Capitolo 4. Che imbroglio era, Maledetta primavera.

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Capitolo IV

Che imbroglio era , maledetta primavera


Firenze 3/12/2016


          

Ignazio è venuto qua a Firenze in questo fine settimana, le ragazze sono fuori e gli ho impedito di tornare senza avvertirmi. Non posso far rischiare Ignazio.

Passiamo il fine settimana a letto.

"Domani mattina parto presto per Bologna."

Mi dice mentre sono tra le sue braccia a prendermi le coccole.

"Quindi dormi qua anche stasera?"

Chiedo distesa.

"Si, ti da fastidio?"

Mi chiede.

"No, assolutamente."

Gli dico salendo su di lui e accucciandomi al suo petto, in posizione fetale.

"Che ne pensi di fare una doccia?"

Mi chiede lui mentre mi bacia la testa.

"Si,sono due giorni che stiamo qua. Inizi ad andare? Levo queste lenzuola sudice e ne metto delle nuove."

Gli dico sorridendo.

Mi bacia le labbra sorridendo.

Sparisce e levo le lenzuola mettendo le nuove.

Mi fisso allo specchio, cosa diamine ci troverà in me?

Scuoto la testa da questi pensieri e nuda vado verso il bagno.

"Vieni Piccirì, l'acqua è calda."

Mi dice quando entro col carico delle lenzuola.

"Arrivo."

Dico piegandomi e mettendole nella lavatrice.

"Si, beddamà. Non puoi fare così."

Mi dice lui, mi volto e vedo la testa che sbuca dalla doccia.

Rido.

"Dai scemo, arrivo."

Metto tutto dentro e vado verso la doccia, entro mentre lui mi tiene la mano.

Stiamo insieme sotto il getto dell'acqua, mentre le nostre lingue si toccano e si rincorrono affannate.

"Posso prenderti di spalle?"

Mi chiede lui mentre mi accarezza tra le gambe.

"Puoi fare quello che vuoi."

Gli dico persa di lui, soli quattro mesi e non ragiono più.

Mi volto, gli do le spalle e lo lascio guidarmi, mi piega di poco la schiena, mi aggrappo al maniglione della doccia mentre lui mi aiuta a divaricare le gambe, col doccino mi bagna tutta la schiena, mentre sento le sue dita muoversi in me, mugolo.

"Ora ci siamo."

Mi dice lui entrando in me,lo sento affondare di colpo, mi leva il fiato, mentre mi tiene dai fianchi.

Affonda nel mio corpo piano, lentamente e ogni tanto geme anche lui,mentre sono persa.

Arrivo al culmine urlando e tremando, ma lui non mi molla,continua a spingere in me, ora più forte.

Cerco di sottrarmi, di colpo lo sento tutto in me e un calore interno, appena esce il calore cola sulle mie cosce. Mi stringe forte a se respirando sul mio collo mentre mi bacia.

Se a mani vuote di te non so più fare |Ignazio Boschetto| COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora