Il piumone a coprire le mie gambe incrociate, vestite da una tuta - come sempre larga - grigia, e sopra la solita felpa.
La canna consumata ormai riposta sul - secondo - portacenere di mia proprietà, questo presente nella mia camera è ancor più pieno e sporco, sinceramente è noioso svuotarlo ogni volta, la fame chimica sta prendendo possesso di me, tra i fazzoletti e il piumone cerco di trovare le Skittles - comprate da Lottie -, il pacchetto mi sembra differente dal solito, incuriosito leggo sopra la plastica 'Skittles tropical' lo apro velocemente volendo assaggiare e sentire la differenza - anche perché la fame chimica mi stava divorando - blu, verdi, rosse, gialle, fanculo.Sono nel dormiveglia quando la porta si apre lentamente mostrandomi chi è, Lottie << Lou dovresti misurarti la febbre >> mi dice sedendosi al mio fianco sul materasso di pietra, con una mano mi accarezza la fronte bollente e bagnata, spostando il grande ciuffo di capelli lisci - ormai umidi per il sudore -, annuisco prendendo dalle sue mani il termometro, posizionandolo sotto l'ascella sinistra << cazzo Louis lavati ogni tanto! >> dice tappandosi velocemente il naso iniziando a ridere, la guardo leggermente storto per poi farle una linguaccia << lavarsi è uno spreco di tempo mia cara Lottie, le persone impiegano dieci, quindici, se non trenta minuti della loro vita per fare un'azione che poi, a cosa porta? >> la guardo premendo il braccio contro l'ascella per tenere fermo l'aggeggio << Per non intossicare chi ti è in torno e per non avere la lebbra >> mi risponde ovvia mia sorella << Touché >> le rispondo ridacchiando leggermente insieme a lei.
Il termometro suona dopo alcuni minuti, lo predo e leggendo i miei gradi corporei sbuffo sonoramente << che cazzo. >> impreco mentre Lottie prende l'oggetto dalla parte più in alto, con la punta delle dita << Lo disinfetto e torno da te con una pasticca per abbassarti la temperatura >> dice ancora con tono divertito uscendo dalla stanza << fottiti Lottie! >> le rispondo con lo stesso tono.
La temperatura è quasi nella norma adesso, sto sudando come non ho mai fatto, il piumone attorcigliato in torno al corpo come se fosse una trappola letale per un topo indifeso.
Vorrei farmi un'altra canna ma non voglio mangiare ancora, le calorie del pacchetto delle Skittles mi bastano fino a domani sera, se non oltre.<< Lou c'è Stan!! >> urla Fizzy dal piano inferiore, mi sistemo - almeno provo - i capelli, sentendo i passi del mio amico salire le scale, è carino, molte volte l'ho utilizzato per far ingelosire Harry, e funzionava alla grande visto che ha una cotta per me da anni e guardava Harry con invidia infinita.
<< Oi Lou, ti trovo.. >> si ferma non sapendo cosa dire appena vede il mio volto stremato << una merda >> concludo io mettendomi con il busto poggiato contro lo schienale, si avvicina al letto sedendosi nel punto esatto dove si era messa anche Lottie precedentemente, in mano aveva una busta di plastica bianca << che hai portato? >> dico allungando le mani verso il piccolo sacco, ma lui prontamente lo allontana da me, portando l'altra mano davanti al mio volto, muovendo l'indice a destra e sinistra in segno di negazione << non essere così curioso Tomlinson, tempo al tempo, ricordati che la curiosità uccide l'uomo. >> posa la busta sotto il letto - probabilmente accanto a resti di cibo di mesi fa e vestiti lerci - per poi tornare con lo sguardo verso la mia figura.
<< Hai saputo di Harry? >> dice velocemente come se avesse voluto parlare fin da subito di questo ma per non essere invadente ha aspettato, quella domanda è stata come lo strappo improvviso di un cerotto.
Annuisco soltanto, distogliendo lo sguardo del mio amico << Oli mi ha detto che ti manca >> alzo un sopracciglio avvicinandomi con il corpo a lui << E quando mai questa frase è stata pronunciata dalle mie cazzo di labbra? >> rispondo curioso, posso percepire la sua agitazione anche solo guardandolo negli occhi, è normale, far incazzare il tipo che ti piace ti manda in pappa il cervello << i-io non lo so Louis! Me lo ha detto lui, io.. io non sapevo nulla! >> parla gesticolando passandosi più volte la mano tra i capelli, mentre morde freneticamente il suo labbro inferiore << posso vedere il contenuto della busta? >> cambio argomento tornando con il busto contro lo schienale, un sospiro di sollievo sfiora le sue labbra mentre la busta viene poggiata sulle mie gambe, coperte ancora dal piumone.
Prende il pezzo di plastica voltandolo sottosopra facendo uscire il contenuto, merendine a base di cioccolato, fottute meravigliose merendine a base di cioccolato << cazzo grazie, ho la scorta per un anno adesso! >> dico abbracciandolo, tossisce sentendo la puzza emanata dal mio corpo, ma non si sposta, resta stretto tra le mie braccia, so che Oli è il mio migliore amico, ma alle fine Stan è una persona migliore rispetto al rosso.
<< Mi manca tremendamente tanto. >> questa frase è stata un sussurro uscito dalle mie labbra, il peso che avevo nello stomaco - ormai da un anno a questa parte - adesso è più leggero, ma ora, un nodo è nella mia gola, e le guance sono umide.
STAI LEGGENDO
Paranoid || L.S.
FanfictionParte presa dal prologo: '[..] Sono semplicemente Louis Tomlinson, l'unico puntino coglione del radar di milioni di tossici, che si trova all'estremità, come se volesse scomparire anche da quella inutile piattaforma. Sono quel ragazzo che ha perso l...