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<< Che ne dici se ti vai a fare una doccia? Il tuo odore è pessimo >> mi rimprovera Harry, annuisco sconfitto alzandomi, sono stufo di sentire la gente lamentarsi del mio cattivo odore, poso la piccola candela dentro un cassetto e mi avvio - contro voglia - verso il bagno.

Harry è probabilmente in sala a giocare con le gemelle, l'acqua scorre - dopo alcune settimane - lungo il mio corpo, è tiepida, il sapone cola lungo la mia pelle liscia, la testa bassa mentre il ciuffo folto e bagnato ricade dinanzi al mio volto, le braccia stese lungo i fianchi, mentre l'astinenza inizia a farsi sentire, uno dei sintomi è avere una tremenda fame, e questo non va affatto bene, porto una mano sul mio stomaco stringendo la pelle per far cercare di cessare quel dolore interno, ma ovviamente la situazione non cambia, cerco di vocalizzare i miei pensieri su altro, su Harry; io non tornerò mai a stare con lui, dopo tutto quello che mi ha fatto, dopo tutto quello che mi ha detto, essere nuovamente suo amico è già un grande sforzo per me e per il mio orgoglio di merda, dopo quell'avvenimento, sotto gli occhi del mondo interno, io non lo potrò mai perdonare, come lui non potrà mai perdonare se stesso e il suo essere così merdosamente ingenuo, il dolore cede, svanisce totalmente dal mio corpo, un piccolo sorriso di soddisfazione solca il mio volto, mentre esco dalla doccia indossando l'accappatoio rosso, lego il laccio alla vita per poi sfregare i capelli all'interno del grande cappuccio, esco da lì dirigendomi nel salotto, Daisy e Phoebe appena mi vedono saltano in piedi sul divano iniziando a gridare all'unisono << Louis! Sei come Cappuccetto Rosso! >> sono così piccole e pure, rido divertito avvicinandomi a loro << Oh! E chi è il Lupo? >> chiedo incuriosito guardandole, Phoebe alza le spalle, mentre Daisy si porta una delle sue piccole dita sulla bocca con espressione riflessiva, per poi alzare di scatto le sopracciglia come se avesse trovato la risposta << Fratellone Harry! >> afferma prendendo in una mano una ciocca dei capelli di Harry, probabilmente troppo forte vista l'espressione dolorosa sul volto del riccio << tesoro così mi fai male >> cerca di dirle nel modo più dolce possibile, Phoebe scende dal divano, per poi essere seguita da Daisy, recandosi da qualche parte nella casa.
<< Cappuccetto Rosso? >> mi richiama Harry, volto leggermente il volto verso la sua direzione, lo sguardo serio dritto nel suo << La storia di Cappuccetto Rosso fa vedere che di lupi ce ne sono di diverse specie, ma i più pericolosi sono quelli che hanno il volto di persone garbate, piene di complimenti e di belle maniere. >> le parole escono spontanee dalle mie labbra, mentre tento di citare una frase letta da qualche parte, Harry si ammutolisce, non una parola solca le sue labbra, mi volto verso le scale, per poi salirle al piano superiore in silenzio.

<< Ti prego Jason, ti pagherò appena posso! Sono tre grammi cazzo, tu sei l'unico ad avere quella di Amsterdam, ma costa venti sterline al grammo, cazzo Jason io non ho tutti questi soldi! >> supplico il ragazzo dinanzi a me, siamo in una delle piccole strade del quartiere,
<< Louis, solo perché sei mio amico, intesi? >> mi prende la mano poggiandoci sopra due piccole bustine di plastica trasparente - quelle ermetiche -, sorrido vittorioso e lo abbraccio dandogli qualche pacca sulla schiena << Sappi che se entro il tempo che già sai non mi porti i soldi, verrà a cercarti il mio capo, e finirai nella merda. >> mi avverte Jason, annuisco per poi mettere nella grande tasca della felpa le bustine, mi congedo con un semplice cenno del capo per poi andare a passo svelto verso casa.

<< Harry >> richiamo la sua attenzione sventolando una delle piccole bustine in aria, siamo nella mia stanza, lui sdraiato sul letto, si alza con il busto di scatto << Come hai fatto?! >> viene velocemente verso di me prendendo tra le mani la piccola bustina << Ho trovato dei soldi in casa >> mento, ormai è diventata un'azione quotidiana.

Dieci minuti alla mezza notte, dieci minuti dal mio compleanno, dieci minuti da quattro anni dal nostro primo bacio; del fumo esce dalle labbra di Harry, ha il volto così rilassato, sembra aver riacquisito finalmente la pace dei suoi sensi, mi passa la canna ormai consumata, la porta tra le labbra mentre osservo il cielo stellato, l'aria è così fredda, scompiglia tutti i nostri capelli rendendoli delle masse castane movimentate, aspiro lentamente, è tutto così strano, non siamo più noi, questo non sono io, questo non è lui, io troppo orgoglioso per non essere con lui come una volta, lui troppo piccolo e testardo per ammettere i suoi errori.
Una volta finita la lascio rotolare lungo il tetto, facendola fermare nella solita grondaia - rovinata -, << Ti ricordi? >> mormora, mi volto verso di lui << cosa? >> chiedo non capendo di cosa sta parlando << Di noi >> si ferma, prosegue << quella notte. >> conclude, il mio sguardo fisso sul suo volto << Non capiterà mai più >> la mia voce è bassa, mentre mi stringo dentro la felpa, non mi rispondere, resta semplicemente in silenzio con solo il rumore del vento.
<< Auguri Boo Bear >> il tono è triste, annuisco rispondendogli semplicemente << Grazie. >> per poi alzarmi e tornare in casa, lasciandolo lì.
Mai fidarsi di chi ha il volto garbato, pieno di complimenti e di belle maniere, proprio costui potrebbe essere il Lupo più maligno.

Paranoid || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora