Ben venti punture dolorose mi sono state fatte al petto. La sostanza iniettata dovrebbe rimettermi a posto le costole prima del dovuto ed è inutile dire che anche questa notte ho dormito male. Quando il sole non era ancora sorto sono uscita dalla cantina e mi sono seduta sulle gradinate davanti alla porta d'ingresso. Li considerava la sua famiglia... È la prima cosa dolce che ho sentito uscire dalla sua bocca. Non credo che al 12 ci siano state molte vittorie e, averne due in una sola edizione degli Hunger Games, dev'essere stata una gioia per il Distretto. Ancora non so molto oltre questa cosa e vorrei che qualcuno me ne parlasse. Non lo chiedo alla nonna perché ha già sofferto troppo, né a Mitch perché anche se pensa che sia un mio diritto sapere, farebbe male anche a lui. Entrambi mi hanno già aiutata a ricostruire un pezzo dei miei genitori. Tocca ad Haymitch. Non voglio forzarlo, ma almeno potrebbe dirmi qualcosa, anche di poco conto. Magari durante gli allenamenti cerco di tirargli fuori qualche informazione facendogli una domanda ogni tanto.
Al buio cerco i vestiti che ho indossato ieri, gli do una lavata e, dopo essermi messa gli indumenti di riserva che mi ero portata, esco fuori per metterli ad asciugare sul muretto accanto alle scale. Pochi minuti dopo, il sole fa capolino dietro le montagne e all'improvviso mi sento più stanca che mai. Questo potrebbe essere un problema, devo cercare di farmi forza. Per colazione mangio una mela che avevo preso a casa di Johanna. È croccante e succosa. Era da un po' che non rimangiavo questo frutto.
Haymitch esce da casa svogliatamente, si volta a guardarmi e sorride nel vedermi puntuale. Non ricambio. Scende le scale con un atteggiamento di superiorità e mi raggiunge.
"Allora?" chiedo per sfidarlo
"Sappi che se mi farai perdere tempo e sobrietà puoi scordarti anche l'allenamento di domani."
"Abbiamo fatto un patto. Vedi di rispettarlo." rispondo fissandolo negli occhi
"Sei in vena di sfida ragazzina? Bene. Parti da casa mia e arriva fino all'ultima. Correndo. Per... mhm... per dieci volte."
Dieci volte. Ci saranno circa dodici case per un totale di non so quanti metri "Va bene." mi limito mettendomi in posizione di partenza. Non posso protestare, anche se abbiamo fatto un patto non so quanto vera possa essere la sua parola. Spero che le costole reggano.
"Vai." mi da il via il mio nuovo istruttore. Non sono neanche arrivata a metà strada e già mi manca il fiato, come farò ad arrivare a dieci?
Diminuisco la velocità per cercare di resistere più a lungo e in qualche modo riesco ad arrivare al traguardo prima di accasciarmi a terra. Il cielo da roseo si è fatto più celeste e la rugiada poggiata sui sottili fili d'erba mi rinfresca mischiandosi al sudore che, nonostante le temperature, scorre sul mio corpo come fosse un fiume. Diverse volte ho rischiato di cadere e mi sono subito ripresa. Ora che mi sono allungata, è una goduria per tutto il corpo. Il petto si alza e si abbassa molto velocemente ed Haymitch mi scruta dall'alto. Starà pensando sicuramente che ho poca resistenza e che non vale la pena allenarmi.
"Cosa si fa adesso?" chiedo mettendomi seduta e cercando di recuperare un respiro regolare.
Si siede sui talloni "Sai, la resistenza è molto importante e più o meno hai dimostrato di averla ma, se qualcuno ti insegue e rallenti il passo, sei spacciata. Quindi: o mantieni un'andatura lenta e dai uno sprint finale oppure corri il più velocemente possibile e rimani senza fiato. Penso ti convenga la prima opzione."
Faccio cenno di sì con la testa. Forse dovrei alzarmi, ma già all'idea mi tremano le gambe. In più ho paura per le costole. Stranamente ha pietà di me e mi lascia cinque minuti per rimettermi in piedi. Le gambe a stento reggono il mio peso, ma mi impongo di continuare l'allenamento. Dopo questo breve riposo, Haymitch mi fa eseguire tre serie da dieci di flessioni, addominali e dorsali ciascuna. Anche le braccia e l'addome sono fuori uso per non parlare dello sforzo che ho fatto per non urlare a causa del dolore alle costole.
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𝐇𝐮𝐧𝐠𝐞𝐫 𝐆𝐚𝐦𝐞𝐬-𝐏𝐨𝐬𝐲 𝐌𝐞𝐥𝐥𝐚𝐫𝐤
FanfictionSequel di "HUNGER GAMES-IL SUCCESSORE" Da anni ormai Posy Mellark è sotto la protezione di Johanna Mason. Nessuno sa che dopo i 77esimi Hunger Games è sopravvissuta. Un giorno scopre alcuni particolari sui suoi genitori e decide di andare a cercarli...