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Non uscii dalla camera dell'albergo per due giorni.

Avevo detto a Ben che non mi sentivo fisicamente bene e che avevo bisogno solo di riposo per riprendermi. Fortunatamente lui non mi aveva più chiesto della mia faccia sconvolta, perché non avevo ne la forza ne la volontà di inventarmi qualcosa.

Mi sentivo sporco.

Quando Ben andava a comprare qualcosa nella cittadina o andava a prendermi da mangiare nella sala dell'hotel, andavo a farmi una doccia cercando di togliermi quei rimasugli che mi sentivo addosso. Ma sapevo che era solo impressione. Era nella mia testa, costantemente.

L'altra sera era rientrato in camera con due piatti di pasta. «Ciao, tesoro.» mi aveva poi baciato le labbra in modo dolce e protettivo. «Come ti senti?»

«Molto meglio.» gli avevo risposto, ed era la verità. Non vedere Harry per un paio di giorni mi aveva rischiarito la testa da quel ricordo e mi aveva fatto capire che era stato più di cinque anni fa, non avevo ancora conosciuto Ben e non potevo averlo tradito in alcun modo. «Grazie per la cena, ho famissima.» avevo detto con la lingua che si leccava i baffi e che aveva fatto ridacchiare Ben.

«Ho incontrato Liam in sala.» mi aveva detto, sedendosi accanto a me sul letto matrimoniale, incominciando a mangiare dal suo piatto. «È un po' preoccupato per te, non ti ha visto per questi due giorni e pensava ti fosse accaduto qualcosa.»

Sorrisi, alla gentilezza di Liam. «È carino a preoccuparsi per me.»

Lui annuii. «Si, infatti. Gli ho detto che non ti eri sentito bene, e che hai preferito restare nella nostra camera.» Annuii, imboccandomi con una forchettata. «Mi ha anche detto che Harry ti stava cercando.»

Harry... avevo pensato anche lui in questi giorni. Ci avevo riflettuto, e nonostante mi fossi ricordato di quel particolare di noi due e che fosse ancora un ricordo fresco, non potevo dare la colpa a lui. In quel casino ci eravamo ficcati entrambi e non potevo affibbiare ogni male a quel ragazzo, nonostante lui fosse probabilmente più lucido di me e si ricordasse ogni cosa. In più, alla serata del tramonto in spiaggia, si era mostrato più maturo di quanto mi aveva fatto sembrare.

Le orecchie mi fischiarono a quella notizia, spostando lo sguardo sull'uomo seduto accanto a me, e rizzai la schiena, mettendomi seduto composto.

«Oh... e cosa ti ha detto?»

Lui alzò un sopracciglio, rimanendo in silenzio per un paio di secondi. «Cosa è stato questo cambio d'interesse quando l'ho nominato?»

Ok, calmo. Devo calmarmi. L'ha notato, ma non posso farne a meno. Mi è venuto d'istinto.

«Quale cambio d'interesse?» spostai lo sguardo sulla pasta che avevo sulle gambe.

Lui continuò a guardarmi. «Farò finta di non averlo visto.»

Alla fine mi disse che Harry si era preoccupato per me e della mia salute. Fu strano: neanche Ben se ne era interessato, perché lui avrebbe dovuto? Ma non mi diedi risposta, lasciai solo che un senso di protezione invadesse il mio essere, e che scorresse lento nelle vene.

Nel pomeriggio decisi di uscire, nonostante non ne avessi voglia e il tempo non era dei migliori. Quando Ben mi chiese se volessi la sua compagnia, gli risposi di no. Avevo bisogno di far chiarezza nei pensieri e cercare di capire cosa fosse meglio fare. L'idea di sposarmi con Ben c'era e non era sfumata, ma un piccolo puntino nero su quella pagina della mia vita mi infastidiva, e dovevo cercare di cancellarlo prima che si ingrandisse troppo, oppure nella pagina non sarebbe rimasto altro che nero.

A Wedding And A Half // L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora