capitolo 40

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Eren pov's

Mi svegliai di buon umore,mi sentivo meglio anche se sono stato lasciato niente adesso può andare storto,pensai.
Notai un bigliettino messo sopra il davanzale.

"Dobbiamo parlare domani alle 16:00 a casa mia"

Luca Marcacci

Speravo fosse qualcun'altro,sospirai.
Guardai il mio telefono segnavano le 11:37

Mi alzai andando in cucina a prepararmi il pranzo.

Ore 15:30

Mi preparai per andare a casa di Tano,uscì di casa chiudendo la porta alle mie spalle,chiusi a chiave e mi avviai verso l'auto.
Accesi il motore e partì.
Appena arrivato davanti alla residenza Marcacci notai che non ero l'unico ad essere stato invitato.
Scesi dall'auto e mi avvicinai di soppiatto dietro a lei.
"BUUUU"urlai,la vidi sobbalzare,si girò lentamente e mi guardò con aria assassina.
"Tu sei morto!!!"disse mentre mi rincorreva.
Dopo qualche minuto una porta si aprì ed entrambi ci fermammo.
"Ragazzi vi stavamo aspettando dentro,e appena esco vi trovo a giocare ad acchiaparella?"disse ridendo.
Entrambi abassammo il capo,imbarazzati.
"È colpa sua"disse Sonia.
"Non è colpa mia se sei una femminuccia e ti spaventi subito"dissi io fischiettando.
"Ripetilo se ne hai coraggio"disse mentre tirava fuori un piccolo coltello tascabile.
"Ehm niente"dissi correndo dentro alla casa di Luca.
Appena vidi che c'era Tina sentì una fitta al cuore.
Mi sedetti sul divano.
Sonia entro poco dopo e si sedette affianco a me.
"Che volete da noi?"chiese Sonia.
"Parlarvi"dissero in coro la coppia.
"Allora parlate non ho tempo da perdere"disse fredda Sonia.
"Ci dispiace,noi non volevamo farvi soffrire,ma noi ci amiamo e vogliamo che andiate avanti entrambi"disse Tina.
"Lo faremo"risposi,mentre vedevo Sonia stringere i pugni.
"Adesso io me ne vado " disse Sonia andandosene.
Io la seguì.
"Ehi"dissi richiamandola.
"Che vuoi"disse fredda.
"Ti va se parliamo come due persone civili e andiamo a bere un caffè"chiesi.
"Col c***o che vengo"disse incazzata.
"Hai il ciclo?"chiesi sussurandolo sperando che non abbia sentito.
"Sì,problemi?Se vuoi ti lancio gli assorbenti per dimostrartelo"disse incazzata.
"Ehm no grazie"risposi intimorito.
"Bravo,volevo risparmiare gli assorbenti,sai non ho sbatta di camminare fino alla fermata dell'autobus quando ho il ciclo"disse mentre tirava un pugno al muro lasciando una piccola crepa.
"C-come hai f-fatto"dissi spaventato.
"Tranquillo è l'unica parte in polistirolo,non chiedermi il perché.
Adesso che hai finito di parlare,posso andare a casa.
Aspetta tu hai l'auto mi porteresti alla mia residenza?"disse più dolcemente possibile io riuscì soltanto ad annuire.
Lei si sedette nei sedili posteriori mentre io accesi i motori.
Partì,poco dopo la vidi addormentarsi appoggiando la testa sulla finestra.
Eravamo davanti a casa sua,quindi la cercai di svegliare,ma aveva il sonno pesante.
Quindi stando attento la presi in braccio.
Suonai il campanello mi aprì Muro,sembrava assonata.
"Entra,la camera di Sonia e al secondo piano a destra poi prosegui avanti per il corridoio,seconda porta di sinistra.
"Okay Grazie"dissi mentre salivo,girai a destra per poi arrivare alla seconda porta a sinistra.
Appena entrai nella stanza mi ritrovai i muri colorati di un giallo pallido,posai Sonia sul proprio letto.
Mi guardai intorno,la stanza non era molto grande ma bastava per mettere l'occorrente.
Mi avvicinai alla scrivania dove trovai vari schizzi,i miei occhi si fermarono su un disegno,rappresentava una ragazza,teneva in una mano un pugnale e nell'altro aveva una testa totalmente nera,ed aveva un sorriso sadico.
"È inquietante"dissi fra me e me.
Mi sedetti alla scrivania sfogliando un quaderno pieno di disegni.
Passò un oretta,io continuavo a guardare ogni genere di schizzo,ma nessuno assomigliava a quello che avevo in mano.
"Che bella dormita"disse Sonia stiracchiandosi.
Lei mi notò e si avvicinò a me prendendomi il disegno dalla mano.
"L'hai fatto tu?"mi chiese.
"No,non l'ho fatto io l'ho trovato qui tra i tuoi schizzi"dissi.
"Strano,io non ho mai disegnato nulla del genere"disse.
"Ah,capisco,ehm posso tenere il disegno?"chiesi.
"Certo"disse.
"Ti ringrazio per avermi portata a casa"disse sorridendomi.
"Prego"dissi.
"Se non ti avessi portata qui mi avresti ucciso con il tuo coltellino svizzero"dissi sussurandolo.
"Scusami cos'hai detto?"disse in tono calmo.
"Niente"dissi.
"Comunque vuoi che ti offra qualcosa?"chiese.
"Mi va benissimo un bicchiere d'acqua"dissi,mentre mettevo in tasca il disegno.
"Torno subito"disse mentre chiudeva la porta dietro di se.

Sonia pov's

Scesi le scale e andai verso la cucina presi un bicchiere e versai dell'acqua,lo presi e mi avviai di nuovo verso le scale.
Stavo camminando sulle scale finché non inciampai,stavo rotolando giù dalle scale e caddi su qualcuno.
Mi alzai tutta bagnata dal bicchiere,vidi Muro a terra anche lei bagnata i diedi la mano.
"Scusami,stavo portando quest'acqua sopra ma sono inciampata,mi dispiace"dissi.
"Tranquilla capita a tutti,poi sei Sonia la ragazza più imbranata che conosco"disse ridendo.
"Non è vero"dissi sbuffando.
"Che succ-"disse Eren  non complentando la frase mentre veniva verso di noi,appena ci vide iniziò a ridere.
"Haaahahahah,siete buffissime"disse ridendo.
Misi il broncio.
"Non è vero"dissi mentre salivo sulle scale e mi avvicinavo a lui tirandogli un pugno in pancia.
Lui cadde a terra dolorante.
"Così impari"dissi mentre entravo in camera per cambiarmi.
Decisi di mettermi una maglietta bianca e dei pantaloncini,misi le mie pantofole e uscì dalla stanza.
"Io vado"sentì.
Mi girai e trovai Eren.
"Ti accompagno alla porta"dissi mentre ci incamminavo.
Mentre scendevamo le scale vidi Eren che mi guardava.
Io ruppi il silenzio.
"Sai,noi non parliamo quasi mai,e oggi mi sono divertita con te"dissi.
"Hai proprio ragione,sei una ragazza molto simpatica e babba"disse ridacchiando.
"Lo so"dissi facendomi contagiare dalla risata.
"Allora ci vediamo"disse salutandomi mentre saliva in auto.
"Ci vediamo"salutai mentre lo vedevo andarsene.

Stai zitto quando parli! //Maideboli//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora