Sono passati due giorni dall'ultima volta che ho dormito, le tempie mi pulsano contro la pelle provocandomi fitte insopportabili, cerco subito l'ultima metà di bustina trasparente datami da Jason quasi una settimana fa - devo ancora trovare i soldi -, l'erba dovrebbe farmi rilassare facendo cessare il dolore che sto provando da ore.
Harry ancora dorme al mio fianco, non abbiamo una stanza per gli ospiti, quindi è costretto a dormire nel mio letto, alzo leggermente il lenzuolo vedendolo come ogni volta con solo i boxer a fasciargli i fianchi magri, facendo sporgere leggermente le sue maniglie dell'amore, deglutisco a quella vista portando di nuovo il piumone sul corpo - caldo - del mio amico, aspiro la vecchia e solita dipendenza, la sento inebriarmi ogni senso, sento il malore scemare sempre di più ad ogni tiro, inaspettatamente guardo il volto di Harry, le labbra schiuse e leggermente secche per la disidratazione notturna, il volto evidentemente rilassato con una guancia che preme con forza sul cuscino, la pelle sempre chiara e estremamente liscia anche alla vista, sospiro sconfitto voltandomi verso la finestra, dando le spalle ad Harry, faccio dondolare leggermente i piedi, il capo di Jason è un uomo violento, è stronzo e se ne frega degli altri, devo trovare al più presto quei soldi, sospiro buttando dalla finestra il residuo della canna ormai finita, sono nella merda.
Sento un calore dietro di me, le braccia - di Harry - stringono il mio busto nudo a se, la pelle del suo petto contro quella della mia schiena, il volto poggiato su quest'ultima, gli predo con delicatezza le mani spostandolo da me << Harry no. >> dico freddamente alzandomi, lo vedo attraverso lo specchio posto sull'armadio dinanzi al mio letto, è seduto sulle ginocchia, ancora il corpo rivolto verso la finestra, le braccia sono dove le ho posizionate io precedentemente, la testa china, lo guardo pochi secondi, per poi uscire definitivamente dalla mia stanza.Sono sul divano seduto tra Harry e Lottie, quest'ultima ha in mano il telecomando cercando qualcosa in tv, all'improvviso compare nel salotto Fizzy << Lou lo sai che Harry ha comprato il Wifi ed un computer portatile?! >> chiede esaltata, immediatamente il volto di Lottie si illumina voltandosi verso il riccio << Davvero?! >> chiede esterrefatta buttandosi - insieme a Fizzy - tra le braccia di Harry impegnato a ridere preso dall'imbarazzo, io sono concentrato a guardare fuori dalla grande finestra che da sulla strada, proprio vicino alla porta, quando all'improvviso, lo vedo, gli stessi vestiti di pochi giorni fa, mi alzo di scatto scansando le gambe delle mie sorelle, apro di scatto la porta << Lewis! >> il tono è alto, si volta verso di me, appena mi riconosce un sorriso solca il suo volto mettendo in evidenza i suoi zigomi, mi avvicino a lui lasciandomi la porta aperta alla spalle << perché sei scappato l'altro giorno? >> chiedo curioso, non riuscivo a dare una spiegazione a quella sua azione, le sue labbra si schiudono, come se volesse rispondere, ma viene interrotto << Lou che stai facendo? >> chiede Harry, mi volto verso di lui notando Fizzy e Lottie guardarmi con espressioni interrogative, << sto parlando con il mio amico Lewis! >> affermo voltandomi verso il ragazzo nominato, ma come l'ultima volta non c'era più nessuno, mi sporgo leggermente per vedere ambedue i lati della strada non riuscendo più a vedere neanche la sua ombra, sospiro sconfitto entrando velocemente in casa colpendoli con le mie piccole spalle per crearmi un varco - i piedi scalzi e ghiacciati -, mentre salgo le scale, sento i tre borbottare qualcosa in leggeri bisbigli indecifrabili.
Mi sdraio sul letto fissando il soffitto - ancora spoglio e monotono - mentre la mia mente è sempre più sommersa dai pensieri, dalle domande << Chi sei Lewis..? >> le parole sfiorano in un sussurro la mia carne, sento ancora le loro voci in lontananza, parlano interrottamente, sembrano preoccupate ed agitate, mi avvicino al basso mobile dove sono posizionate in modo disordinato alcune cianfrusaglie, quando ero più piccolo avevo posizionato degli scarti di riviste lì in mezzo, ne prendo qualcuna iniziando a sfogliarle, nessuna immagine mi colpisce a tal punto da poter smorzare il monotono del soffitto, cerco di concentrarmi sulle foto, ma le voci sembrano sempre più forti, sempre più confusionali, inizio a girare con più forza e pressione le pagine, per poi fermarmi di scatto, due grandi foto dinanzi a me, in una era raffigurata la via lattea, mentre nell'altra un lato della terra, oscurata dalla notte ma illuminata, le luci del mondo catturate in quello scatto, sembra qualcosa di così magnifico, prendo il nastro adesivo una volta strappate con cura le due pagine, salgo in piedi sul letto spezzando con i denti piccole strisce di nastro, posiziono con cura le due immagini per poi lanciarmi di schiena sul letto, scontrandomi sul materasso duro che mi fa balzare davvero poco, gli occhi fissi sulla carta, fin da piccolo ho sempre bramato l'esperienza di trovarmi nello spazio, io, da solo perso nel nulla, circondato dal silenzio totale, quel silenzio che riesce ad assordarti, che ti fa percepire quasi la sensazione di trovarti nell'oblio, le voci ormai sono un ricordo passato, mi sembra di percepire questa quiete da me tanto cercata.

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Paranoid || L.S.
FanfictionParte presa dal prologo: '[..] Sono semplicemente Louis Tomlinson, l'unico puntino coglione del radar di milioni di tossici, che si trova all'estremità, come se volesse scomparire anche da quella inutile piattaforma. Sono quel ragazzo che ha perso l...