Capitolo 16

108 8 4
                                    

La presidente ci dà il benvenuto mentre sugli schermi ai lati dell'Anfiteatro scorrono le immagini dei tributi per circa cinque secondi ciascuno. A fine discorso riguardante il fatto per cui sono stati istituiti gli Hunger Games, le cause per cui sono stati eliminati e successivamente istituiti nuovamente, i cavalli, come guidati da redini invisibili, si rimettono in marcia e percorrono tutta la piazza per poi tornare indietro da dove siamo venuti. La folla ruggisce, si dimena. Vorrebbero vederci ancora, ma le porte del Centro di Addestramento si chiudono subito dopo il passaggio del carro del Distretto 13. Gli stilisti ci attendono. Dennis ha un'aria più che soddisfatta e la donna accanto a lui sfodera un sorriso a trentadue denti. Penso sia la stilista di Zack. A differenza del mio che è vestito tutto di rosso, essa ha abito e capelli arcobaleno. Non mi sono mai piaciuti i colori mischiati in quel modo, ma qui siamo a Capitol City. Tutto è stravagante. Una cosa di lei mi spaventa: ha occhi gialli e le pupille sono due linee verticali e sottili, come quelli di un gatto.

"Magnifique!" esclama Dennis congiungendo le mani e guardando sia me che Zack "Gli sponsor non vi mancheranno di certo!" inizio ad odiare particolarmente il suo accento.

"Ovviamente il merito è per il 99,9 per cento nostro!" aggiunge l'altra facendo brillare gli occhi felini.

"Grazie per averci lasciato lo 0,1 per cento..." commento stringendo i pugni. Nel destro ho ancora la rosa. L'odore che emana è insopportabile e sono certa che non è un vero e proprio fiore anche a giudicare dal colore candido dei petali simile alla neve pulita.

"A proposito, non dovreste spegnere i nostri vestiti? Sapete, ho una gran paura del fuoco anche se è finto." ammette Zack.

"Allora dovresti stare lontana dalla figlia della ragazza di fuoco." ridacchia Haymitch mentre cerca di allargarsi un po' la cravatta dell'abito "Andiamo sopra che è meglio." torna serio.

Il piano del Distretto 12 è immenso. Una sala da pranzo, un salotto con le migliori tecnologie e quattro camere da letto (due per i tributi, una per il mentore e l'ultima per Effie). La mia è più grande anche di quella a casa di mio padre e in seguito alla cena a base di ogni cibo sfizioso e di cui non conoscevo l'esistenza, mi rintano in essa. La specie di appartamento riservato ai tributi del 12 è pieno di senza-voce. Forse potrei scrivere una lettera a Markus e incaricare uno di loro per fargliela avere. Anche se leggessero, non potrebbero dire nulla.

Mi siedo sul letto che è sorprendentemente soffice e confortevole e inizio a scrivere.

<<Ti ho visto prima, ma non mi sono avvicinata. Non posso rischiare che ti venga fatto qualcosa per colpa mia. La Snow ha definito la mia morte "necessaria" e sarebbe strano se andassi a salutare il mentore del Distretto 11.>> mi firmo e consegno il pezzo di carta ripiegato ad una ragazza dai capelli castani e dagli occhi neri come la pece. Sorride. È un sorriso strano, ma che mi infonde fiducia. Forse dopo dieci o dodici minuti torna con un altro foglietto.

<<Vediamoci sul tetto. Lì nessuno ci disturberá. Sali appena ricevi il messaggio.>>

Ringrazio la ragazza che avrà intorno ai venticinque anni e in punta di piedi esco dalla stanza. Le luci in corridoio e in salotto sono spente. Sempre con il massimo silenzio, passo davanti alle altre camere e raggiungo la sala. Sembrano i minuti più lunghi della mia vita. All'improvviso sento dei rumori.

"Già Caesar... penso sia stato uno shock per tutti... insomma... credevamo che fosse morta!"

"Credevamo! Ma invece eccola qui! Offertasi volontaria come la madre!"

Faccio capolino dietro l'angolo. Caesar Flickerman e Claudius Templesmith sono sulla televisione. Dietro di loro la sfilata di stasera.

"Ed è infuocata proprio come lei! Wow, che bomba ragazzi! Zack Kushner dovrebbe essere onorato di essere sul carro con lei!" aggiunge Claudius entusiasta. È ovvio che è una replica. La faranno vedere tante, tante volte fino all'inizio degli Hunger Games.

𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐏𝐨𝐬𝐲 𝐌𝐞𝐥𝐥𝐚𝐫𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora