In onore di oggi, 28 settembre, ecco a voi un capitolo abbastanza lungo ed importante.
Come al solito vi auguro una buona lettura.
M. XxTre anni prima.
31 Dicembre 2007.<< Hai preso tutto quanto? >> mi chiede il mio amico Stan dall'altro capo del telefono, annuisco come se lui potesse vedermi << Sì, sono quattro grammi, dovrebbero bastare per questa sera no? >> chiedo attorcigliando le dita con il filo nero collegato all'oggetto premuto contro l'orecchio, sorretto dalla pressione della mia spalla, ricevo subito una risposta << certo, tanto anche gli altri ragazzi portano alcool e il resto >> dice sussurrando come se un poliziotto potesse sentirlo e arrestarlo immediatamente << Allora ci vediamo questa sera a casa di Charlie! >> affermo pronto a concludere la chiamata << Verrà anche Harry vero..? >> chiede velocemente, la sua voce sembra quasi sconsolata, faccio un sospiro per poi spostare lo sguardo verso destra vedendo con la coda dell'occhio Harry sul divano, intento nel leggere alcuni lavori assegnateli per i compiti natalizi << certo Stan! Non lo lascerò mai solo. >> affermo concludendo la chiamata senza dargli tempo di rispondere, non riesco a concepire questo comportamento scontroso nei confronti di Harry, è il mio ragazzo, da tale i miei amici devono portargli rispetto.
Mi avvicino a passi lenti e silenziosi alla sua figura, posso sentire la sua voce sussurrare velocemente le parole stampate sui fogli di carta bianca, mi siedo al suo fianco osservandolo, il volto corrucciato - per la concentrazione - si rilassa evidentemente appena si accorge della mia presenza, gira il volto nella mia direzione, << ti ricordi due anni fa? >> mi chiede, lo guardo con espressione interrogativa << Cosa dovrei ricordarmi? >> chiedo ovvio << ti ricordi che la mia prof di letteratura mi aveva assegnato delle poesie per le vacanze invernali? >> annuisco dopo alcuni attimi cercando di rammentare, riuscendoci, mi porge il foglio che stava leggendo poco prima, un piccolo sorriso fa ampliare le sue labbra carnose, prendo velocemente in mano la carta, leggendo d'impulso il testo ad alta voce << Gli allori sono stati abbattuti, e il cervo, quieto nel timore, trema allo squillare del corno; noi non andremo più nella foresta. >> alzo lo sguardo verso Harry, mi osserva attentamente ascoltando ogni mia singola parola, rimango in silenzio portando nuovamente lo sguardo sul foglio, leggo ancora e ancora quelle parole, << è bellissima non trovi? >> mi chiede, io annuisco semplicemente << Però se non mi sbaglio questa è soltanto una parte, non è completa >> continua a parlare << posso tenerlo io? >> chiedo indicando il foglio, lui annuisce << certo Boo >> dice, sorrido leggermente per poi avvicinarmi a lui facendo sfiorare le mie labbra contro le sue, sono maledettamente calde, vedo le sue guance colorirsi di un leggero rosa << Mamma non ci crede che non abbiamo ancora fatto nulla >> afferma imbarazzato cercando di fermare i miei movimenti, portando le mani sul mio petto con una leggera pressione << beh potremmo avverare questa sua supposizione >> affermo posando il pezzo di carta sul basso tavolino davanti al divano, portando nuovamente la mia attenzione sul ragazzo, mi posiziono sopra il suo corpo lasciando dei baci sulla pelle liscia e calda del collo morbido di Harry << Boo ti prego no, sono ancora piccolo.. >> mormora cercando di dimenarsi dal mio corpo con estrema delicatezza, mi stacco velocemente da lui sbuffando frustrato << sei così palloso quando non ti fai una canna! >> affermo senza pensarci, è sempre così, non penso mai alle conseguenze delle parole che dico, lo vedo strabuzzare gli occhi << Boo .. >> mormora lui con voce estremamente ferita, i suoi occhi lucidi, mi avvicino immediatamente a lui << Sun.. ti prego perdonami non lo penso realmente! Davvero! Io sono più grande di te, quando avrai la mia età capirai cosa significa tutto ciò per me >> affermo tenendo alto il suo volto tra le mie mani << lasciami Louis. >> afferma scansandosi dalla mia figura, << Ma.. Harry io.. >> cerco di parlare ma vengo interrotto << Vattene!! >> mi urla contro indicandomi un punto indefinito, lo suo sguardo vaga ovunque tranne che sul mio volto, mi alzo senza pronunciare neanche una sillaba dirigendomi verso la mia camera, mentre lui resta lì, riesco ad udire piccoli singhiozzi trattenuti, posso soltanto sentirli senza poter far nulla per fermarli.<< Boo scusami.. >> mormora Harry sporgendo la sua piccola figura, tenendosi aggrappato con tutto il suo peso alla maniglia della porta della mia stanza, mi dirigo velocemente verso di lui prendendolo tra le mie braccia, lo avvolgo contro il mio corpo riscaldandomi immediatamente, lo sento cingermi i fianchi poggiando la testa contro il mio petto << scusami tu Harry >> mormoro contro i suoi capelli - lentamente gli stanno diventando sempre più ricci - inspiro l'odore del miele emanato dalla chioma, socchiudendo gli occhi, non posso fare a meno di lui.
Indosso le scarpe, per poi guardarmi nello specchio posizionato contro l'anta dell'armadio << hai preso tutto? >> chiede Harry intendendo l'erba, annuisco velocemente guardandolo << sei sicuro che tua mamma ti lasci venire alla festa? >> gli chiedo avvicinandomi a lui, sistemandogli il cappello di lana grigia che copre il suo capo, << certo, perché ci sei tu! >> afferma per poi sorridere, mi avvicino a lui premendo le mie labbra fini contro la pelle del suo volto, lui china leggermente il capo imbarazzato, una risata marca la mia bocca << Andiamo dai >> dico dirigendomi verso la porta.
<< Tomlinson! >> afferma Oli dilungando fin troppo alcune lettere del mio cognome << Hey! >> rispondo io - sempre con tono alto -abbracciandolo con delle pacche sulla schiena - contatto che dura pochi secondi -, per poi tornare al fianco di Harry, Oli saluta anche lui sorridendogli, ed entriamo in casa, la musica è molto alta per i miei gusti, ogni stanza è piena di gente, molte persone le conosco, ma molte altre non le ho mai viste in tutta la mia breve e miserabile vita.
Tengo salda la presa sulla mano di Harry trascinandolo con me, Oli è scomparso tra la folla - probabilmente è andato da qualche ragazza -, arrivo in una zona meno affollata dell'abitazione, mi siedo su uno sgabello lì presente, Harry è frontale a me che mi osserva mentre giro una canna.Siamo riusciti a raggiungere il tetto, la vista è ancora più bella di quella dalla mia camera, Harry è totalmente fatto, per i suoi quattordici anni una canna intera è molto, mi avvicino piano al suo corpo, si volta come sempre verso di me, appena mi avvicino maggiormente al suo volto con uno scatto inizia a baciarmi con estrema passione, fa uscire leggermente la lingua bagnata facendo sfiorare la punta contro il mio labbro superiore, per poi inserirla oscenamente nella mia bocca, mi alzo guidandolo all'interno della stanza - probabilmente di Charlie -, il suo volto è confuso, sicuramente non è in se e non sa cosa stia facendo, porta le mani alla base della mia felpa cercando di sfilarmela mente mi fa sdraiare sul letto, le sue gambe aperte con le ginocchia posizionate ai lati dei miei fianchi, lentamente lo spoglio dalla stoffa del suo maglione, la musica distante proveniente dal piano inferiore come sottofondo, mentre la luce dei fuochi d'artificio che iniziano ad illuminare il cielo notturno dipinge di svariati colori la pelle estremamente chiara di Harry, passo lentamente una mano lungo il suo torace, posso sentire il suo battito accelerare notevolmente, pompando sempre di più il sangue nel suo corpo fragile, è in silenzio, lo sguardo perso nel vuoto, lo faccio posizionare sotto il mio peso, iniziando a premere baci umidi contro la sua seta lattea, scendendo verso il basso, per poi tornare alcune volte in alto, porta una mano tra le ciocche lisce dei miei capelli, mentre alcuni suoni gutturali vibrano nella sua gola facendo suonare le corde vocali, e in questo istante la neve bianca ed estremamente pura venne maledetta per il resto dei suoi giorni, condannata per l'eternità a vivere con l'impurezza più ignobile che abbia toccato il suolo terrestre, macchiata dalla feccia e dal demonio contro la sua volontà, poiché in un momento in cui la sua coscienza si trovava su un altro piano astrale, intrappolata dai peccati capitali, tra cui il più potente di essi, la lussuria, quest'ultima si è approfittata della prigionia momentanea della ragione.
Tre anni dopo, oggi.
31 Dicembre 2010.Come esattamente tre anni fa, il cielo inizia a colorarsi con quelle luci estremamente fastidiose, gente che si scambia gli auguri, persone che si abbracciano calorosamente, mentre io sono qui, seduto sul davanzale della mia finestra, ripensando a quel giorno, a quella sera, qualcuno si siede al mio fianco, senza voltandomi capisco immediatamente di chi si tratta << scusami.. >> mormoro vagando con lo sguardo, mai gli chiesi scusa per quella sera, per averlo condannato per l'eternità << Ti avevo già perdonato Boo >> risponde dopo svariato tempo voltandosi verso di me, le mie labbra si inarcano in un sorriso, impossibile da trattenere per quanto sincero.

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Paranoid || L.S.
FanfictionParte presa dal prologo: '[..] Sono semplicemente Louis Tomlinson, l'unico puntino coglione del radar di milioni di tossici, che si trova all'estremità, come se volesse scomparire anche da quella inutile piattaforma. Sono quel ragazzo che ha perso l...