IO ODIO LA PALLAVOLO

3.3K 158 22
                                    

La ragazza fece un inchino davanti alla classe silenziosa e in attesa.

-Mi chiamo Hikari Hazumi, ho 17 anni e vengo da Tokyo. Piacere di conoscervi-.

Fece un profondo respiro liberatorio e raddrizzò la schiena mentre i suoi nuovi compagni rispondevano al saluto.

Aveva sempre detestato quel genere di formalità, ma se non altro toglievano quasi immediatamente dall'impiccio di dover ripetere il proprio nome e la provenienza per un indefinito numero di volte. E farlo era una cosa piuttosto normale considerando che era appena giunta in una nuova scuola e in una nuova classe, ad anno scolastico già iniziato da quasi un mese.

La professoressa riprese le presentazioni, spiegando brevemente il motivo per cui sarebbe stata in classe con loro per il restante anno e infine le indicò un banco vuoto poco lontano.

Si avviò lentamente verso il suo posto e rispose a un paio di sorrisi dei vicini di banco. Si prese il suo tempo per sistemarsi e riportò l'attenzione sulla professoressa la quale, dopo un attimo per far riprendere la classe, iniziò la lezione.

Da quel giorno avrebbe dovuto riprendere un po' daccapo gli studi che era stata costretta a sospendere fino a quel momento. Per cui, intenta a seguire la lezione al meglio, Hikari non si accorse di un paio di occhi magnetici che la osservarono per tutto il tempo.

Per circa metà della mattinata il ragazzo continuò a fissare la nuova arrivata con interesse. Sedeva qualche banco dietro di lei, nella fila alla sua destra, e poteva osservarla senza che lei se ne potesse accorgere.

Era davvero carina, con lunghi capelli castano chiaro che teneva legati in una treccia posata sulla spalla, un fisico snello e...molto più alta di lui, anche se la cosa era abbastanza normale considerato la sua bassa statura; ma era evidente che superasse anche molti degli altri compagni maschi, tutti comunque più slanciati di lui.

Ma non era stato quello ad aver catturato principalmente la sua attenzione. Nonostante il sorriso seppur nervoso che aveva sfoderato durante le presentazioni era evidente, almeno a lui, che la ragazza detestasse trovarsi lì. Non certo per i compagni che ancora non conosceva, né per le lezioni, ma i suoi movimenti calcolati tradivano una certa frenesia tenuta ostinatamente a bada. Sembrava essere fuori luogo.

-Oooh! Dev'essere bello abitare in una grande città!- esclamò una delle ragazze sedute attorno a lei, durante la pausa pranzo.

Alcune delle nuove compagne l'avevano circondata appena la lezione era terminata e nonostante l'imbarazzo iniziale Hikari si era sentita benvoluta ed era riuscita a mettersi a proprio agio.

-C'è molto caos, a dire il vero. Preferisco di gran lunga la vita tranquilla di provincia- replicò con un sorriso.

Una ragazza dai capelli corti che si era presentata come Naeko si sporse in avanti per osservarla con insistenza e Hikari fu costretta a ritrarsi, leggermente a disagio.

-E' per quasto motivo che ti sei trasferita?- chiese diretta.

Ecco la domanda che temeva arrivasse da un momento all'altro.

Si strinse nelle spalle. -No, no. E' una lunga storia. In realtà sono momentaneamente ospite da alcuni miei zii. Sarà solo per questo anno, poi tornerò a casa mia-.

-Quindi passerai con noi solo il secondo anno- commentò Kaori, una ragazzina bionda con gli occhiali, intenta ad aprire il suo porta pranzo. -A ogni modo sono certa ti troverai bene, qui. E' una buona scuola. Certo non è una allo stesso livello di accademie prestigiose ma abbiamo ottimi professori. E poi ci sono diversi club di attività extrascolastiche a cui potersi iscrivere, non ti annoierai di certo-.

-Ah! A proposito!- esclamò Naeko, facendole sussultare. -Certamente ti iscriverai a qualche club, vero? Io faccio parte del club di basket femminile, ci far...-

Hikari sollevò le mani davanti a sé, fermandola.

-No, no- annunciò decisa, facendo un sorrisetto nervoso. -Non ho alcuna intenzione di iscrivermi a nessun club-.

-Ma come!?- continuò l'altra, sorpresa.

-E' solo per un anno e non avrebbe senso. E poi devo recuperare un po' con lo studio che ho perso per via del trasferimento- e riprese a mangiare. -Ma grazie lo stesso per l'invito-.

-Però è davvero un peccato- bofonchiò Naeko, delusa. -Una con il fisico come il tuo farebbe davvero comodo alla squadra. C'è anche il club di pallavolo femminile, potresti iscriverti...-

-Non mi iscriverò a nessun club- tagliò corto Hikari, diventando seria all'improvviso. -Meno tra tutti a quello di pallavolo-.

Le compagne la fissarono in silenzio, sorprese dal suo improvviso mutamento.

-Ma...-

Hikari sollevò due occhi grigi come il metallo sulla ragazza seduta davanti a sé e la inchiodò con uno sguardo feroce. In quello stesso istante un ragazzo stava passando vicino a loro e si bloccò all'istante, ghiacciato dalle parole che seguirono.

-Io odio la pallavolo!-

Io odio la PallavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora