14 || Advice

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Il giorno dopo, Josh non andò alla sala d'addestramento sotterranea. Rimase nella sua stanza, rannicchiato sul letto. Le parole di Tyler rimbombavano nella sua testa, e non era nemmeno riuscito a dormire. A questo punto, era combattuto tra due decisioni. In quel momento, in parte voleva avvolgere le sue braccia attorno all'uomo e baciarlo così tanto da lasciargli delle ferite. Ma poi desiderava anche prenderlo a pugni lasciandogli molte più ferite. D'altra parte, aveva una relazione, quindi non valeva nemmeno la pena di prendere in considerazione il primo pensiero.

Zeus se n'era andato, visto che l'aveva ignorato tutta la mattinata. Aveva probabilmente capito che non era una buona giornata per il ragazzo, quindi l'unica interazione che avevano avuto fu un bacio per darsi il buongiorno, e il più alto stava per dire qualcos'altro quando lasciò la loro stanza.

Ed ecco lì il moro, con lacrime occasionali che scendevano dai suoi occhi.

In tutta onestà, gli mancava incredibilmente il castano. E quando l'altro ammise di amarlo, lo fece sentire di nuovo tutto intero nuovamente. Ma lo detestava anche, per ovvie ragioni. E Josh non sapeva più che via percorrere.

Tutto era così confuso.

Alla fine, il silenzio e la solitudine della stanza provarono di essere davvero troppo per lui. Si alzò dal letto, mettendosi addosso una delle felpe di Zeus e camminando fuori con dei pantaloni di una tuta e una felpa. Non si sarebbe allenato comunque oggi, che significato c'era nel mettersi vestiti per l'addestramento?

Camminò lungo il corridoio, intenzionato ad andare nella sezione della mensa dell'edificio. In ogni modo, quando il ragazzo vide un uomo dai capelli castani, fu veloce a cambiare direzione. Ovviamente, con la sua fortuna, Tyler stava camminando nei corridoi nello stesso momento in cui lui lo stava facendo.

Josh continuò a camminare lungo il corridoio, pregando che l'altro non lo avesse visto. Era così indaffarato a guardarsi dietro le spalle che dimenticò di guardare dove stesse andando, e rischiò di scontrarsi con un infermiere.

Phil gli sorrise. "Josh! Come stai?"

"Uh, sono stato meglio," mormorò, guardandosi ancora dietro le spalle.

"Aw, mi dispiace sentirlo!" Il suo sorriso si infiacchì. "Perché?"

Emise un sospiro. "Per tanto ragioni."

Lui sbatté gli occhi, e poi si sedette vicino al lato della stanza. Indicò con la mano uno spazio di fianco a lui. "Ho tempo."

Il moro si sedette, perché pensò che parlarne con lui non avrebbe fatto del male a nessuno. "è... è riguardo Tyler," ammise.

"Ah," l'altro annuì comprensivo.

"Ha più o meno ammesso di amarmi, ieri." Si graffiò la parte posteriore del suo collo. "Allora mi fece arrabbiare, ma adesso mi fa... mi rende più o meno felice, immagino."

Il ragazzo annuì di nuovo. "Ovviamente. è naturale perdonare velocemente qualcuno quando lo si ama."

"Non amo Tyler," disse bruscamente, in tono di difesa.

"Josh, non devi essere così teso a riguardo con me." Gli diede una pacca sulla spalla. "Lo capisco. Vuoi sapere una cosa?" Si avvicinò a lui. "Quando ero più giovane, più o meno a sette anni, feci un viaggio verso BlackParade con la mia famiglia. Lì, incontrai questo ragazzo, Daniel. Potrà sembrare stupido per te, ma giuro che mi innamorai di lui, durante quelle poche settimane che rimasi a BlackParade. Era un amore infantile, certamente, ma era comunque amore. Non l'ho mai dimenticato. Quello che sto cercando di dirti è che l'amore è un'emozione forte. Non puoi semplicemente ignorarla."

"... ho paura di amare Tyler di nuovo," mormorò. "Non mi fido di lui. Non ce la faccio davvero."

"è normale," lo rassicurò lui. "La fiducia è facile da spezzare, ed estremamente difficile da costruire. è normale per te non essere a tuo agio vicino a Tyler. Ascolta, non conosco molto bene Tyler, ma posso dirti che si è davvero vergognato per quello che ha fatto alla Clique. Non so se conosci tutta la vera storia, ma Tyler fu praticamente forzato a portare là tutta la Clique." Guardò poi il suo orologio e si alzò. "Devo continuare con i miei turni. Non sono un terapista, Josh, sono solo un infermiere. Ma dovresti davvero parlare di questo con Tyler." Anche l'altro si alzò, e ricevette un abbraccio di conforto dal ragazzo. "Devo andare, adesso. La prossima riunione del team di salvataggio è tra poche ore e ho ancor molto da fare."

"C'è un altro incontro oggi?" Josh si accigliò.

"Sì. Amber ha cambiato la programmazione per convocarne sempre di più, visto che si sta avvicinando il momento in cui il team dovrà partire." Phil lo salutò poi con un cenno, e si incamminò lungo il corridoio, di frett.a.

Il moro sospirò, ma decise di pensare sulle parole dell'amico.

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Zeus avvolse un braccio attorno alle spalle di Josh mentre entravano nella stanza degli incontri, e gli diede un bacio sulla fronte. "Stai bene?"

"Sì," replicò, tranquillo. "Solo stanco."

"Posso prendermi domani come giorno libero e possiamo fare qualcosa insieme, se vuoi," si offrì lui.

"No, va tutto bene. La missione di salvataggio è tra poco, non voglio far rimanere indietro entrambi." Presero un posto verso il fondo, come sempre.

Il moro esaminò la stanza quasi istantaneamente, e il suo sguardo si fermò su Tyler. Era di nuovo distratto, con gli occhi vitrei. Vide le manette, e seppe che l'uomo aveva avuto un altro crollo. Questo lo fece preoccupare, e fece quasi in modo che si alzasse per andargli a parlare e scoprire se andava tutto bene.

Ma l'incontro cominciò, e il ragazzo rimase seduto per tutto il tempo; senza prestare attenzione a quello che diceva Amber, il suo sguardo sul castano per la maggior parte del tempo.

Quando la riunione finì, Zeus e Josh furono i primi ad alzarsi, incamminandosi fuori dalla stanza. Lo sguardo di Tyler si alzò all'improvviso verso il compagno quando camminò di fianco a lui, e provò ad alzarsi in piedi più velocemente che poteva. "Josh!"

Il moro sentì Zeus irrigidirsi istantaneamente, ma si fermò. Si girò verso il castano, che era in piedi dietro di lui. "Cosa c'è?" disse, rigidamente, freddamente.

"Io..." il suo sguardo cadde sul pavimento. "Io... Voglio scusarmi."

Il ragazzo lo guardò male. "Non voglio sentire le tue scuse, pensavo di avertelo già detto." Non importava quanto cercava di ricordarsi delle parole di Phil, non riusciva proprio ad andare oltre quello che aveva fatto l'uomo.

"Josh, ti prego," disse a stento. "Per favore, non posso vivere così."

"Avresti dovuto pensarci prima di tradire me e tutta la Clique." replicò l'altro.

Delle lacrime scintillarono negli occhi già vitrei dell'uomo. "Lasciami spiegare," lo pregò ancora lui. "Lasciami spiegare e basta."

"Ha già detto di no, cretino," lo attaccò Zeus. Cominciò poi a tirare via il fidanzato, il braccio legato saldamente attorno alla vita del ragazzo. "Forza, Josh, andiamo ad allenarci."

Lui lo lasciò fare, ma il suo sguardo era costantemente dietro le sue spalle, su Tyler. L'uomo dai capelli castani stava guardando sul pavimento, con una postura curvata. Sembrava sconfitto. Amber gli si avvicinò, lo prese per un braccio, e lo guidò fuori dalla stanza. La vista dell'uomo così debole era strana per Josh, che era sempre stato abituato a vederlo pieno di sé e vivace.

"Vuoi andare ad allenarti o a mangiare?" chiese il fidanzato, quando notò che il ragazzo stava ancora guardando il castano che se ne andava.

Lui lo guardò. Sospirò. "Andiamo ad allenarci. Ho bisogno di distrarmi."

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TYLER TESORO NO FATTI ABBRACCIARE.

SERUM 21 ✓ [TRADUZIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora