INDECISIONI

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-Hazumi!-
Il silenzio che seguì fu appena disturbato dal leggero chiacchiericcio della classe.
-Hazumi!-
Yuu, il mento posato contro il palmo della mano, spostò svogliatamente lo sguardo verso il banco vuoto.
Una delle ragazze sollevò una mano per informare il professore che anche quel giorno era assente e l'uomo, dopo aver preso nota sul registro, proseguì l'appello.
Il Libero continuò a fissare il banco vuoto. Era già il terzo giorno che Hikari saltava le lezioni ed era una cosa alquanto strana se considerava che in classe l'aveva vista sempre concentrata e durante la Golden Week si era persino portata dietro i libri per studiare mentre loro si allenavano.
Involontariamente storse il labbro. Non era la prima volta che qualche compagno si assentava, anche per più giorni di seguito, ma chissà perché ora si sentiva stranamente agitato. E se le fosse capitato qualcosa?
Scosse la testa per schiarirsi le idee e concentrarsi su quanto stava spiegando il professore. Qualche istante più tardi riportò lo sguardo sul banco della compagna. Sbuffò, irritato, e si morse un labbro. Perché continuava a rimuginarci su? In fondo che gli importava? E poi non aveva neanche modo di sapere...
Meccanicamente si portò la mano sulla tasca dei pantaloni, dove custodiva il cellulare. Hikari gli aveva dato il suo numero la domenica dell'amichevole, poteva chiamarla durante la pausa pranzo e chiederle se fosse tutto ok.
Il barlume di entusiasmo si smorzò quasi immediatamente.
E se non gli avesse risposto?
E se anche lo avesse fatto ma non gli dicesse nulla comunque?

-Da quando ti preoccupi di essere preoccupato per una ragazza?- domandò Tanaka qualche ora più tardi, durante la pausa pranzo.
Yuu lo guardò senza capire. -Eh!?- fece disorientato.
Aveva raggiunto l'amico nella sua classe per pranzare come facevano di solito assieme anche agli altri tre compagni di squadra del secondo anno, e aveva esposto loro i suoi dubbi se contattare o meno la ragazza e assicurarsi che stesse bene.
-Andiamo! Hai capito cosa voglio dire. Ti stai preoccupando inutilmente, non è da te- continuò l'amico con la bocca piena.
-Tanaka ha ragione- concordò Narita, un ragazzotto poco più alto di lui e dai capelli neri e cortissimi.
-Io non mi farei tanti problemi e la chiamerei. In fondo sei un suo compagno di classe, è una cosa del tutto normale voler sapere perché non è venuta a scuola- aggiunse Kinoshita, un compagno dai capelli biondo cenere, un po' più timido.
Yuu assentì ma rimase a fissare il pavimento, poco convinto.
-Hai provato a chiedere al suo gruppo di amiche?- riprese Tanaka.
-Non ne hanno idea, a quanto pare non possiedono il suo numero-.
-Allora sei proprio fortunato, se sei l'unico a cui l'ha concesso- e tornò al suo bento.
-Cosa c'è che non ti convince?- chiese Ennoshita all'improvviso. Nishinoya sollevò lo sguardo su di lui. -E' chiaro che c'è qualcosa che ti preoccupa-.
L'amico si prese qualche istante prima di rispondere. -E'...che mi è sembrata strana-.
Tanaka e Narita sollevarono lo sguardo dal loro cibo. -Beh, sicuramente è un po' fuori del comune- commentò il primo.
Yuu scosse la testa. -Voglio dire...in questi ultimi giorni era diversa-.
Ennoshita si scambiò un'occhiata con i compagni. -Spiegati-.
-Sembrava triste-.
-Beh, hai detto che viene da Tokyo e al momento vive con gli zii. Forse sarà dovuto a quello-.
-No. Quella è una cosa che ti aspetti i primi giorni, quando hai appena cambiato scuola e non conosci ancora nessuno, ma non ora. E comunque neanche il primo giorno l'ho vista così. Sin da quando è arrivata in classe ho sempre avuto la sensazione che fosse...come dire, fuori luogo, ma mai triste per essere lontana dalla sua casa. E' sempre stata abbastanza riservata, anche durante il periodo che è stata con noi, e tranne quella volta che si è arrabbiata con Asahi-san non l'ho mai vista perdere il controllo. Inoltre...- e fece una pausa significativa -...quella che avete conosciuto voi non è la Hikari che ho conosciuto io-.
I quattro lo guardarono perplessi.
-E' completamente diversa. Era molto più diretta quando deve dire le cose e sembrava essere sempre in conflitto con chiunque. Sinceramente mi ha sorpreso molto quando ha deciso di darmi il suo numero di telefono, la Hikari dei primi giorni non l'avrebbe mai fatto. Poi, però, da qualche giorno è cambiata di nuovo. Ho notato che molto spesso si estraniava, come se avesse la mente altrove-.
Ennoshita sussultò, sorpreso dalla conclusione a cui era giunto. -Vuoi...dire che è cambiata dopo la Golden Week?-
Yuu annuì.
Tanaka si allungò contro lo schienale della sedia e stiracchiò le braccia. -Secondo te cosa può essere accaduto?-
-Non lo so. Le ho parlato qualche volta, e in quelle occasioni si è comportata normalmente. Però quando la osservavo senza che se ne accorgesse il suo viso assumeva un'espressione davvero malinconica-.
-Se sei preoccupato dovresti chiamarla- insistette Kinoshita.
-Concordo- fece Tanaka. -Sei un suo compagno di classe, puoi sempre trovare la scusa dei compiti per casa-.
Nishinoya estrasse il cellulare dalla tasca e lo fissò per qualche breve attimo. Esitò. Poi aprì la schermata e scrisse poche brevi battute.

Io odio la PallavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora