25 || Promised Land

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InTheDark non era cambiato di una virgola dall'ultima volta che Josh l'aveva visitato. Sembrava ancora quasi esattamente lo stesso, con le sue condizioni temporali oscure e nemmeno un piccolo raggio di sole. C'erano solo alberi morti e piante che sembravano orrende che riuscivano a sopravvivere senza l'aiuto del sole, e lo scricchiolio di foglie; è tutto troppo familiare.

Tyler era stranamente tranquillo, entrando a InTheDark. Si stava guardando intorno, fissando le parti della città che facevano parte dell'Anello giù dalla collina. Stavano camminando tra le colline, come il castano e il rosso avevano già fatto, visto che era più sicuro.

Matty, Phil, e Zeus volevano avventurarsi nella città, ma gli altri due non prestarono attenzione all'idea proposta. InTheDark non era conosciuto per essere un Anello amichevole o turistico. Era meglio stare in una zona meno densamente popolata.

"Com'era la vita qui?" chiese Phil, fissando a lungo la città.

Il rosso alzò le spalle. "Noiosa. Buia. Non molto emozionante."

"Meravigliosamente semplice, divinamente oscura. Era un paradiso sicuro." replicò dolcemente il castano. Sorrise, come se stesse ricordando i vecchi tempi.

"Probabilmente è meglio di BalckParade," grugnì il ragazzo.

"Di certo," concordò il più basso. "BlackParade è un posto insano in cui vivere."

"Raccontami," borbottò lui.

Continuarono per la loro strada, e velocemente Zeus iniziò una conversazione con il fidanzato. Parlarono della vita del secondo, a InTheDark, e la compararono alla vita del primo nel Castello delle Badlands. Era immensamente diversa.

"Stai scherzando? Mia madre non ha lavorato nemmeno per un giorno in tutta la sua vita," disse, sorpreso. (t/n: oddio povera donna, doveva sopportare la tua vista tutti i giorni tutto il giorno.)

"Mia madre lavorava tutti i giorni," replicò l'altro. "Doveva. Per farci rimanere vivi."

"Cosa faceva?" chiese lui, avvolgendo un braccio attorno le spalle del ragazzo.

"Lavorava a un diner." Strofinò il naso con quello dell'uomo di fianco a lui. "La vedevo raramente."

"Wow. Non ci posso credere." Scosse la testa. "Avrebbe dovuto stare a casa con te, sai, per gustarsi il tempo con te." (t/n: coso aggiungi un'altra parola e ti ammazzo okay. Le persone con i genitori che non lavorano costituiranno l'1% della popolazione quindi taci.)

"Se non avesse lavorato, saremmo morti . E allora nessun momento si sarebbe gustato." gli fece notare lui.

"Non tutti hanno una vita privilegiata come la tua, Lightning Boy," prese parola Tyler. Tutti lo guardarono, sorpresi.

Zeus lo fissò. "In ogni modo," sbuffò, facendo ritornare la sua attenzione sul fidanzato. "Che mi dici dei fratelli? Nessuno di quelli?"

"Li avevo. Sono morti adesso." fece un sorrisetto, che fece spalancare gli occhi dell'altro con orrore.

"Mi dispiace," fu veloce a dire.

"Eh, è successo quando ero piccolo. Durante l'HeavyDirty Attack. Non ricordo molto di loro." Guardò le foglie scricchiolare sotto i suoi piedi mentre camminavano.

"Ti ricordi l'HeavyDirty Attack?" chiese.

"Certo. Ogni bambino più grande di cinque anni se lo ricorda." sospirò. "Tutto quello che posso dire è che fu raccapricciante."

"E terrificante," borbottò il castano. "Abbastanza terrificante. Mi sono nascosto nella mia casa sull'albero quando successe." (a/n: *sospira e aspetta i riferimenti alla forest fic*)

SERUM 21 ✓ [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora