capitolo 5

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I giorni passavano lenti, Marco stava sempre peggio, aveva continuato a bere e adesso era sempre più dipendente dall'alcol. Aveva trovato un gruppo di senza tetto che però non erano esattamente brave persone. Come marco erano giovani anche se il più piccolo restava lui, però avevano tutti a che fare con alcol e droga.

Una sera Marco era ubriaco e una ragazza di nome Antonella (che tutti chiamano Nella) si è avvicinata lui, lei era bella anche se un po' trasandata, però non era male, certo che non poteva pretendere che avesse profumo di Chanel n5, aveva circa venticinque anni. Quella sera lei si è avvicinata a Marco e dopo qualche carezza hanno fatto sesso, quella era la prima volta che marco aveva toccato il fondo. Ma non era esattamente cosi.

La mattina aveva vicino Nella che sorrideva e si sentiva strano, stava per alzarsi ma barcollava, ad un certo punto lei dice

<< ti piace ciò che ti ho dato>>

<< perché che mi hai dato?>>

Nella sghignazzando guarda verso il braccio e Marco si accorge che aveva una siringa attaccata al braccio

<< che cazzo mi hai fatto stronza>> era su tutte le furie, in quel limbo non ci voleva finire, Era tutto cosi assurdo.

Marco era arrabbiato con lei ma soprattutto con se stesso perché si era infilato in un vicolo senza uscita, se ci fosse stato il signor Franco sicuramente avrebbe saputo come aiutarlo.

Si è alzato e si è allontanato da quei ragazzi, ha girato un po' per la città ma quando si è fatta sera non sapeva dove andare e come una pecorella smarrita è tornata nel nascondiglio degli altri. Nella appena l'ha visto gli è corso incontro, e Marco l'ha abbracciata, quella ragazza era l'unica che in fondo nel bene e nel male gli dava affetto e anche soddisfazione sessuale, cosa che non guastava.

Marco aveva fatto promettere a Nella però che mai più avrebbe osato fargli una dose senza il suo consenso, Lei aveva fatto si con la testa.

Quei giorni trascorsero come sempre, di giorno Marco vagava per la città e la notte beveva vino e faceva sesso con Nella che continuava a bucarsi. Anche per lui era diventata un'abitudine, tanto pensava che ormai aveva perso tutto ciò che aveva da perdere.

Una mattina appena sveglio Marco si accorse che Nella faticava a respirare, cosi l'ha chiamata e lei aprendo gli occhi a fatica non riusciva a parlare. Lui si preoccupò e chiese agli altri di andare a chiamare aiuto, ma nessuno sembrava dargli retta ognuno faceva ciò che voleva, cosi Marco si è precipitato fuori e andava incontro alla gente chiedendo di aiutarlo e che una sua amica stava male, ma la gente lo scansava e lo evitava se poteva.

Cosi Marco si ricordò che i numeri per le emergenze non si pagavano, corse dentro una cabina telefonica e chiamò i carabinieri. Poco dopo una volante fu sul posto, ci fu un fuggi fuggi generale, Marco sapeva che poteva mettersi nei guai, ora avrebbero voluto sapere chi gli aveva venduto la droga e Marco non lo sapeva, ma sicuramente non sarebbe stato creduto, ma non per questo avrebbe lasciato morire quella ragazza.

Mentre Nella veniva portata d'urgenza all'ospedale San Giovanni di Dio, Marco come pensava è stato portato in caserma per essere sottoposto a un interrogatorio serrato.

Volevano sapere tutto, come mai lui era con lei, se sapeva da chi comprasse la droga, gli hanno chiesto addirittura se non fosse stato lui a dargliela. Marco ha risposto a tutte le domande e ha spiegato al maresciallo con cui stava parlando che pure lui faceva uso di droga ma che era Nella a procurarla. Il maresciallo credeva nelle cose dette da Marco e gli disse

<< ragazzo mi inspiri fiducia, ma come sai noi non possiamo basarci sulla fiducia>>

<< certo maresciallo, voi dovete fare il vostro lavoro. Lo capisco>>

Hanno rilasciato Marco che però doveva restare a disposizione dei carabinieri se avessero avuto bisogno di lui.

Prima di andarsene dalla caserma è andato in bagno e dopo mentre si lavava le mani e il viso, si è guardato allo specchio. Come aveva potuto ridursi cosi? Se n'era andato dalla sua famiglia per trovare una vita migliore, lo aveva promesso sulla tomba di Davide e anche al signor Franco. Doveva fare qualcosa, non poteva continuare cosi.

Entrò di nuovo in caserma e chiese di parlare col maresciallo di prima.

E POI...RINASCERE SI PUÒDove le storie prendono vita. Scoprilo ora