Disperazione

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Elizabeth

Stavo piegando il bucato pulito in modo da poterlo portare nelle stanze dei rispettivi proprietari.

Concluso il mio lavoro mattutino passeggiai per il cortile.

Mi rilassava camminare in quella splendida opera d'arte quale era il giardino del castello.

Udii avvicinarsi un nitrito di un cavallo, alzai lo sguardo e vidi un animale dal manto bianco immacolato, sul suo dorso un uomo ben vestito e indubbiamente ricco.

Si diresse immediatamente nella mia direzione, inizialmente pensai che ci fosse qualcuno alle mie spalle, ma poi capii che invece veniva proprio verso di me:

"Mademoiselle..." con un gesto galante si inchinò.

"Chi siete? Non vi ho mai vista a palazzo."

"Perché non sono una persona importante."

"Io credo il contrario, la vostra bellezza non si addice a donne, o ragazze di basso rango." prese una ciocca dei miei capelli fra le dita e la fece scivolare fra di esse.

"Quanti anni avete?"

"Diciassette, signore."

"Mmm... l'abito vi stringe leggermente sul seno e sul ventre... se aveste le braccia un po' più in carne penserei tutt'altro, ma ho motivo di credere che siate in dolce attesa." impallidii di colpo; non mi conosceva e gli era bastato un solo sguardo per capire che ero incinta.

"Allora?" aveva l'accento francese e potevo ben comprendere che la sua presenza non sarebbe stata gradita qui, ad ogni modo non lo avevo mai visto prima.

"È così, signore. Ma vi pregherei di non farne parola con nessuno, vorrei dare la lieta notizia al mio fidanzato entro breve e desidero fargli una sorpresa." se si era accorto un nobile qualsiasi della mia gravidanza, non ci sarebbe voluto molto prima che Jace e Kole la scoprissero, quindi dovevo sbrigarmi a mettere tutti al corrente.

"Io? No, certo che non aprirò bocca. L'attesa di un figlio è qualcosa di unico nel suo genere e so senza ombra di dubbio che la gioia è molto grande, soprattutto per due ragazzi innamorati come voi, deduco."

"Sì..." sorrisi falsamente; aveva ancora tra le mani i miei capelli e continuò a giocarci fino a quando quella possente di Jace non gli prese il polso e lo allontanò da me.

"Bonjour monsieur Dumas, cosa siete venuto a fare oggi?"

"Buongiorno principe, ero in vena di passeggiate."

C'era un clima di sfida tra i due, inoltre Jace era ancora più agguerrito visto che l'uomo francese mi aveva messo le mani addosso e lui non sopportava quando qualcuno mi toccava.

"Félicitations, vous avez une amie très belle."

"Elle est une ma servante."

"Et vous êtes très jaloux de vos servantes, je vois." era come se mi avessero tagliato fuori dal discorso cominciando a parlare in francese.

"Elle est très bonne et je suis heureux de l'avoir à mon service."

"Alors vous n'êtes pas le chanceux."

"De quoi?"

"Non, rien. Où est votre sœur?"

"Dans le château. Suivez-moi. Elizabeth vai ad avvisare i signori che il principe Antoine è venuto a farci visita."

"Sì, signore."

Non avevo molta voglia di farmi vedere dal re e dalla regina, se avessero scoperto la gravidanza? Per di più da quella mattina avevo una nausea costante che non mi abbandonava mai.

Sono la serva del mio amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora