Tyler e Blake si separarono non appena sentirono la porta aprirsi. Josh notò la leggera andatura zoppicante alla gamba sinistra del moro, ma non ci diede molto attenzione. Lui si girò, gli occhi spalancati quando si accorse di essere stato visto; si poteva vedere un notevole cambio di espressione quando vide il ragazzo.
Passarono alcuni secondi di silenzio imbarazzante, e poi Josh cominciò a urlare, "Cosa diamine state facendo?!"
La ragazza scivolò giù dal tavolo, con la faccia rossa. "S-Stavamo soltanto, um, facendo p-pratica."
L'altro non disse nulla, ancora stupefatto di vedere il rosso.
"Dovresti essere qui aiutarlo con la sua dannata gamba, non per baciarlo!" gridò contro di lei.
"Io - io... Noi - Lo stavo f-facendo!" balbettò, indietreggiando.
"Esci immediatamente da qui!" la aggredì. I tavoli e gli oggetti sopra di essi cominciarono a tremare, e Blake si precipitò fuori dalla stanza, come un cane bastonato. Il tremolio di fermò, quando la ragazza lasciò la stanza.
E rimasero loro due.
Tyler lo fissò, lo shock era già scomparso dalla sua faccia. "Josh," disse, riconoscendolo. Sembrava sospettoso. Ma poi la sicurezza rimpiazzò quell'impressione. "Stai bene, come al solito."
Lui lo derise, roteando gli occhi.
"Credevo che non ti avrei mai più rivisto."
"Speravo lo stesso," rispose, ma la sua sicurezza era lontana dall'essere notata adesso.
Comparve un sorriso sulle labbra del moro. "Devi odiarmi. O essere molto arrabbiato."
"Sì, qualcosa del genere," mormorò.
"Beh, perché sei qui allora?" Incrociò le sue braccia sul petto, e si appoggiò al tavolo. "Per interrompere la mia sessione di pomiciata con Blake?"
"Non dovresti nemmeno fare quelle cose con lei," sputò il rosso.
Le sue sopracciglia si alzarono di scatto. "Ci sono molte cose che non dovrei fare, ma che faccio comunque. Dov'è il divertimento nel fare quello che ci viene detto?" (a/n: i said, "no!" "oh give it a rest, i could persuade you. i'm not your typ - scusatemi non ho potuto resistere)
"Comunque non sei autorizzato a farlo," sibilò il più basso.
"Perché mai ti interessa?" lo sfidò. I suoi occhi si rimpicciolirono. "Sei geloso, Josh?"
"No!" squittì. "è ridicolo."
"Bene. Allora non ti dispiacerà vedermi mentre bacio Blake," sorrise lui. Si staccò dal tavolo, e si girò verso di esso, per esaminare le armi rimaste. Era il suo modo di dire 'la conversazione è finita', ma il ragazzo non aveva finito.
"Perché vuoi salvare la Clique?" chiese, e per una volta, non c'era un sottotono rabbioso nella sua voce.
Il moro si bloccò, e sospirò. Appoggiò la lama che aveva in mano. "Perché è colpa mia se sono lì in primo luogo." disse dolcemente. "E non posso convivere con il fatto che sia stato io a metterli lì."
Josh lo guardò male. La risposta l'aveva toccato nel modo sbagliato. "Non potevi pensarci prima di metterli là?" ringhiò.
"Non mi spiegherò con te, Josh." lo aggredì lui, girandosi improvvisamente per guardarlo in faccia. Il rosso luccicava nei suoi occhi. "Tutto quello che farai sarà criticarmi, giudicarmi. Non sai proprio niente di me, non sai nemmeno come io abbia cominciato a parlare con Penelope, quindi non hai il dannato diritto di dire che quello che ho fatto era sbagliato. So che quello che ho fatto era sbagliato. Smettila di disturbarmi, se non vuoi starmi vicino." Si girò di nuovo verso il tavolo.
L'altro rimase lì, stupito. Ma poi la sua rabbia ritornò. "So esattamente perché l'hai fatto, l'hai fatto per Jenna!"
Tyler tese visibilmente i muscoli. Il rosso seppe immediatamente di aver fatto un errore a menzionarla, ma non gli importava. "Non parlare di lei," disse, e la voce sembrava roca, acida. "E non l'ho fatto per Jenna."
"Allora per cosa l'hai fatto?" Stava fissando l'uomo così intensamente che avrebbe potuto scavargli dei buchi sulla schiena. "Non c'è una buona ragione che giustifichi tutto ciò."
Il moro gli fece un cenno per mandarlo via, senza guardarlo. Rise, ironicamente. "Avrei amato vedere come ti saresti comportato al posto mio nella situazione in cui venni messo, Josh."
Il rosso prese un grosso sospiro, in un modo per far notare all'altro che era su tutte le furie. "Voglio solo capire perché sei qui di nuovo."
Lui lo guardò, e i lati della sua bocca si piegarono in un sorrisetto. "Mi mandava il mio piccolo ragazzo, ovviamente," disse, in modo sarcastico e prendendolo in giro.
Nelle guance del ragazzo comparvero delle sfumature rosse. "Sei davvero un cretino. è tutto uno scherzo per te? Flirti con tutti in questo modo?"
"Sì, in generale lo faccio. Ma intendo quello che dico solo con te, piccolo," gli fece l'occhiolino, e ancora una volta, le guance del ragazzo divennero rosse.
"Sai una cosa, non ho bisogno di tutto questo," ansimò. "Possiamo parlare quando crescerai e diventerai un po' più maturo."
La porta della sala d'addestramento sotterranea si aprì, e il rosso guardò oltre la sua spalla. Era pronto a rivedere Blake, ma sbatté gli occhi quando vide Zeus.
"Hey, piccolo," disse nel mezzo di un sorriso.
Dietro il più basso, le sopracciglia del castano si accigliarono, e un tremolio di incredulità gli danzarono in viso. Stava sentendo cose, o quest'uomo l'aveva appena chiamato 'piccolo'?
"Zeus, cosa stai facendo qui?" mormorò al ragazzo quando avvolse un braccio attorno alle sua spalle.
"è ora di pranzo." disse, come risposta. "Vuoi andare a mangiare?"
Il moro fissò le vicine prossimità dei due uomini. Non lo negherà, non gli piaceva nemmeno un po'. Il rosso cominciò a sussurrare qualcosa nell'orecchio dell'altro, ma il più altro parlò. "Sembri famigliare."
Lo sguardo dell'interpellato si girò verso di lui. "Come?"
"Ti ho già visto prima d'ora?" Piegò la testa.
"Conosci i miei fratelli. Atena, Artemide, e Apollo," disse lui, con una voce fredda e attenta.
"Ah, sì, la famiglia Greca," rise sotto i baffi. Aveva le braccia incrociate sul petto. "Qual è il tuo nome?"
"Zeus."
Lui rise divertito. "Zeus? Wow, che bel nome. Credo che invece ti chiamerò Lightning Boy. Posso chiamarti così? Immagino che tu abbia qualche tipo di Gene Temporale."
"Sì, ho un Gene Temporale," disse lui attraverso i denti chiusi. "Ma puoi chiamarmi Zeus."
"Hm," mormorò, dando picchietti veloci sul mendo. "Mi piace di più Lightning Boy. Ho sentito che è ora di pranzo? Grandioso, sono affamato!" Afferrò un panno bianco, e lo usò per pulire il sudore che aveva sulla fronte. Cominciò a incamminarsi verso l'uscita,rallentando quando fu di fronte alla coppia. "Dovremmo allenarci insieme qualche volta, Zeus." Lo guardò dall'alto al basso, con fare di supremazia. "Ci andrò piano, non preoccuparti."
Il suo sguardo si rivolse poi verso il rosso, che lo stava guardando con un'espressione scocciata. "Ci vediamo in giro, Josh," gli fece l'occhiolino.
Lui esalò un soffio indignato, mentre il più grande appoggiò il panno attorno alle spalle e lasciò la stanza d'addestramento sotterranea.
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TYLER GRAZIE A DIO SEI TORNATO OMFG.
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SERUM 21 ✓ [TRADUZIONE]
Fanfiction[joshler • top tyler] SECONDO LIBRO DELLA 21 SERIES "Perché stai con lui?" "Perché mi ama." "Non è l'unico." "E io lo amo perché non mi ha tradito." --- Fanfiction non mia, ma di @colorfultyler, tutti i diritti vanno a lei, io l'ho sol...