Elizabeth
Era parecchio tempo che non vedevo né sentivo Jace; ammisi che mi mancava terribilmente, ma dovevo resistere per il bene di tutti.
Spesso mi aiutava avere notizie di lui o incontrarlo per il castello, però in questi giorni la situazione era decisamente peggiorata.
Chissà dov'era? Cosa stava facendo? Se mi aveva dimenticata? Se soffriva?
Non riuscivo a darmi una risposta.
Jace
Io e Xavier avevamo lasciato una lettera nella stanza di Zoe per avvisare tutti, in realtà mi premeva farlo sapere a Elizabeth, ma non mi fu possibile avvertirla.
Ci eravamo appena imbarcati per la Francia su un mercantile che traghettava merci e persone di basso rango. Non avevo capito cosa volesse da me Antoine, non me lo spiegavo proprio.
Speravo di arrivare a destinazione il prima possibile, ero nervoso; staccare dalla situazione che c'era a casa mi fece particolarmente bene, ma mi mancava terribilmente Liz.
Ciò che mi tranquillizzava era il comportamento di Kole: le vietava di fare qualunque cosa e questo garantiva una buona salute e una buona forma fisica alla mia adorata.
Il problema dei sogni non si era risolto e io non avevo neanche idea di come provarci.
"Signore, il pasto è pronto."
"Bene, dov'è?" mi venne spontaneo chiedere al garzone.
"Beh... seguitemi, vi condurrò alla cambusa dove il vostro amico e l'equipaggio vi attendono per cenare."
Nella cambusa?
Davvero dovevo consumare il mio cibo in una dispensa con gli altri marinai sporchi e maleodoranti?
Mi consolava solo la presenza di Xavier che allietava leggermente il viaggio.
Il ragazzo mi fece strada fino alla tavolata enorme alla quale erano tutti seduti, c'erano solo due posti liberi: uno di fronte al mio amico e l'altro al suo fianco.
Il giovane occupò quello vicino a lui e io mi trovai in mezzo a due signori rozzi, d'età non più spensierata e, come appunto immaginavo, avevano una fragranza simile a sudore misto di pesce.
La notte non fu molto tranquilla, nonostante io avessi già navigato in nave quando ero piuttosto piccolo l'ondeggiare dell'intero mercantile mi faceva risalire la cena.
Non fu per niente come essere cullato, anzi...
Passammo un dì in mare arrivati al primo porto francese, io e Xavier sbarcammo.
Pensavamo di aver raggiunto chissà quale costa di quella terra e invece fummo sorpresi di trovare un valletto che ci indicò strada per il castello.
Quella loro tenuta era enorme, attendemmo di essere annunciati ed entrammo, ovviamente ad accogliermi c'era il principe Dumas che rimase sorpreso di vedermi accompagnato.
"Bonjour monsieur."
"Non credevo che aveste compagnia."
"Mi dispiace di non avervi avvertito prima." replicai ironicamente.
"Comunque sia, per voi non sarà un problema: troveremo una locanda in cui pernottare in questi giorni."
"Oh, non ce ne sarà bisogno... mi sono informato, ho scoperto che avete un'amica nelle vicinanze e ho provveduto a farvi ospitare da lei. Spero non me ne vogliate."
"Allora conoscete madame Lefevre..."
"Diciamo così."
"Vi ringraziamo prince Dumas."
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Sono la serva del mio amore
Historical FictionSiamo nel Regno di Gran Bretagna nel 1783, dove governava la famiglia reale Edwards. Una giovane ragazza sedicenne, Elizabeth Morgan, è costretta a cambiare vita per sopravvivere. Dopo aver perso suo padre, deve affrontare anche la tragica morte del...