Legame di sangue

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Xavier

In breve tempo raggiungemmo il castello; avevo Elizabeth tra le braccia, priva di coscienza.

Stava anche piovendo e io avevo paura che fosse morta ormai.

"Aiuto! Aiuto!" nel giardino del castello non c'era nessuno, speravo che urlando qualcuno accorresse, ma contemporaneamente desideravo che quella persona non fosse Kole. 

Non attirai l'attenzione di nessuno. Era notte fonda, così cercai le cucine, era l'unico modo per trovare qualcuno.

E fortunatamente ebbi ragione; incontrai una donna di età abbastanza avanzata, con un enorme grembiule bianco, doveva essere la governante.

"Oh signore mio! Elizabeth! Che cosa le è capitato?"

"Ha partorito. Sapete dove posso metterla comoda, non credo sia morta ma ha bisogno di un medico."

"Portatela in quella stanza; io vado a svegliare gli altri."

Trasportai la ragazza fino nella camera che mi era stata indicata; era sporca, bagnata, il sangue le era seccato sulle gambe e il viso stremato davano prova della grande combattente di cui mi aveva raccontato Jace.

"Dov'è!" Kole comparve tutto d'un tratto preoccupato. Riuscì appena a vederla e rimase impalato con un'espressione terrorizzata.

Se volevo farlo muovere dovevo fare qualcosa.

"Kole, non stare qui impalato! Chiama Williams!"

"Sì..."

"Vai!"

Poco dopo iniziarono a riunirsi tutti fuori dalla porta, forse era il caso che lasciassi Liz nelle mani della governante.

Fui immediatamente più tranquillo all'arrivo del dottore.

Quando uscì parlò rivolto a tutti non sapendo chi fosse suo parente:

"Ha bisogno di molto riposo; a breve dovrebbe svegliarsi, cercate di evitare l'agitazione e soprattutto deve mangiare e bere molto per recuperare tutto il sangue perduto."

"Possiamo vederla?"

"È meglio se rimane con lei solo uno di voi, io consiglierei la persona con cui di solito è più calma."

Convennero che quella persona fosse Rose.

Zoe venne da me distrutta:

"E Jace?"

"Sta tornando a piedi con il bambino, stanno entrambi bene ma arriveranno quando ormai sarà già giorno inoltrato."

"Almeno una bella notizia." mi lasciò un bacio di ringraziamento sulle labbra; mi era mancata quella sua soffice e calda bocca con cui rendeva tutto più bello.

Raccontai anche a Dylan e Nicholas ciò che era successo, fino a quando non mi si avvicinò lo stalliere:

"Signore... so che con Elizabeth in queste condizioni non è la domanda più adatta... ma... il bambino..."

"È un maschio." riuscii a strappargli un sorriso in mezzo alle lacrime che aveva versato per la sua amata.

Jace

Camminai per... non sapevo nemmeno da quanto tempo mi stavo spostando.

La pioggia non ci dava tregua e io cercavo di tenere il bambino più coperto possibile, non mi sarei perdonato un eventuale malanno.

Finalmente trovai l'uscita del bosco, l'accesso al paese era la mia speranza di tornare presto da Elizabeth.

Nessuna luce anche qui, il buio più totale ci avvolgeva e l'unica mia fortuna era che per ora il bimbo non piangesse. 
Non ero molto felice di aver raggiunto il villaggio: significava essere molto lontani dal castello e per di più io ero esausto e infreddolito, indossavo solo una camicetta di cotone e avevo la sensazione di cedere a ogni passo.

Sono la serva del mio amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora