... Dove hai trovato tutto ciò?" chiede stupita.

"In un cassetto in quella che era fino a poco fa la mia casa." le rispondo con un accenno di disprezzo.

"Per tutti questi anni tu hai vissuto con Johanna? Johanna Mason?"

"Pensavo si chiamasse Johanna Mellark... Lei si è rivelata a me così..."

𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐏𝐨𝐬𝐲 𝐌𝐞𝐥𝐥𝐚𝐫𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora