«Se ti va,» sussurrò con un filo di voce tra i miei capelli. «io, Liam e alcuni miei amici finito il falò andiamo nella casetta di legno dietro l'hotel.» offrí, e la sua voce sembrava una melodia di pianoforte da quanto era soffice. «Tu magari non te la ricordi, ma siamo andati lì dopo che...»
Dopo che ci siamo sposati. Era quella che voleva dire, ma la frase non la concluse, rimanendo così nel silenzio aspettando una mia risposta.
Sospirai.
Nel frattempo, ci eravamo voltati verso la riva del mare; io che mi stringevo le gambe e con la testa appoggiata alla sua spalla; lui con la sua invece appoggiata alla mia, le mani che grattavano sui jeans.
Volevo che quel momento non finisse mai, abbracciati a guardare dove il cielo e il mare si univano in uno splendido blu. Eppure, l'idea di conoscere qualcuno, di svagare la testa e non pensare cosa fosse quello con Harry, o la situazione con Ben, fosse più giusta. Più adatta a me, ora.
Così annuii, e conseguentemente mi alzai, togliendomi la sabbia dai pantaloni e aspettando che anche Harry si alzasse.
«I tuoi amici non si saranno chiesti dove eri finito?» chiesi, sottovoce. Guardavo i miei piedi mentre camminavo, ancora confuso per ciò che era successo con lui, mentre sentivo il suo sguardo fisso su di me.
Sentii che ridacchiò di petto, un suono leggero e udibile che gli fece tremare lo sterno. «Probabile, ma forse erano troppo ubriachi per riuscire a ricordarsi di me.»
Sorrisi divertito. «Si saranno ripresi un po'?»
«Credo di sì,» poi fece una faccia corrugata. «o almeno, lo spero. Non so quanto siamo restati sulla spiaggia.»
«Un'ora, immagino.» risposi, mordendomi un labbro.
Un'ora o poco più: ed era passata così in fretta. Ne volevo ancora. Bramavo della sua voce soffice che le mie orecchie si beavano, bramavo le sue labbra che si muovevano mentre parlava o le sue fossette mentre sorrideva. Ma non volevo ammetterlo, perché sarebbe stato ingiusto.
Arrivammo alla casetta dopo una mezz'ora: Harry all'inizio mi aveva lasciato in spiaggia con la raccomandazione di non muovermi, ed era andato a chiamare gli altri. Una volta che fui raggiunto dai cinque ragazzi, Harry mi appoggiò una mano sul fondo della schiena e mi indirizzò alla casetta, con i suoi presunti amici al seguito. Liam mi aveva salutato con un abbraccio e Zayn con un'occhiata ambigua, ma a cui non badai troppo. Gli altri due non li conoscevo: un ragazzo aveva l'aspetto di un ragazzo Inglese, o forse Irlandese, con il viso tondo e il naso un po' a patata, i capelli biondi con una chiarissima ricrescita mora, occhi azzurri e un corpo magro: l'altro aveva l'aspetto semplice, un viso allungato, i capelli e gli occhi marroni.
Non ci eravamo ancora presentati, ma sapevo che l'avremo fatto non appena fossimo giunti davanti alla soglia.
Infatti, una volta sistemati sui divani della sala, fu il biondino a parlare per primo: «E quindi tu sei Louis.»
Mi ero sistemato sulla poltrona da solo, così da lasciare spazio ai ragazzi di posizionarsi accanto sul divano, tranne che per Liam che dovette sedersi a terra con le gambe incrociate.
Alzai gli occhi al cielo, con un chiaro sorrisetto divertito un volto. «Vedo che mi conoscono tutti, qui.»
«Già, qualcuno ci parla molto di te.» sussurrò, indicando Harry con nonchalance che immediatamente gli diede uno scappellotto dietro la testa. «Ahio, stronzo. È la verità.»
STAI LEGGENDO
A Wedding And A Half // L.S.
FanfictionLouis Tomlinson ha faticato troppo per trovare qualcuno che lo ami senza condizioni o barriere. È riuscito a mala pena a diplomarsi e a trovare un lavoro che riuscisse a mantenerlo, a causa dell'assenza dei genitori. Fino all'arrivo di Ben, che ha...