Capitolo 14. Di carezze che non toccano il cuore.

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Capitolo XIV

-Di carezze che non toccano il cuore-

          
Michele mi ha fatto un cazziatone per la fuga da Madrid e per fortuna non lo ha fatto ne davanti a mia madre ne davanti a Clara,altrimenti ero fottuto, devo stare più attento con questa storia.

Abbiamo deciso di abolire quasi completamente il telefono, ci sentiamo solo via mail, ad orari prestabiliti, comunque le sue mail le ho dirottate in una cartella privata grazie al cugino di Gianluca che è  esperto di computer e tecnologia.

Sto ascoltando un brano che mi ha mandato tramite un link quando entra in camera Clara.

"Che fai?"
Mi chiede venendo verso di me e sedendosi sulle mie ginocchia.

"Ascolto musica."
Le dico ovvio.

"La sento, non ti avevo mai visto ascoltare Jazz. Stai cambiando."
Mi dice abbastanza triste.

"No Claretta mia, non cambio."
Gli dico sorridendo.

Lei prende a baciarmi, mettendo le sue mani sottili sul mio viso.
La sua bocca profuma sempre di fragole, schiude piano le labbra sulle mie e da dei piccoli tocchi con la sua lingua mentre il suo corpo spinge piano sul mio per lasciarmi stendere sul letto.

Blocco il telefono e mi abbandono al bacio di Clara che non è nient'altro che umido e appiccicoso per qualcosa che ha sulle labbra.
Ci stendiamo, lei posa sul mio petto il suo con forza per costringermi a stendermi sotto di lei.
Con le sue mani delicate accarezza i miei capelli e infila le sue dita affusolate tra di essi facendomi un piccolo massaggio, mentre non stacca la sua bocca dalla mia.

"Non ti piaccio più?"
Mi chiede non staccandosi da me,lo sussurra sulle mie labbra.

"Certo che mi piaci piccirì, cosa pensi?"
Le chiedo accarezzandole la guancia piano.

"Non mi guardi più, non mi tocchi, non mi cerchi."
Mi dice lei intristita.

"Non è vero amore. Ti vedo distante e non voglio forzarti."
Le dico giustificandomi, perché non posso dirle che non mi attrae più. Al momento abbiamo bisogno di calma per il volo, e lei farebbe un macello se le dicessi che amo qualche altra.
Lei mi sorride e infila la mano sotto il mio maglioncino e con aria maliziosa si mette a cavalcioni sul mio bacino e si muove un po' scoordinata.

Quando mi innamorai di lei un paio di anni fa mi stupii di quanto potesse essere bella, e la sua bellezza non l'ha persa, ma è così perfetta che la sua bellezza mi ha stancata. La sua pelle diafana e fresca, quasi bianca, con le labbra rosa, senza discromie, gli occhi quasi azzurri, e quella cascata di ricci rossi come il fuoco con venature dorate che nel sole pare si incendino.
La sua bellezza, continua, sempre uguale mi stanca, mi porta una certa ansia.
Non ci credevo a quanto lei si fosse legata subito a me, e i primi tempi tutto le era dovuto, tutti i regali, tutto quello che voleva per me era necessario farglielo avere, per vederla sorridere, per assaporare la sua pelle. Ora invece i regali sono calati, e con quelli anche il sesso, e insieme al sesso anche la bellezza e la freschezza che portava in me.
Non si leva dal dito il mio anello, è sempre li.

Mi spoglia piano, delicatamente, così piano che non riesco neanche a percepire freddo per la nudità.

"Non ti depili più il petto, lo sai che mi piaci senza."
Mi dice lei seccata.

"No, mi faccio male."
Le dico con la faccia da cucciolo.

"Ma a me fa impressione toccarti così."
Mi dice indicando il mio petto.

Faccio la faccina triste.
Lei ride cristallina e si tuffa sulle mie labbra.

Non riesco a toccarla mentre lei tocca il mio attrezzo, forse è la prima volta che sta su. Ci smanetta un po' ma lui pare non reagire, le rendo la fatica meno difficile, penso a Daphne che raccoglie le lenzuola tutta nuda come al solito, lei e la mania di lavare le lenzuola.
La vedo con il suo rotolino della pancia mentre raccoglie tutto, mentre si stende per raccogliere gli angoli estremi e mi fa vedere il suo tesoro nascosto.

Sento umidità intorno al mio affare, apro gli occhi e Clara si sta muovendo su di me, e il fatto che abbia aperto gli occhi non è un bene, perché vengo subito, costringendola a spostarsi, perché naturalmente non prende la pillola e non vorrei legarmi a lei per un bambino.

E prende a coccolarmi dopo questo rapporto misero del quale mi vergogno.
Lei invece sorride e mi accarezza e bacia, ma quelle carezze non sanno di niente, anzi bruciano sulla mia pelle come sporcizia, come non appartenenza.

Scusate l'assenza.
Come andrà a finire tutto?
Cosa pensate succederà?

Baciotti

P.s. Scusate l'assenza di Daphne 😝

Se a mani vuote di te non so più fare |Ignazio Boschetto| COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora