Il diario di Edward Cullen

10 Capitolo- Una lunga notte.

Mio padre voleva parlarmi.Entrai nel suo studio e lo salutaii.Mi accolse con il suo sorriso benevolo,come immaginavo voleva sapere tutto sulla figlia del Capo Swan.

Alice lo aveva rassicurato,ma Carlisle voleva vederlo nei miei occhi,sapeva che non lo avrebbero mai ingannato.Volevo un bene immenso a questo uomo e desideravo essere come lui.

Mi disse che era arrivato il momento di consegnarmi una cosa e mi diede un pacchetto chiuso con un nastro usurato dal tempo,poi lasciò lo studio e mi lasciò solo.Aprii il pacchetto che conteneva un astuccio con dentro un anello ed una lettera.

L'anello era appartenuto a mia madre,Elizabeth Masen e la lettera era stata scritta di suo pugno, i tratti erano incerti. "Caro il mio Edward,amore mio,
quando leggerai questa mia epistola il male sicuramente avrà avuto il sopravvento su di me ed io non ci sarò più. Ma tu no,tu amore mio sei così giovane,pieno di entusiasmo, tu meriti di realizzare i tuoi sogni. Sai quel dottore biondo,quello tanto buono che si ferma anche oltre l'orario di lavoro, e si prende amorevolmente cura di noi?Gli ho affidato te,gli ho chiesto di salvarti, di fare per te quel che non è permesso ad altri.Inizialmente ero spaventata, pensavo fosse colpa della febbre sempre alta.Sentii nella mia testa la sua voce,ma lui non c'era nella stanza. Inizialmente le parole non erano nitide,lui che pensava a se stesso come un mostro.Un uomo così buono un mostro?Ed io che cos'ero che riuscivo a sentirne i pensieri?Pensava alla sua eterna vita fatta di solitudine da quando quell'essere lo aveva trasformato.Figlio mio,credevo di essere impazzita,ma ripensai a quello uomo,mai stanco,così pallido e così freddo.E quando entrò nella stanza mi resi conto di non aver sognato e di non provare paura.Scrivere questa lettera e chiedergli di prendersi cura di te,di salvarti,è stato naturale e so che sei in buone mani.Quando vivrai un momento di sconforto ti consegnerà questa mia lettera,affinché tu possa ricordati di me e del meraviglioso figlio che sei. Di quanto io sia fiera di te e che tu sappia quanto ti amo!Vorrei che il mio anello appartenesse alla donna che deciderai di amare per la vita, perché tu meriti amore più di ogni altro.Non dimenticarmi,con amore
Tua madre".

Uscii dallo studio e Carlisle mi posò una mano sulla spalla, gli sorrisi grato.Ricordavo poco della mia vita precedente,ma l'amore di mia madre,il suo ricordo,il suo bellissimo volto erano rimasti intatti."Grazie papà"- gli sussurrai .

Quella sera tornai a spiarla!Non ne andavo fiero,ma era diventato necessario,neanche io capivo il perché.Il ghiaccio aveva preso il posto della neve e il suo sonno era agitato.

Per la prima volta le sentii pronunciare il mio nome,mi spaventai,pensando che mi avesse visto.Impossibile,la ragazza parlava nel sonno e chiamava il mio nome.

Mi sentivo strano,se il mio cuore avesse potuto battere,avrebbe saltato più colpi.