CAMBIARE IDEA

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-Alla fine ce l'ha fatta- mormorò Hikari, seria ma scoraggiata.
L'uomo più basso si volse a guardarla e si sistemò gli occhiali sul naso, ma la ragazza continuò a tenere gli occhi fissi sul campo.
-Si sono abituati ai loro movimenti-.
Anche il biondo si volse verso di lei e stavolta Hikari affrontò lo sguardo.
-Il numero 7 ha seguito Hinata per tutto questo tempo. Da quando sono rientrati dal primo time-out non ha fatto altro che marcarlo stretto. In fondo il nostro tappetto continuava a saltare dove non c'era il muro, non sarebbe stato difficile obbligarlo a forzare la traiettoria. Anche se la prima volta la loro assurda veloce può lasciare davvero impressionati, a lungo andare diventa facile intuirla. L'Alzatore della Nekoma ha soltanto indicato al loro Centrale come muoversi-.
I due si scambiarono un'occhiata.
-Se poi aggiungiamo che la Nekoma è una squadra collaudata e che gioca da molto più tempo, è facile comprendere che riescono a trovare un metodo per contrastarla-.
-Quindi secondo te non hanno chance di battere il Nekoma?- commentò il biondo.
-Allo stato attuale delle cose non hanno uno schema ben preciso per contrastare una formazione di classe nazionale. Hanno buoni attacchi ma sono facilmente prevedibili per una squadra abituata a livelli più alti- tornò a guardare verso il campo dove gli atleti stavano per riprendere il secondo set e fece un ghigno, divertita. -Tuttavia devono solo trovare la loro giusta intesa-.

La partita riprese qualche minuto più tardi.
La Karasuno stava tentando di correre ai ripari, dopo la batosta finale del primo set, ma i loro attacchi si fecero meno pressanti.
A un tratto, forse per svegliare il compagno, Kageyama aveva chiamato un'alzata e aveva eseguito una parallela strettissima, lasciando di stucco anche le due bande, e Hinata aveva iniziato a emularlo e a smettere di chiudere gli occhi quando schiacciava la veloce assurda. Ma il risultato fu peggio del previsto e Ukai fu costretto a bruciare entrambi i time-out nel giro di pochissimo per cercare di dargli delle dritte utili.
Asahi e Tanaka cercavano di fare quanti più punti possibili, tentando di recuperare gli errori del loro Centrale, ma sebbene il coach avversario sembrasse temere gli attacchi dell'Asso, facendolo marcare al loro Libero, il resto faceva acqua da tutte le parti. Se non fosse stato per Nishinoya e Sawamura che recuperavano quanti più palloni possibili, la partita sarebbe già terminata da tempo.
Ormai erano allo sbando. Ogni volta che facevano punto il Nekoma se lo riprendeva facilmente, senza lasciarli recuperare.
Come se non bastasse si era aggiunto il Capitano avversario, che era un Centrale bravissimo. Da quando era passato lui in prima linea il duo dei primini aveva ripreso a fare la loro combinazione assurda, che era molto più difficile da intuire per il muro a lettura, in cui il Capitano sembrava eccellere. Ma proprio quando sembrava di aver preso il ritmo la Nekoma giocò un altro asso nella manica e dopo aver ricevuto la palla battuta da Hinata si spostarono simultaneamente sotto rete, eludendo il muro della Karasuno e attaccando dalla seconda linea.

Come ultima, disperata risorsa, Ukai, consapevole che al momento la loro mancanza di tecnica li avrebbe fatti perdere miseramente contro quella collaudata degli avversari, intimò ai propri ragazzi di attaccare utilizzando soprattutto la forza, unica dote al momento disponibile e comunque maggiore rispetto al Nekoma.
La partita, tuttavia, finì dopo un interminabile scambio in cui l'Alzatore della Nekoma fece rimbalzare la palla nell'altro campo all'ultimo istante, proprio quando sembrava che stesse per cadere nella loro metà campo dopo aver colpito la rete. Nishinoya la rincorse, cercando di recuperarla, ma la sfera colpì il pavimento subito dentro la linea e continuò a rotolare lontano, lasciando il Libero a terra.

Nessuno della Karasuno riuscì parlare e persino i due uomini sugli spalti sospirarono, delusi.
Il professore Takeda si accasciò sulla panchina, demoralizzato, ma il coach rimase in piedi.
-Non abbiamo sbagliato nulla- disse, amareggiato. -Ciò non toglie il fatto che abbiamo comunque perso- ammise.
-Ancora una!- gridò Hinata all'improvviso e tutti si voltarono verso di lui. -Giochiamo ancora!-
L'allenatore del Nekoma lo fissò per qualche istante sorpreso per poi esplodere in un'allegra risata.
-Ci sto!- annunciò. -In fondo possiamo farlo perché è un'amichevole-.
Hinata esultò con un urlo di giubilo e le squadre guadagnarono le panchine per riposare un istante e recuperare un po' di fiato prima di ricominciare.

Io odio la PallavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora