Elizabeth
Avevo appena dato la mia versione dei fatti ai signori, la regina era corsa dal figlio prima della fine del mio racconto.
Ancora non avevo notizie del principe, sapevo solo che il dottore era bravo e il suo paziente era forte.
«Come sta?» la principessa era ansiosa e spaventata, la madre e il padre anche. Mi avvicinai per avere delle informazioni.
«Il principe ha superato la crisi ora sta bene, finché non si abbassa la febbre è a rischio, però non disperate perché è giovane e ha un fisico robusto, può farcela... se volete andare da lui non c'è alcun problema.» entrarono tutti, tranne me.
«Non è una brutta idea quella di tenergli bassa la temperatura con dei panni umidi, ma non credo che basti.
Dagli un goccio di questa ogni sera, fra pochi giorni dovrebbe essere guarito completamente, nel frattempo tienimi aggiornato e non permettergli in alcun modo di sforzarsi.»«Lo farò signor Williams.»
Attesi per fargli visita anche io, volevo che rimanesse un po' con la sua famiglia.
Intanto andai a trovare Rebekah, ormai io passavo tutto il mio tempo a vegliare sul principe perciò non ci vedevamo più:
«Ehi! Com'è dormire sul morbido?» mi chiese non appena ci incontrammo.
«Non un granché visto che ormai mi sono appropriata della poltrona e in quel letto non ci metto piede.»
«Ma tu guarda... ti danno un opportunità e tu la sprechi miseramente! A quanto vedo non sei cambiata Liz.»
«Ti ricordo che io sono in quella stanza per badare al suo proprietario, che in questo momento è agonizzante, non per fare qualche bel riposino!»
«Sì, sì...»
«Piuttosto, fra te e Dylan c'è qualcosa allora...»
«Ti sbagli.»
«Non mentire! Ti ho vista come lo baciavi, per di più il principe mi ha detto che lui ti ama alla follia gli manca solo il coraggio di dirtelo.»
«Forse in un'altra vita potremmo stare insieme. Ma ora...»
«Perché no? Siete così carini e innamorati.»
«Forse sono riuscita a dimenticare Jace, ma quel periodo ha lasciato comunque un segno indelebile su di me.»
«Questo è comprensibile, però lui potrebbe offrirti la via per andare avanti.»
«Sì e poi? Io non posso dargli dei figli Elizabeth e per un nobile la discendenza è tutto!»
«Credo che a lui questo non interessi...»
«Importa a me... e io non gli posso togliere una cosa così bella.»
«Ma potrete sempre adottarne uno...»
«Non è come crearlo.»
«Aspetta... io conosco delle erbe che possono aumentare le probabilità. »
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Sono la serva del mio amore
Historical FictionSiamo nel Regno di Gran Bretagna nel 1783, dove governava la famiglia reale Edwards. Una giovane ragazza sedicenne, Elizabeth Morgan, è costretta a cambiare vita per sopravvivere. Dopo aver perso suo padre, deve affrontare anche la tragica morte del...