Capitolo 9. Se per errore chiudo gli occhi e penso a te

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Capitolo IX

Se per errore  chiudo gli occhi e penso a te

Firenze 25/2/2017





Sono a Firenze ma non per Daphne. Clara ha beccato qualche messaggio e ha iniziato a farmi domande strane e a chiedermi un po' di tempo per noi.

In questo tempo ha prenotato un viaggio a Firenze, quindi ora mi ritrovo qui con Clara attaccata a me, e quando saluto qualche fan mette in bella mostra l'anello che le ho regalato. Non lo avessi mai fatto.

Ritorniamo in hotel, vuole cenare al ristorante qua sotto.

Sorride soddisfatta e si fa portare un piatto elaborato, non capisco neanche che è.

Parla parla parla per tutta la sera, sempre parla.

"Ma ci sposiamo ad Ottobre? Don Mario ha detto che celebra la messa."

Mi dice lei seria.

"Che cosa? Sei andata a parlare già col prete del tuo paese?"

Chiedo scioccato.

"Si, voglio sposarmi a Matera.

Mi dice seria.

"Clara, dobbiamo esserne sicuri e ponderare questa scelta."

Le dico.

"Non mi vuoi più sposare?"
Alza la voce.

"Clara, abbassa il tono. Non ho detto questo, ma io ancora non sono pronto."

Dico con calma.

Mi tiene il muso per il resto della serata, rifiuta la passeggiata serale e vuole salire in camera.

Lei vuole fare una doccia, mi infilo a letto per far finta di dormire.

Quando esce mi chiama qualche volta poi si arrende.

La sento posarsi sul letto.

"Mamma, eh no! Mi ha detto che non è pronto ancora e dobbiamo ponderare."

Dice con aria dispiaciuta.

Sento sua madre disperata da qui.

"No mamma, mi vuole bene,lo sento."
Le dice lei.

Mentre quella con voce stridula parla a raffica.

"Mamma ne parliamo bene di presenza. Buonanotte."

Chiude la chiamata e si infila a letto. Mi abbraccia. E appena mi abbraccia chiudo gli occhi serrandoli un po', per poi lasciarli un po' più libero dopo. Mi stringe e sento il suo respiro farsi pesante.

In questi momenti con gli occhi chiusi non ho fatto altro che pensare a Daphne.

Mi assicuro che dorma per bene e mi alzo dal letto.

In bagno mi vesto velocemente con una tuta e una maglia pesante.

Recupero portafogli, scarpe e cellulare ed esco.

Appena nella hall compongo il numero di Daphne.

"Si pronto?"

Mi risponde una voce assonnata.

"Ehi bambolina. Ti ho svegliata?"
Le dico piano.

"Ehi, si. Mi era preso il sonno a letto con gli appunti."

Mi dice.

"Scusa. Volevo passare da casa tua."
Le dico.

"Non eri con Clara?"

Mi chiede stranita.

"Posso spiegarti appena arrivo li. Sempre che per te non sia un disturbo."

Le dico.

"No no. Vieni pure. Vado a fare la tisana, vuoi che ne faccio un po' anche per te?"
Mi chiede.

"Mmmh, si dai."

Le dico ridendo.

"Ah, ricordami il nome della strada."

Le dico.

"Perché? Ti sei scordato come si arriva?"

Mi chiede.

"No devo fare un percorso alternativo. E' tanto lontana dal centro?"

Le chiedo.

"Più o meno 15 minuti a piedi, se conosci bene la strada 10."

Mi dice lei.

"Va bene. A tra poco."

Dico chiudendo la chiamata.

Arrivo alla stazione e fermo un taxi

"Salve,devo arrivare in via Bonifazio Lupi."

Dico al tassista, lui mi fa salire e inizia a parlare.

"Eccoci qui, sono 16€ per la corsa."

Pago e scendo.

Chiamo Daphne.

"Ohi."

Mi dice con fretta.

"Sono giù, mi apri?"
Le chiedo.

Il portone si apre. Salgo le tre rampe e arrivo, lei mi aspetta davanti al portone con una camicia da notte in felpa grigia e dei calzettoni arrotolati alle caviglie.

Mi precipito a baciarla.

"Ciao boschetto."
Mi dice facendomi entrare e facendomi accomodare in cucina.

Mi segue e chiude la porta.

"Qual buon vento?"
Mi chiede porgendomi la tazza di tisana fumante.

"Sono a Firenze con Clara. Ha voluto che venissimo qui."

Le dico.

"E lei ora dov'è?"

Mi chiede  allarmata.

"In hotel che dorme. Avevo bisogno di te."

Le dico.

"Ma sei pazzo? Vuoi che ti scopra?"
Mi dice.

"Dai. Pare che non ti va di stare con me."
Le dico seccato.

"Ma lei potrebbe svegliarsi e non trovarti."

Mi dice preoccupata.

"Non preoccuparti, posso dormire con te, domani per le sette e mezza vado via e le porto i croissant freschi, e la sveglio."

Le dico con calma.

"Ma sei sicuro?"
Mi chiede.

"Si, stai tranquilla."

Mi alzo e l'abbraccio.

Profuma.

"Io mi sveglio alle sei domattina. Alle 8 mi aspettano in università."

Mi dice stringendomi.

"Usciamo insieme."
Le dico prendendola per bene e baciandola.

Mi sorride e spegnendo tutto andiamo in camera sua.

Ci sono fogli da per tutto.

Si infila a letto e io la seguo.

Riusciamo a baciarci fino allo stremo, finché mentre le riprendo il viso tra le mani per baciarla lei sta dormendo. La poso sul mio petto e lei si accuccia e mi stringe forte.





Non so se a Matera ci sia un Don Mario, il mio Don Mario è un personaggio di fantasia (Ve lo dico perché spesso azzecco cose e persone e la gente pensa che sono a conoscenza di robe strane.) Io a Matera non ci sono mai stata poi!!!


Cosa ne pensate di questa fuga? E della preoccupazione di Daphne?


Bacini

Se a mani vuote di te non so più fare |Ignazio Boschetto| COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora