Leggete l'angolo autrice, grazie in anticipo.
Elizabeth
Bussai debolmente alla sua porta e attesi il permesso di entrare:
"Vieni pure." entrai quasi titubante: quanti ricordi costituiva per me questo posto...
Lui era seduto sull'enorme letto che scrutava il paesaggio fuori dalla finestra pensieroso; rimasi ferma e in silenzio, sapeva che ero qui e quando avrebbe avuto bisogno mi avrebbe parlato lui.
"Scusami... È che oggi mi sento leggero come una piuma..." sospirò di felicità.
"Ho bisogno che tu mi scriva una lettera. Qualunque cosa io dirò tu la devi far comparire sul foglio. Chiaro?"
"Certo." presi l'occorrente e preparai tutto.
"Bene... Mia cara Mrs. Parker,
da quando ho incrociato i vostri occhi tutto mi è sembrato meno reale; Grace, voi avete avuto la capacità di suscitare un profondo interesse nel mio cuore, siete così dolce e timida che vorrei non provaste imbarazzo in mia presenza, eppure non appena avete visto il piccolo James mi avete inconsapevolmente mostrato il vostro vero carattere.
Non vi domando di sposarmi, semplicemente sento il desiderio di conoscervi meglio; è un istinto che non posso controllare, ma credo che voi mi piacciate, persino più di vostra sorella che dovrebbe imparare a tenere la lingua un po' a freno.
Vi chiedo questo: quando riceverete la lettere, mandatemi in risposta la vostra decisione, spero di rivedervi al più presto.Principe Jace."
"Allora Elizabeth? Pensi che potrebbero piacerle le mie parole?"
"Io non saprei, signore, non la conosco... suppongo che lusingherebbero chiunque."
"Ebbene allora portala a Kole e digli di consegnarla direttamente in mano alla contessina." feci il solito inchino e raggiunsi le stalle.
Kole era piegato a pulire gli zoccoli di Dark, come sempre ricoperto di sporco e di un odore forte che avrebbe tenuto distante qualunque ragazza:
"Kole, il principe vuole che tu consegni questa alla signorina di ieri, Grace Parker."
"Sì, vado subito. Come stanno le mie due ragioni di vita?" mi lasciò un bacio sulle labbra e poi attese che io parlassi:
"Bene, ho lasciato Jamie che dormiva tra le braccia esperte di Rose, dovevi vedere come si è addormentato in fretta dopo la poppata, sembrava un angioletto."
"Lo è. Ora vado prima che il principe mi trovi ancora qui." cavalcò un cavallo e dopo avermi salutato partì al galoppo con la lettera arrotolata in una sacca di tela.
Rientrai nelle cucine con una voglia inspiegabile di prendere mio figlio in braccio, tuttavia quando intravidi Rose che stava cucinando mi spaventai:
"Rose, dov'è James?" i miei timori erano fondati visto che mi allontanò dalle altre per darmi spiegazioni:
"Jace è venuto qui e mi ha pregato di farglielo tenere per un po', non potevo negarglielo Liz, avrebbe preso il bambino comunque e in più non faccio altro che pensare al fatto che sia un suo diritto stare con suo figlio."
"Abbassa la voce Rose... sono consapevole della grande ingiustizia a cui lo sto sottoponendo, ma conosci le mie motivazioni. Dove lo ha portato?"
"Credo nella tua camera."
Corsi preoccupata da loro, sapevo che una volta visti insieme il mio cuore si sarebbe inevitabilmente sciolto, ma non potevo rischiare che lui sospettasse qualcosa.
Mi affacciai alla porta senza annunciarmi e come ero stata avvertita trovai Jace che faceva ridere James come non lo avevo mai visto, lui allungava le manine verso i grossi bottoni della giacca del principe che attiravano la sua attenzione e tentava di afferrarli.
A un certo punto il tessuto in cui era avvolto gli scivolò di lato lasciandogli il pancino scoperto e subito, accortosi, il signore gli aveva sistemato la copertina in modo che le braccine fossero libere ma il corpo coperto.
Poi successe una cosa che mi sconvolse, lui iniziò a parlargli come se Jamie potesse non solo ascoltarlo, ma anche capirlo e magari rispondergli:
"Sai piccolino che forse ho trovato il modo di smettere di soffrire per la tua mamma? C'è una signorina nobile che mi ha colpito, chissà che non sia lei a diventare la mia futura sposa, tu che dici?" nostro figlio lo guardò per un attimo negli occhi e gli sorrise, era così dolce; poi suo padre gli pulì la bocca piena di saliva, a quel gesto per poco non cedetti e non gli rivelai tutto.
"Quando avrò dei figli voglio che siano esattamente come sei tu, piccolo guerriero."
Jace
Dopo aver giocato con il bimbo di Liz mi sdraiai sul suo letto e lo strinsi al petto cominciando a coccolarlo; appoggiò la testa a me mi osservò per qualche minuto godendosi il mio calore.
Ci volle poco perchè si addormentasse e infatti non appena chiuse gli occhietti udii un tonfo provenire dalla porta, alzai lo sguardo e vidi Elizabeth per terra:
"Ti sei fatta male?"
"Uhm... no..." aveva le guance color porpora.
"Che ci facevi là dietro?"
"Pensavo che la porta fosse chiusa e in realtà era solamente socchiusa..."
"Già... oppure mi stavi spiando."
"No! E' che..."
"Mi stavi spiando."
"No! La realtà è che sono molto gelosa di James e avevo così voglia di tenerlo con me che quando ho visto voi ero curiosa di sapere cosa avevate intenzione di fare con lui..."
"Non avevo idea che questo ti provocasse fastidio, solo che è così rilassante e... te lo restituisco." glielo porsi delicatamente per non agitarlo e poi andai in una delle stanze con la terrazza sul giardino.
Mentre ero perso nei miei pensieri il nitrito di un cavallo mi fece notare che Kole stava tornando: cosa avrebbe detto Grace di un invito del genere? Lei che era così schiva nei miei confronti, diceva che la mia importanza la intimoriva, io invece credevo che non fosse abituata a essere al centro dell'attenzione, sempre coperta dall'ombra di sua sorella nessuno si è mai interessato a lei.
Magari avrebbe accettato con piacere, oppure avrebbe declinato l'invito o, peggio ancora, non mi avrebbe neanche risposto.
Lo avrei scoperto presto o almeno così speravo...
Angolo autrice
Ed ecco la conclusione della prima parte di questa storia.
Ditemi che ne pensate, a me fa solo piacere sentire le vostre opinioni; spero che questa prima metà vi sia piaciuta e se sì vi invito a consigliarla a qualche amico/a.
Ringrazio tutti quelli che hanno capito le mie richieste e soprattutto chi mi ha sostenuta, e poi un grazie speciale a chi ha vissuto fino ad ora la storia con i protagonisti, chi si è sentito parte del libro, perchè è per voi che scrivo.
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Sono la serva del mio amore
Historical FictionSiamo nel Regno di Gran Bretagna nel 1783, dove governava la famiglia reale Edwards. Una giovane ragazza sedicenne, Elizabeth Morgan, è costretta a cambiare vita per sopravvivere. Dopo aver perso suo padre, deve affrontare anche la tragica morte del...