capitolo 18

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Avevo iniziato a lavorare nel supermercato già da qualche settimana, con i miei colleghi mi trovavo bene, erano disponibili e simpatici. Con alcuni di loro avevo instaurato un bel rapporto sembrava mi conoscessero da tanto, non potevo crederci, la mia vita stava prendendo finalmente la giusta piega.

Finito il mio turno stavo tornando al centro, quando una strana sensazione attraversa la mia spina dorsale, non so perchè ma era come se dovesse succedere qualcosa. arrivato al centra mi incamminai verso la mia camera, dovevo farmi una doccia veloce che alle 18 avevo un' appuntamento per vedere una casa da prendere in affitto. Ero felice ed elettrizzato per quell'incontro, se tuttto andava bene avrei iniziato a vivere per conto mio.

Messo piede dentro la stanza, trovai Fabio ed Alba parlare (veramente stavano parlando prima del mio arrivo visto che poi era calato un silenzio tombale). Non diedi peso alla cosa, ho pensato che magari stavano parlando di cose loro.

Andai a fare la doccia e uscendo dal bagno, si ripetè la stessa scena di prima, al mio arrivo si zittirono quei due.

- che succede? perchè appena metto piede nella stanza vi zittite

- beh - aveva iniziato a dire Fabio che però non riusciva a finire la frase

- torna - uscì dalla bocca di Alba

Il mio cuore perse un battito ma dopo due secondi di silenzi e volendo fare il duro mi rivolsi a lei dicendo

- chi?

- come chi...lo sai di chi parlo, torna Giulia non fare finta di non sapere chi è (continuò Alba)

- ah torna lei, mi fa piacere buon per lei. Adesso devo andare a vedere una casa poi vi farò sapere com'è

Me ne andai lasciandoli li a guardarmi increduli del fatto che non m'importasse nulla di lei, non era esattamente cosi, m' importava e come ma lei aveva preso la sua decisione non facendosi più sentire, e a nessuno avrei permesso di rovinare quello spiraglio di luce che stavano portando quei cambiamenti nella mia vita.

GIULIA

C'ero riuscita, dopo mesi avevo convinto mio padre a farmi tornare in Italia. certo non era stato facvile convincerlo del mio totale cambiamento, ma alla fine lo avevo convinto dicendogli che se avesse notato anche solo minimamente che le cose che gli avevo detto non erano vere, sarei tornata in Inghilterra senza fiatare e non avrei più richiesto di tornare.

Avevo fatto tutto questo perchè mi mancava Alba,  certo anche Marco e Fabio, quei ragazzi non potevano essere cosi sbagliati come li vedeva la società se avevano frantumato i muri che sia io che Alba avevamo nei confronti dei ragazzi in generale. Eppure con loro stranamente mi sentivo a casa, ero in famiglia. potevano dei ragazzi in comunità farmi sentire a casa più che la mia stessa famiglia? certo che si, era quello che succedeva a noi. Però Alba mi aveva raccontato che c'erano tante cose che erano cambiate, specialmente sul fronte Marco, chissà cosa era successo.

Comunque tra pochi giorni sarei tornata e avrei scoperto tutto. Nessuno sapeva che avevo smesso di scrivere a Marco solo per evitare si affezionasse a me, tanto quanto lo stavo facendo io, se non fossi tornata avrei sofferto solo io.

E POI...RINASCERE SI PUÒDove le storie prendono vita. Scoprilo ora