13 Capitolo- Port Angeles

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Eravamo tornati prima dalla nostra battuta di caccia,e mi ritrovavo a spiare Bella Swan come un ladro o il più misero dei guardoni.

La sentii salutare Jessica ed Angela con questa frase:" allora,oggi dirette verso Port Angeles."

A quanto pare,da quel che ero riuscito ad estrapolare dai loro discorsi,le ragazze andavano in cerca di un abito per il ballo.Bella no, lei aveva rifiutato ben tre inviti,oppure durante la mia assenza aveva cambiato idea?Mi incupii!

Ero deciso a scoprirlo, volevo seguire le ragazze. L'appuntamento era per le 16:00.Bella chiese di poter visitare il molo,ma Jessica ed Angela conoscevano già la zona e la meta era il negozio di abbigliamento più in del posto.

Le seguii a distanza,il sole non mi permetteva di avvicinarmi troppo. Misi su un cd di Chris Rea,in attesa che i pensieri delle ragazze cambiassero direzione, erano ancora troppo prese dai vestiti,da pizzi e colori.

Mi sarebbe piaciuto ascoltare anche i pensieri di Bella,ma per qualche arcano motivo mi era proibito!Il cd era giunto al termine, quando mi risintonizzai sulle ragazze. Sentii Angela chiedersi se Bella aveva trovato ciò che cercava in libreria...

In libreria?Quale libreria?Come avevo fatto a perderla di vista?Mentre ascoltavo musica,i pensieri su di lei scorrevano veloci,avevo realizzato che mi era mancata,che avevo bisogno di parlarle.

Bella era molto più adulta rispetto alle sue coetanee, si prendeva cura dei suoi genitori,era amorevole con tutti,anche con una come Jessica.La stava aiutando con Mike Newton.Cercai Bella,ma il sole non mi aiutava affatto!

Mentre guidavo,mi sintonizzai su un pensiero, era di un uomo che un tempo avrei ucciso,un serial Killer che prima stuprava le sue vittime.

Un presentimento mi attanagliò la mente:c'era il volto di Bella nei suoi ributtanti pensieri!

Accellerai come un pazzo,e fermati l'auto davanti a lui e ai suoi degni compari.Intimai Bella di salire,non se lo fece ripetere due volte,non so neanche se mi aveva riconosciuto.

Le urlai di restare in macchina e scesi da loro.Mi bastò ruggire lievemente mostrando i denti, per farli fuggire come un gregge. Risalii in auto con la voglia di ucciderli,soprattutto lui.Stava per...

La sgridai,come se fosse una bambina!Non ricordo bene,la chiamai incosciente,poi mi resi conto che stava singhiozzando e ritornai in me.Mi scusai,le domandai se stesse bene e lei mi balbetto un si.Le chiesi di parlarmi,di distrarmi.

Avevo bisogno di non pensare,altrimenti li avrei sterminati rivelandosi a tutta la città. Il suo profumo in auto era dannatamente troppo forte,ma non mi faceva più male come prima,ero quasi assuefatto.

Non rammento che cosa mi raccontò, ma risi di gusto e lei sembrò ritrovare il suo bel colorito roseo.

Le dissi di allacciarsi le cinture, volevo dirle:"ti amo"!

Mi ricordai di Angela e di Jessica,erano in pericolo anche loro?Tornammo indietro verso il ristorante dove avevano appuntamento, loro avevano già mangiato,allora ne approfittai per invitare Bella a cena.

L'avrei riaccompagnata io a casa.Nel ristorante mi accorsi delle telefonate di mia sorella Alice,la richiamai.Era sconvolta,aveva visto in pericolo Bella e poi mi aveva visto lì, davanti a quei farabutti.Riattaccai.

Anche lei le voleva bene.Anche,quindi io... Bella ordinò una pizza e notò che io non ordinai nulla.Mi fissava stranita,pensai fosse ancora in stato di shock.

Bevve un sorso di coca cola e mi chiese di risponderle con sincerità.

Voleva parlare ancora del giorno dell'incidente?Mi chiese la mia età. Facile:"17 anni".Mi chiese da quanto tempo avessi 17 anni!"Da un po' ",almeno non era una bugia.

Continuava a pormi domande,finché mi chiese di farla parlare senza interromperla.Le promisi di non farlo,ma avevo paura.Paura che lei ne avesse di me!

Mi disse che a La Push, il suo amico Jacob Black le aveva raccontato una storia.Black! Quel cognome non mi era nuovo.Che cosa poteva averle detto? Lei iniziò a parlare,anche tremando un po' ed io la incitai a continuare.

"Tu non mangi, mai!"-disse-"sei incredibilmente forte.La tua pelle è fredda come la neve,granitica e perfetta.Entrammo in auto quando aveva finito ed entrambi eravamo silenziosi.Ruppi il silenzio per primo:"Cosa sono?" - " Un vampiro",sussurrò. Le chiesi se avesse paura,mi fissò dritta negli occhi e rispose di no.Era sincera!

Le spiegai che ci nutrivamo di sangue animale, e mi disse che Jacob le aveva detto anche quello.Un ragazzino aveva rotto il patto,i giovani Quileutes ci credevano soltanto una leggenda. Proseguii:" Ora sai che sono pericoloso,sono un predatore tra i più letali.Una macchina di morte!"

Sentirle dire che non le importava doveva farmi arrabbiare,ne fui assurdamente felice!

Volevo dirle che l'amavo,ma per questa sera forse era troppo!Arrivati sotto casa sua mi prese le mani.Non era spaventata dal mio tocco gelido.

"Ormai è tardi per scappare"-disse d'un fiato.Volevo dirle di non pronunciare parole di cui si sarebbe potuta pentire.

Invece:" E così il leone s'innamorò dell'agnello." - "Che agnello stupido" ,rispose tremante."Che leone pazzo e masochista"-ribattei!

Il diario di Edward CullenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora