Capitolo 13

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Nico's Pov

Non so come dirglielo, ci starà male ma io sto esplodendo dentro. Non posso aspettare.

«Mamma, consegna queste lettere, una a Luke e una a Federica, quando sará il momento...» guardo il pavimento. Mia madre mi abbraccia delicatamente.
«Ancora dobbiamo iniziare la terapia... L'hai detto a Federica?»
«No... Non voglio farla stare male.»
«Hai bisogno di qualcuno, chiamala prima che tu inizi la terapia.»
«Ci proverò.»

Salgo in camera, è tutto cosí strano. Perchè a me? Perchè dovrò abbandonare questa vita cosí presto? Certo, ancora non so come andrá a finire, ma non voglio abbandonare Luke e Fede...
Ma poi penso che sarebbe potuto accadere ad uno dei miei amici, e quindi mi va bene cosí, meglio che soffra io che gli altri. Sono sempre stato cosí, guardo il lato positivo delle cose anche in un tumore, mi preoccupo piú degli altri che di me.
Mio padre lavora notte e giorno per avere qualcosa in piú e pagare le cure, mamma lavora solo alla mattina. Mi sento in colpa, devono spendere un sacco di soldi per me.

La mia vita è cambiata, di solito alla mattina, durante le vacanze, andavo sempre a fare un giro in bici, magari con Luke, al pomeriggio playstation e alla sera una passeggiata. Ma ormai non ho piú le forze. Sono un ragazzo di 16 anni, alla mia etá dovrei andare in discoteca, alle feste, trovare una ragazza, e invece sono su un letto, tutti i giorni.
Ah e la ragazza niente, l'unica ragazza della mia vita è Federica.

Federica. Per fortuna ha trovato altri amici, se no si sarebbe chiusa di piú per poi rimanere sempre sola. Mi devo sfogare con qualcuno, tra una settimana se ne andrá. Ho cercato di fare tutto con lei, guardare il tramonto, andare al mare, prendere un gelato. Di tutto anche se non ci riuscivo. Le regalerò i miei occhiali da sole. Le regalerò tutto.
Devo chiamarla, per forza. Non ce la faccio piú.
So che a tutti arriverá questo momento, ma io sono giovane è cosí ingiusto, vorrei realizzare il mio sogno, girare il mondo, incontrare la donna della mia vita, avere dei figli. Tutto questo è andato in pezzi per una malattia.
Ho scritto una lettera, sia a Fede che a Luke, sono bellissime, non ci ho pensato, ho scritto tutto quello che dovevo dire. Ho raccomandato a Luke di prendersi cura di Federica, anche se a distanza. Luke ha un cuore d'oro e mi fido di lui.

Fede's Pov

Valentina è da sua zia, sono a casa da sola con questi tre tipi.
Vado in cucina, ho una sete pazzesca questa sera.

«Ancora sveglia?»
«Sí, non riesco a dormire, tu?»
«Che coincidenza, anch'io.»
Quel sorrisetto malefico mi infastidisce, però è fatto cosí.
«Mi dai un bicchiere d'acqua anche a me, perfavore?»
«Sono ancora la tua piccola schiava?» rigiro gli occhi. Tua piccola schiava. Suona bene, sua e di nessun'altro. Annuisce.
«Guardiamo un film?» mi propone.
«Si dai.»
Mi siedo accanto a lui, e sento di nuovo il suo profumo. Mi piace tanto.
Prendiamo contemporaneamente il telecomando e le nostre mani si toccano. Ci guardiamo negli occhi e sorridiamo. Quegli occhi azzurri, sono la vita.

«Uh Riccardo, arrivo subito, il telefono sta squillando.»
Corro come una pazza in camera, chi può mai chiamarmi a quest'ora? Il pensiero va subito ai miei genitori che sono distanti. Invece è Nico. Mi dovrá dire qualcosa di importante, anch'io quando ho saputo della vacanza quí a Latina l'ho chiamato subito.

«Ciao Fede.»
«Ehi Nico, ciao.»
«Come stai?»
«Bene, tu?»
«Diciamo...»
«Cosa è successo?»
«Non so come dirtelo...»
«Ci conosciamo da anni, dillo e basta.»
«Ho un tumore e tra una settimana inizio la chemio.»
Lo dice tutto d'un fiato, con la voce spezzata, e chiude la chiamata. Ci metto un pò a capire quella frase.
Ho un tumore.
Inizio a piangere, una fontana. Non ci credo.
«Non è possibile. Proprio a lui, no. NO! Non deve capitare a nessuno questa cosa, nessuno.»
16 anni rovinati, andati in fumo. Noi che pensavamo ad un futuro insieme, che i nostri figli avrebbero avuto un'amicizia come la nostra. Certo, se inizia la chemio c'è una speranza, ma il pensiero va sempre lí. Il mio cuore è in mille pezzi, il mio cuore era suo in parte, e ora si è spezzato.
Bussano alla porta, non rispondo.

«Oi Fede che succede?»
Riccardo si fionda da me appena mi vede in lacrime.
«Nico... Nico ha un tumore...»
Lo vedo sorpreso, dispiaciuto. E io non ce la faccio, lo abbraccio e lo stringo forte, ho bisogno di qualcuno.
Devo farmi vedere forte da Nico, non devo deprimermi, devo aiutarlo. Noi siamo forti. Lui ce la fará.
«Fede, sono davvero dispiaciuto, sia per lui che per te, tu lo definisci come tuo fratello ed è davvero importante per te. Non riesco ad immaginare il tuo dolore. Ma per qualsiasi cosa ci sono, sempre.»
Queste parole mi fanno provare una strana sensazione dentro di me.
«Grazie..» riesco a dire, ancora in lacrime sulla sua spalla.
«Dai ora non piangere - si stacca dall'abbraccio e mi raccoglie le lacrime - deve iniziare la chemio? - annuisco - allora ce la fará, stai tranquilla.»
Mi da un bacio sulla fronte.
«Lo richiamo.»
Prendo il telefono e lo chiamo.

«Nico...»
«Fede scusa» non mi lascia finire.
«Nico, di cosa? Stai tranquillo, sai che io ci sarò sempre, per qualsiasi cosa, so che sei forte e ce la farai. Insieme ce la faremo. Ti voglio bene cucciolo.»
«Grazie cucciola, buonanotte.»

Adesso capisco il comportamento di Nico e i suoi genitori, non è una cosa da niente. Anche se sono vittima di bullismo, non ho pianto sempre, solo all'inizio, ma poi sono cambiata, sono diventata forte, fregandomene degli altri. Non bisogna stare male per queste cose, anzi non dovrebbero esistere, che gusto c'è di prendere in giro un/una ragazzo/a... Ci sono cose peggiori nel mondo.

«Fede ora vado a letto, buonanotte.»
«Buonanotte.» gli poso un bacio sulla guancia. È stato davvero carino a preoccuparsi per me, per Nico.

«Riccardo, aspetta.»

Altro finale ansioso, vi voglio bene ahah

Domani niente capitolo, scusate, ci vediamo martedí!

Stammi Vicino || Fede&RikiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora