Capitolo 6. Al risveglio è diventato un poema.

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Capitolo 6
Al risveglio è diventato un poema.

Udine 20/12/2016

La pioggia di oggi mi ha rimessa in vita, ma ho bisogno di una doccia.
Maria non ha voluto per nessuna ragione prendere una doppia, ha voluto per forza due camere separate.
Rivedere Ignazio oggi è stato un tuffo al cuore, ma è passato subito, non pensavo fosse così. Lui con quella sua faccia da finto santo vuole far cascare tutti nella sua trappola, ma con me non ci riuscirà più!
Fissò orgogliosa il mio mandala tra il seno, quella scappata a Milano da I Trafficanti d'Arte è stata salubre! Una visita a Maria e il mio bel tatuaggio!
Dopo aver guardato il mio corpo pieno di goccioline allo specchio mi copro con un telo e mi butto sul letto.
Maria mi scrive di andare a cena con le altre, le ragazze conosciute questo pomeriggio, a me non va neanche lontanamente.
Mentre le dico di no sento bussare alla porta, sarà sicuramente venuta per pregarmi.
Mi alzo svogliata e apro la porta.
"Non ci vengo Marì."
Dico aprendo, ma mi trovo davanti Ignazio coi capelli bagnati e un pacchetto in mano.
Svolto gli occhi.
"Piove da morire, mi sono bagnato come un pulcino."
Mi dice fissandomi coi suoi occhi scuri.
"Torna in Hotel e asciugati!"
Dico riprendendo la maniglia per chiudere la porta.
"No aspetta Daphne, parliamo."
Mi dice mettendo una mano sulla porta, ed è così forte che sento il peso solo tenendo la maniglia.
"Non ho voglia di parlarti."
Gli dico, sento il telo cedere.
"Ti prego Daphne!"
Mi dice fissando i suoi occhi nei miei? Mi perdo nei suoi occhi scuri. Si spegne la luce in corridoio e vengo scossa da un brivido di freddo.
"Entra o si raffredda la stanza."
Dico nervosa, ha sempre la meglio ma non deve farsi strane idee.
Entriamo e mi sistemo il telo e mi butto sul letto.
"Che devi dirmi?"
Gli dico nel mio telo scomposto.
"Sto cercando di parlarti da un po', non sono stato chiaro con te dall'inizio e mi dispiace. Ma non avrei mai voluto perderti."
Mi dice mentre gli faccio il mimo delle parole con la mano.
"Daphne per favore non fare la bambina."
Mi dice irritato dal mio gesto.
"Cosa vuoi che faccia?"
Chiedo mettendomi in ginocchio sul letto, il telo è teso sul seno e lui lo fissa.
Inizio a ridere.
"Ho capito!!!"
Mi alzo in piedi e mi avvicino a lui.
"Ti manca e non sai come fare perché tu non riesci a stare con tutte."
Dico sfrontata a due passi dal suo viso.
"Daphne non è solo sesso."
Mi dice shockato.
"Ah no? E cos'è?"
Chiedo fissandolo.
"Io ci tengo a te."
Mi dice con un filo di voce quando inizio ad accarezzargli il collo.
"Una fidanzata la hai già, mi spiace. Io posso solo scoparti occasionalmente."
Gli dico dura fissandolo.
"Io...io"
Abbasso la mano dal suo collo.
"Tu?"
Chiedo fissandolo.
Mi porge la scatola di cioccolatini che ha in mano, la prendo e la faccio volare dove non lo so neanche io per la camera, scioccandolo completamente.
"Daph..."
Mi richiama.
Prendo la sua mano e la metto tra le mie cosce.
"Usale per cose utili queste mani."
Gli dico allargando le cosce.
Lui leva piano la mano e mi fissa.
"Io posso darti sesso, solo sesso, se vuoi altro vai altrove."
Gli dico.
"Io voglio avere un rapporto di amicizia, voglio parlarti Daphne."
Lo fisso mentre parla.
"Ignazio sii chiaro, cosa vuoi?"
Chiedo.
"Io non so se posso lasciare Clara, non sono ancora convinto di nulla. Voglio avere un rapporto con te, voglio fare l'amore quando c'è bisogno e parlarti anche. Voglio capire cosa fare della mia vita e tu mi aiuti sempre."
Dice lui.
"Vuoi essere come eravamo prima!"
Dico ovvia
"Si, come prima ma tu ora sai che non cosa fare con Clara."
Mi dice.
"Sappi che se prima ero solo tua, ora non lo sono, io vedo chi mi pare!"
Dico fissandolo. Lo vedo contrariato.
"Si, va bene!"
Mi dice.
"Bravo, ora spogliati, ho voglia."
Gli dico levandomi il telo.
Lo lascio senza parole, mi metto sul letto tutta nuda, continua a fissarmi.
Mi alzo e inizio a spogliarlo di quello che ha addosso.
"Daphne non eri così!"
Mi dice.
"Si perché allora giocavi coi miei sentimenti, ora preparati a giocare coi piani bassi."
Lo tiro al letto e lo spingo con la testa tra le mie cosce.
"Daphne ma sei sicura?"
Mi chiede alzando di poco la testa.
"Cosa sei venuto a fare qua?"
Gli chiedo fissandolo
"A parlare."
Mi dice alzando le spalle.
"Ecco, Gina ha un sacco di voglia di parlare."
Gli dico indicandomi in basso.
Lui scuote la testa e finalmente si decide ad iniziare un discorso serio.
Sento piano la sua lingua lavorare piano poi si avvicina al centro nevralgico mentre inizio a sentire appena caldo.
Mi tira dal bacino più vicino a lui e prende ad aiutarsi anche con le dita, piano tocca, sfiora e di colpo me le sento dentro mentre con il braccio sinistro mi tiene ferma dalla pancia, sono quasi vicina all'urlo più dolce quando bussano alla porta, lui si stoppa di colpo e io mi alzo dal letto seccata.
Prendo il cartello "non disturbare" e con il telo messo male mi avvicino alla porta.
"Daphne sono 3 ore che non rispondi."
È Maria, che mi vede e si zittisce.
"Ho la mia cena in camera. Tu divertiti ci vediamo domani."
Dico appendendo il non disturbare alla porta e chiudendo con una mandata di chiave.
Torno di là e Ignazio è in disparte sul letto.
"Ti tocca ricominciare..."
Gli dico abbandonando a terra il telo e sdraiandomi a gambe aperte sul letto.
Lui non se lo fa ripetere due volte torna in mezzo alle mie cosce e mi porta all'orgasmo con calma e pazienza. Nel mezzo del mio orgasmo prova ad entrare.
"Fermo! Non ti ho detto che puoi!"
Dico mettendomi a sedere.
"Ma Daph..."
Prova a ribellarsi.
"Le regole le faccio io!"
Gli dico mettendogli un dito sulla bocca.
"È questo?"
Mi chiede guardando il tatuaggio.
"Questo fa di me il comandante!"
Gli dico leccando il suo collo giocando con il suo nervo e il mio piercing.
"Daphne sto scoppiando."
Mi dice ansimando.
Prendo la sua mano e la porto in mezzo alle mie cosce.
"Fammi sentire quanto mi vuoi!"
Gli dico tornando sul suo collo.
Prova a toccarmi ma va a scatti.
"Non venire sulla coperta, sii uomo e aspetta i miei tempi."
Gli dico mugolando nel suo orecchio, mentre i miei capezzoli turgidi toccano il suo petto.
Adoro comandare e averlo in pugno.
"Daphne sei grondante, sei pronta."
Mi dice con la voce spezzata.
"Vai a fare una doccia fredda. Mi rivesto."
Gli dico alzandomi.
"Daphne..."
Mi guarda incattivito.
"Non hai rispettato i miei tempi!"
Dico mettendo su il telo.
Se ne va incazzato in bagno, lo sento svuotarsi ed entrare in doccia.
Quando esce mi chiama per i vestiti. Gli dico di venire a recuperarli.
Mi faccio trovare in ginocchio vicino ai suoi vestiti.
"Che ci fai così?"
Mi chiede ancora incazzato.
"Avvicinati."
Gli dico con tono di ordine.
"Daphne non sono ai tuoi ordini."
Mi dice umiliato.
"Ti ho detto avvicinati."
Dico alzando di poco la voce.
Lo vedo avvicinarsi piano.
Mi attacco al suo basso ventre finché non lo sento con le gambe molli.
"Daphne no!"
Mi dice lui duro.
"Ti ho dato il permesso di parlare?"
Gli chiedo sollevandomi.
"Non puoi lasciarmi così, ho sbagliato ma non sono la tua bambola ora!"
Mi dice lui quasi piagnucolando.
Lo spingo sul letto.
"Non ti ho dato permesso di parlare. Devi stare zitto."
Gli dico salendo su di lui, mi spingo sul suo bacino accogliendolo tutto, muovendomi poi piano in modo circolare.
Lo vedo chiudere gli occhi e ansimare.
Inizio a muovermi su di lui tirando le sue mani sui miei seni, sentendoli esplodere quasi per le sue carezze.
Quando sono al limite se ne accorge, mi solleva appena e prova a dare spinte ma non è la sua posizione questa, mi tiro su per perdere un po' di eccitazione e mi metto a quattro zampe, non perde tempo, è dentro me, continua a spingere anche dopo il mio orgasmo.
"Prendi ancora la pillola?"
Mi chiede con il fiatone moderando le spinte.
"Si..."
Gli rispondo in un ansimo.
Riprende a darmi spinte sostenute facendomi contorcere di nuovo dal piacere e lo sento svuotarsi in me mentre da dei versi gutturali e mi spinge dal bacino verso il suo di bacino per averli più vicini possibile.
Mi sfilo dalle sue braccia e mi stendo a letto col petto che va su e giù.
Lui mi fissa.
"Che c'è?"
Chiedo con cattiveria.
"Come fai?"
Mi chiede col fiatone.
"È questione di essere portati. Ora riposati, stanotte è ancora lunga!"
Gli dico alzandomi e andando verso il bagno.

E allora?
Cosa diventerà questa storia?
Questa Daphne dominatrice come vi sembra?

Se a mani vuote di te non so più fare |Ignazio Boschetto| COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora