LIVIDI

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Erano già passata due settimane da quando era tornata a dedicarsi interamente agli studi eppure, nonostante quello che si era prefissata, Hikari spesso aveva difficoltà a concentrarsi, la sua mente rivolta altrove.
Nishinoya, come pattuito, non l'aveva più importunata con la storia del club, ma spesso si fermava a parlare con lei durante la pausa o nei cambi di lezione, ridendo e coinvolgendola con il suo spirito esuberante come se fossero amici di vecchia data, e un paio di volte l'aveva anche invitata a raggiungere Ryu e gli altri del secondo anno per pranzare insieme.
Doveva ancora abituarsi all'atteggiamento imprevedibile del Libero ma tutto sommato trovava piacevole la sua compagnia.
Tuttavia continuava a sembrare le mancasse qualcosa. Aveva persino pensato di parlarne con il compagno, ma alla fine vi aveva rinunciato. Se lo avesse fatto avrebbe gridato a tutti la propria debolezza.

Era persa nella trama del libro, masticando senza fretta, quando un banco venne affiancato al suo e sollevò lo sguardo contro quello enigmatico di Nishinoya.
-Ma cosa...-
-Ti spiace se pranzo assieme a te?- disse sedendosi e senza attendere la sua risposta cominciò a spacchettare il suo bento.
Hikari rimase ammutolita per qualche istante. -No...affatto-.
-Come mai non sei uscita a pranzare fuori con le altre?-
-Non mi andava. Volevo stare un po' da sola-.
-Uhm...- Noya si fermò a metà del boccone. -Vuoi che me ne vada?-
Gli scoccò un'occhiata diffidente ma divertita e richiuse il libro che stava leggendo.
-E da quando fai quello che ti viene detto?- e fece un ghigno alla sua espressione. -No, rimani pure-.
Il ragazzo prese il boccone e cominciò a masticare soddisfatto. Poi abbassò lo sguardo sulla copertina del libro.
-Che stai leggendo?-
-Un romanzo-.
-Oh! D'amore?-
L'occhiata che gli rivolse ora era decisamente più contrariata.
-Non mi piacciono le storie sdolcinate, quelle le lascio alle ragazzine che perdono tempo a sognare a occhi aperti. Io preferisco staccare dalla monotonia e dai problemi di tutti i giorni con romanzi d'azione o di avventura-.
Noya ingoiò e sollevò lo sguardo.
-Allora non sei una ragazza romantica?-
-Perchè dovrei esserlo?- domandò infastidita.
-Bhe, immagino che tutte le ragazze lo siano. O no?-
-Ti sembro una ragazza romantica?- ringhiò tra i denti e il Libero si guardò bene dal rispondere, sia in positivo che in negativo. -Preferisco non perdermi in queste sciocchezze-.
Nonostante fosse consapevole di star inoltrandosi in un terreno impervio, ma per certi versi attratto dalla piega che stava prendendo il discorso, il ragazzo lasciò le bacchette e posò il mento sulla mano aperta, osservando la compagna con interesse.
-Non parli molto spesso di te, vero?- domandò a bruciapelo.
Hikari si strinse nelle spalle.
-A dire il vero quasi mai-.
L'altro continuò a fissarla con insistenza. -Non hai un buon rapporto con gli altri?-
Un po' esasperata ma allo stesso tempo divertita, Hikari tornò a incrociare il suo sguardo.
-Diciamo solo che non mi piace intraprendere rapporti con individui con cui so per certo di non poter andare d'accordo. E, generalmente, le persone con cui non riesco ad avere dei punti di contatto sono molto spesso le ragazze. Per certi versi riesco a trovarmi molto più a mio agio con i ragazzi-.
Nishinoya inarcò le sopracciglia.
-Non fraintendermi- lo redarguì. -Voglio solo dire che la maggior parte delle ragazze della mia età preferisce parlare di trucchi, abiti e ragazzi. Tutte cose noiose e frivole dal mio punto di vista. Non riesco a prendere parte ai loro discorsi, mi trovo sempre fuori luogo. Anche con le compagne della mia vecchia scuola era lo stesso- e involontariamente fece un breve sospiro. -Ammetto che forse è anche un po' colpa mia, ma non posso farci niente-.
-Quindi non andavi molto d'accordo neanche con loro- mormorò il Libero.
Hikari si prese qualche istante. -Diciamo che...preferisco rimanere in disparte, se posso-.
Per un breve istante a Nishinoya parve di intravedere nei suoi occhi un velo di tristezza ma l'attimo passò e lei tornò a guardarlo. Involontariamente distolse lo sguardo, abbassandolo verso le mani della ragazza, e un istante dopo si rese conto che le nocche erano livide e con la pelle sbucciata. Hikari sembrò notarlo e si tirò le maniche del golfino fin sopra i polsi, nascondendo le mani alla sua vista.

Io odio la PallavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora