LA DIVINITA' GUARDIANA

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Hikari ebbe le prime avvisaglie che forse aveva davvero scelto la scuola sbagliata a neanche una settimana dal suo arrivo.

Era intenta a leggere un libro durante la pausa pranzo quando il ragazzo si fermò davanti al suo banco e la squadrò, serio. Sollevò la testa dal libro e lo fissò a sua volta, per nulla intimorita dalla sue espressione.

Da quando era giunta in quella nuova classe, Nishinoya Yuu era stato l'unico con cui non aveva legato. Sin dal primo giorno l'aveva osservata di nascosto, anche se credeva che lei non se ne fosse accorta, e aveva avvertito spesso il suo sguardo magnetico perforarle la schiena.

A prima vista era un ragazzo decisamente normale, capelli castani tenuti dritti col gel con un piccolo ciuffo biondo che ricadeva al centro della fronte. Occhi castani dallo sguardo intenso e un sorriso decisamente sbarazzino. Ma se lo avesse incontrato per la prima volta fuori dalla scuola, avrebbe certamente presupposto fosse uno delle medie.

Era decisamente basso ed era convinta non superasse il metro e sessanta. Eppure sprigionava un'aurea incredibile quando era nelle vicinanze e si sentiva di poter affermare con certezza, anche se non aveva mai avuto modo di verificarlo fino a quel momento, che fosse un tipo abbastanza determinato.

Tuttavia si era tenuto a debita distanza e non le aveva mai rivolto la parola, limitandosi a occhiate feroci ogni volta che le passava vicino o incrociava il suo sguardo. Fino ad allora.

-Posso fare qualcosa per te, Nishinoya?- domandò dopo qualche istante.

-Era già da un po' di giorni che avrei voluto parlartene...ma fin'ora eri sempre accerchiata dalle altre ragazze- fece con un tono di voce che la urtò ancora di più, dando finalmente voce alle occhiate che le aveva lanciato fino a quel momento.

Hikari era certa di non aver fatto nulla contro il ragazzo ma era evidente che ce l'avesse decisamente con lei. Non che la cosa le interessasse particolarmente, non era tipo da dare importanza a ciò che la gente pensasse o facesse purché non ledessero la sua persona in qualche modo. Era solita farsi i suoi affari e allo stesso modo lasciava che gli altri facessero i propri. Certo non poteva dire di avere un buon carattere, ma tutto sommato si era sempre reputata una ragazza piuttosto onesta. Malgrado ciò detestava l'aria di sufficienza con cui spesso veniva guardata e le occhiate di Nishinoya avevano decisamente raggiunto il limite. E la cosa le dava estremamente fastidio.

-Mi riferisco a quello che hai detto qualche giorno fa alle ragazze, durante la pausa pranzo-.

Hikari corrugò la fronte. -Non so di cosa tu stia parlando- ammise, visibilmente sorpresa.

Il ragazzo incrociò le braccia e sollevò il mento, in un gesto di sfida. I compagni attorno a loro arretrarono di un passo, intimiditi, ma lei sembrò non essere assolutamente preoccupata. Nonostante la stesse squadrando dall'alto con aria minacciosa le sarebbe bastato sollevarsi dalla sedia per sottometterlo con la propria altezza. Per ora, aveva deciso di dargli ancora qualche minuto di gloria.

-Ti metti a origliare i discorsi altrui?-

Gli occhi castani si ridussero a due fessure di fuoco. -Ho solo carpito qualche brano della vostra conversazione mentre vi passavo vicino. In ogni caso quello che hai detto non mi è piaciuto-.

Hikari storse il labbro, riflettendo. Ricordava vagamente quello di cui aveva discusso con le compagne durante le varie pause pranzo, ma c'era stato un unico momento in cui, effettivamente, il ragazzo le aveva lanciato uno sguardo di fuoco durante la pausa del primo giorno, passandole accanto mentre era intenta a conversare sui club della scuola. Un angolo della bocca si sollevò lentamente in un sorriso beffardo quando se ne rese conto. Ora si spiegavano diverse cose!

Io odio la PallavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora