EPILOGO

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Respira.

Apri i polmoni, prendi aria e respira. Non lasciare che l'ansia ti divori, non permettere che questo ti faccia tremare le gambe e lascia che le spalle si rilassino.

Era questo che cercavo di ripetermi prepotentemente mentre con una mano stringevo in modo ossessivo la tenda bianca di seta. Fuori c'era uno splendido sole che mi riscaldava le guance e la pelle, il venticello fresco sembrava accarezzarmi per infondermi coraggio e rassicurazione, come se anche lui riuscisse a percepire tutti quei sentimenti contrastanti che stavo provando. Felicità, certo. Euforia, gioia, soddisfazione e appagamento. Ma anche terrore e paura. Avrei davvero fatto un passo così importante?

Spostai lentamente la testa e la poggiai sul vetro freddo. Chiusi gli occhi, cercando per un attimo di togliermi dalla testa quella stanza bianca e decorata, piena di regali e accessori, specchi e vestiti.

Respira.

Tutto questo non doveva incutermi timore, ma nonostante fosse il passo più importante e bello che un uomo o una donna potessero attraversare, stavo provando paura. Era normale? Dovevo fermarmi prima che tutto questo sfociasse in un disastro?

Mi avvicinai al lungo specchio, decorato da tanti ghirigori bianchi e agghindato per l'occasione ed osservai lo splendido smoking bianco che avevo indossato. I miei capelli erano stati acconciati in alto, così che avessi la fronte libera, e le goti colorate di un colorito roseo non appena la truccatrice mi aveva visto impallidire improvvisamente. Gli sarei piaciuto? Dovevo fare di meglio? Lui come stava? Era nella mia stessa situazione?

Respira.

Fuori da quella porta, seduti su delle sedie coperte da una stoffa in lino bianco, c'erano tantissime persone che aspettavano di celebrare un matrimonio, probabilmente chi più felice o meno di questo evento. Lo sapevo. Avevo scritto io tutti gli inviti e il mio futuro sposo li aveva consegnati ai legittimi proprietari. Non mi aspettavo che volesse qualcosa in grande, ma quando glielo avevo chiesto, mi aveva risposto con un semplice "così tutti potranno vedere quanto sei bello. E che sei finalmente mio." Qualcosa che lui avrebbe sicuramente detto, sì.

Sorrisi a quel ricordo. Avevamo dovuto fare tutto così in fretta, ma ogni sforzo è stato ripagato e ogni cosa era così bella da mozzarmi il fiato. Ero stato così in ansia per tutto il tempo, e ora che mancavano solo pochi minuti alla celebrazione, il mio cervello aveva avuto un blackout. Era davvero questo ciò che volevo?

Respira.

«Tesoro, è tutto okay?» sentii la porta aprirsi e mi girai immediatamente, vedendo il viso preoccupato di mia madre sbucare dalla soglia. «So che hai chiesto a tutti di uscire, ma dobbiamo finire di prepararti.» disse e si avvicinò lentamente a me con sguardo dolce.

Io annuii e mi morsi un labbro, lasciando solo in quel momento i miei occhi riempirsi di lacrime. «Mamma...» mormorai.

«Oh, tesoro.» si precipitò su di me, abbracciandomi teneramente e non lasciando che cadessi a terra neanche per un istante. «Ti si rovineranno i capelli, così, lo sai... non piangere, su, sei bellissimo. Cosa ti turba?»

Ero felice che lei insieme alle mie sorelle e il suo compagno fossero riusciti a venire. Sinceramente, chiamarli dopo tutto quel tempo senza una telefonata, senza che mi facessi vivo, mi aveva terrorizzato. Avrei capito se loro non mi avessero più voluto nella loro vita. Ma per fortuna la mamma è sempre la mamma e lei era stata così felice alla notizia che eravamo entrambi scoppiati a piangere dalla gioia. Ci eravamo parlati tantissimo, di ogni cosa. Le avevo parlato di Ibiza, di Harry, di Ben e avevo finito per chiederle un aiuto: era tutto ciò di cui avevo avuto bisogno fin dall'inizio. Lei invece mi aveva raccontato che si era separata dal precedente compagno e ne aveva trovato un'altro che sembrava essere l'uomo fatto per lei, per questo fui felice per le sue scelte fin dall'inizio. Mi disse anche che stava aspettando un bambino e che c'era una piccola probabilità che avrebbe fatto finalmente compagnia ad Ernest. Avevamo riso a tutti i ricordi di quando da bambino mi lamentavo di aver sempre desiderato un fratello con cui crescere e ci eravamo raccontati di qualsiasi pensiero ci potesse capitare per la testa. Ero davvero grato di averla di nuovo nella mia vita.

A Wedding And A Half // L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora